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Il caso di via Pirelli 39: un premio indecente

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Mario Borsa ha scritto che  in politica sembra sempre più prudente sospettare il male che il bene. Frase che mi è tornata in mente a proposito del Pirellino.

Dopo avere messo all’asta il Pirellino (cioè l’edificio comunale nel centro direzionale della città, via Melchiore Gioia – via Pirelli 39) il Comune ha sbandierato ai quattro venti che è stato un affare per il Comune, non per Coima, o per il fondo del Qatar, che in tal modo sono diventati proprietari di tutta Porta Nuova, la zona più dotata di trasporto pubblico d’Italia e d’Europa, con investimenti pubblici di migliaia di miliardi. Oggi il Comune, che aveva il 60 % dei terreni e il suo Palazzo, non ha più nulla. Che il Qatar abbia la proprietà del centro di Milano “impipàssa” a pochi, non certo agli amministratori pubblici, che anzi sono felici ed entusiasti. Contenti che,  per i fondi,  Milano sia appetibile: il Sindaco, la Giunta, non dicono però che  ai fondi immobiliari e finanziari  fanno pagare gli oneri e i diritti di costruzione più bassi d’Europa.

E allora forse per compensare Coima dell’esborso, il Comune generosamente dichiara che quell’edificio è dismesso da cinque anni e quindi ha diritto a un premio volumetrico almeno del 10%. Qualcuno timidamente protesta, ma l’assessore “verde” (verde? mah?!) e l’archistar (che deve costruire il grattacielo in fianco)  insorgono: bisogna dargli di più, almeno il 20%, altrimenti Coima non ci fa il Ponte Serra! Il ponte a scavalco di via Melchiore Gioia esiste già oggi, ma fa chic , fa verde trasformarlo (gestione a carico del Comune) in una serra in fianco al grattacielo residenziale della Coima, chiamato Torre Botanica (110 metri di altezza per un centinaio di appartamenti). Avete capito che meraviglia ! Mi verrebbe da chiedere questa giunta ambientalista quanti parchi ha creato ? Non giardini, o boschi verticali, o torri botaniche, ma parlo di parchi, tipo il parco delle Cave o il bosco  di Bruzzano. Lasciamo stare per oggi.

Che bello,  la Giunta gli ha dato solo il 10% di premio volumetrico: una robetta, un “pour boire”, una mancia: cosa volete che siano in quella zona 2.700 metri quadrati in più rispetto ai 27.000 mq del Pirellino attuale? In vendita a 12.000 euro al mq, fanno solo 32 milioni: una bazzecola, una inezia, una quisquilia.

Ma come si fa a dichiarare dismesso un edificio in cui il Comune ha deliberato lavori di bonifica, di ristrutturazione e di riadattamento per riportare in quella sede i suoi uffici?  Poi il Comune ha cambiato idea e ha deciso di venderlo (perché voleva fare in via Cenisio il “Federal Building”- sic! –  una pura bufala come dimostrano i fatti successivi ). Però il Comune  aveva già avviato i lavori di bonifica e di smaltimento dell’amianto (circa 5 milioni di spesa), così che, prima, durante e dopo  l’asta del marzo 2019, erano in corso  i lavori di bonifica.  Tanto è vero che nel luglio 2019 aveva chiuso al traffico via Melchiorre Gioia. (comunicato dell’assessore Granelli).

Il Palazzo è formalmente passato di proprietà dal Comune alla Coima nel novembre 2019, in contemporanea con la legge regionale sugli edifici dismessi (che coincidenza!). Il Comune poteva escludere quell’area dai premi volumetrici: ha escluso  il centro storico, ma non  Porta Nuova, ma guarda che strano!

La legge regionale voleva incentivare il recupero di edifici dismessi, chessó,  a Maccastorna, ad Abbadia Cerreto, a Bubbiano. O pensate che volesse anche incentivare le edificazioni  nell’area più costruita e urbanizzata della Lombardia e che volesse regalare volumetrie ai fondi immobiliari?  Tutto è possibile, nella gara dei malvagi.

