Ma di che Paese stiamo parlando? Possiamo guardare in faccia la realtà? Fra sondaggi, dati su campioni, proiezioni, forse stiamo perdendo di vista il Paese, quello reale, fatto di persone in carne ed ossa, con i loro pregi e i loro difetti e con questi ultimi che forse superano i primi. Si parla nei talk show di popolo e di élite, senza chiarire di quale popolo e di quale élite si stia parlando. E la stampa, la tv, la radio non approfondiscono mai le cose: trasmissioni o pagine in cui si parla di tutto, ma non si parla di niente. Tutto buttato lì, tanto per riempire spazi.
E poi leggi un articolo, e ti chiedi dove vivi. Non certo a Zurigo. In un articolo, messo di spalla in terza pagina della cronaca milanese del “Corriere della Sera”, leggi che sei attorniato da persone irresponsabili ed da evasori. In 1500 battute (spazi compresi), ci viene detto che un terzo (ripeto, un terzo) dei veicoli dei milanesi non sono assicurati: stiamo parlando 338.535 veicoli su 1.035.480 veicoli al 31 ottobre del 2017.
Poco meno di un terzo (314.893 pari al 30,4%) non è in regola con la revisione periodica. Circa il 26% delle auto (273.458) dei milanesi non è in regola né con l’assicurazione né con la revisione. Ma se sono veri questi dati, non è il caso di fare un titolo in prima pagina? Non è il caso di andare più a fondo della questione, di fare una inchiesta? Non stiamo parlando di quattro smandrappati.
Le multe per mancata revisione, l’anno scorso sono state 6.678, (il 2% della platea degli irregolari) a cui vanno aggiunte le 3.748 multe staccate ad auto che viaggiavano senza copertura assicurativa: ovvero l’1% degli evasori.
Insomma, questi dati confermano che hai moltissime probabilità di farla franca e che la multa ti capita perché ti hanno estratto in una lotteria. La multa non è certa se sbagli, devi essere proprio “sfigato” come dicono adesso per incappare nella multa. È un sistema che premia l’evasore. Sì, perché sulla assicurazione gravano l’aliquota fiscale destinata alla ex-provincia (12,5%), il contributo al Servizio sanitario nazionale (10,50%) e il Fondo di garanzia per le vittime della strada pari al 2,5%. (cioè per quelli che hanno incidenti con autovetture o motoveicoli senza assicurazione). Così, fatti quatto conti, significa che l’evasione è di circa 33 milioni, di cui 16 milioni di imposte, 14 milioni di contributo al servizio sanitario nazionale e 3 milioni del fondo per le vittime della strada.
Per fortuna, che lo stesso articolo ti muove a tenerezza, ti prende una certa commozione se pensi all’impegno titanico, che sottintende la dichiarazione del vicesindaco con delega alla Sicurezza, Anna Scavuzzo: «Combattiamo una lotta che a tratti pare impari» (Sic!) «I circa mille vigili in servizio in strada ogni giorno (sul serio? Ma nooo! Poveretti) rispondono alle esigenze di viabilità e mobilità, oltre a sanzionare comportamenti scorretti con un ampio spettro d’interventi: dalla sosta selvaggia all’abusivismo commerciale, dall’abbandono di rifiuti al sovraffollamento degli appartamenti». A prescindere dal fatto che ho difficoltà di vista e, pur girando molto, vedo telecamere ma non vedo vigili in circolazione (tranne il giorno delle partite a San Siro), ma mi dicono che oggi ci sono i computer. Non ho dimestichezza con questi rarissimi strumenti del demonio, ma mi dicono che io stesso potrei verificare sul PRA tutti i dati di un veicolo e se li incrociassi con i dati delle assicurazioni e delle denunce per furto potrei vedere anche se il veicolo è in regola con le revisioni, con l’assicurazione o se è rubato. Pare che questi controlli incrociati si possano fare anche da seduti, senza andare in giro, anche guardando le targhe dalle telecamere delle varie aree A,B,C,ecc.
Forse sono io che esagero, ma pensavo che certi comportamenti fossero propri di altre zone del Paese, non di Milano. Mi devo ricredere. Significa forse che il male si diffonde con più rapidità del previsto, che l’evasione è più diffusa di quanto si pensi e che il livellamento verso il basso e il peggio, nei comportamenti degli italiani, è un fatto acquisito.
Quando l’amministrazione pubblica non combatte, con efficacia e determinazione, l’illegalità diffusa e in questo modo non tutela il cittadino onesto, il “fesso”, non solo si premia il menefreghismo, l’indifferenza verso il bene pubblico, l’antistatalismo, si premiano le visioni per cui lo Stato è un peso e ciascuno può e deve fare come crede. Il furbo è quello che non paga le tasse, che non paga l’assicurazione auto, che non paga le multe, che non paga il bollo, che butta l’immondizia per strada (comunale, ma meglio provinciale, visto che adesso la provincia non esiste): il furbo è l’eroe nazionale ed è l’esempio da imitare.
E all’onesto (gli altri, i “furbi” lo definiscono in modo sprezzante, che vorrei ingentilire, in un sinonimo, ovvero grullo o babbeo o bischero) non rimane che affidarsi ai santi, pregando di non avere un incidente con una macchina rubata o senza assicurazione.
Però, c’è una variante peggiore: subire il furto dell’auto da un ladro che si fa beccare con la tua auto e ritrovarti con l’avviso che l’auto è diventata un corpo del reato. E in quel caso ti chiedi che cosa hai fatto di male nella tua vita.
Paolino Casamari
Vedi anche:
https://www.ilmigliorista.eu/europa/lotta-allevasione-e-soldi-per-le-regioni-e-i-comuni/