Legge regionale peraltro contestata dalla Corte Costituzionale, proprio perché ledeva l’autonomia decisionale dei Comuni.  Nella legge regionale comunque oggi ci sono  anche le modalità di esclusione, in base alla valutazione dei possibili impatti che l’applicazione di incrementi e deroghe comporterebbe all’ambito territoriale nel quale verrebbero applicati. Il Comune di Milano poteva dunque escludere dall’applicazione di questa legge, per esempio, Porta Nuova, Garibaldi, Varesine, ripeto come ha fatto per il Centro storico.  Ma invece come scrive nella delibera del dicembre 2021  la Giunta  adotta per tutta la città un bel criterio: “occorre determinare la percentuale dell’incremento dei diritti edificatori nella misura del  10% così da non incidere in modo assai significativo sull’aumento dell’edificato, ritenendo di dover limitare gli effetti della conseguente pressione insediativa sul territorio rispetto alle previsioni del vigente PGT”.

Non solo,  la legge regionale  dice anche che “siano da ritenersi, inoltre, esclusi gli immobili già oggetto di opere di recupero avviate o in corso, oggetto di convenzionamenti efficaci e oggetto di pianificazioni attuative adottate o approvate, in quanto la disposizione regionale è da ritenersi finalizzata a favorire interventi di recupero non ancora programmati o avviati”. 

Dunque, in Comune non hanno letto dei progetti, presentati con dovizia di particolari alla stampa, sul recupero del Pirellino, sulla Torre botanica e sul Ponte-serra: cito, per tutti,  Alessia Gallione, Repubblica, 28 gennaio 2021.

Per il Comune non c’era nessun piano di recupero del Pirellino dunque, e così la Giunta ha approvato  la delibera del 10 dicembre 2021, in cui il Comune di Milano, generosamente, ha fatto propria la richiesta della Coima sgr S.p.A. (formalmente proprietaria dell’immobile da novembre 2019)  che, in data 15 luglio 2020, motivando il degrado ambientale, urbanistico-edilizio e sociale, dichiara nella scheda tecnica, fatta propria senza colpo ferire dal Comune:  “Occupazioni abusive nei piani interrati, condizione negativa in termini di decoro e immagine in un contesto di nuovi insediamenti di qualità” (pag 117 della relazione tecnico-istruttoria, parte integrante della delibera di Giunta del 10 dicembre 2021 presentata  dall’Assessore alla Rigenerazione Urbana arch. Giancarlo Tancredi, dal direttore area pianificazione urbanistica generale arch. Marino Bottino, dal direttore area sportello unico per l’edilizia arch. Marco Porta, dal direttore direzione urbanistica arch. Simona Collarini).

Mi chiedo cosa avrebbe fatto la “sinistra” se tale operazione l’avesse fatta una giunta di centrodestra. Ma forse è bene non chiederselo neanche: non ne vale la pena. Basta che qualcuno non mi ripeta la storiella che il centrodestra non è stato capace di trovare un valido candidato. Vero, ma la base sociale ed economica del centrodestra da chi è formata?

“La colpa, caro Bruto, non sta nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”

Luigi Corbani

(5 gennaio 2022)

P.S.: Ci eravamo già occupati, a più riprese, del Pirellino, e anche di questi regali volumetrici iniziati con l’assessore Pierfrancesco Maran e l’arch. Giancarlo Tancredi direttore della “area pianificazione tematica e valorizzazione aree”. Nel titolo dell’ incarico di Tancredi, il suo destino a diventare assessore al posto di Maran. Per nomina del Sindaco che ci tiene molto alla pianificazione tematica e alla valorizzazione delle aree, come dimostra anche la vicenda di San Siro.

Triste destino per il “Pirellino” di Milano

https://www.ilmigliorista.eu/milano/triste-destino-per-il-pirellino-di-milano/

Periferie, uffici comunali e regali volumetrici. https://www.ilmigliorista.eu/milano/periferie-uffici-comunali-e-regali-volumetrici/

Le periferie e il Pirellino

Le periferie e il Pirellino

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