Fra i quasi 500 consulenti, commissari, esperti delle task force del governo, ne mancava uno: il prof. Domenico Parisi, presidente dell’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (Anpal). Forse qualcuno al governo si è chiesto: Parisi, chi? Del resto, anche l’audizione alla commissione parlamentare, in epoca di coronavirus, si è svolta on line tra Roma e Starkville, dove pare che il nostro “Mimmo” (per gli amici) insegni: alla Mississippi State University, dove risulta che il nostro eroe sia “employed part time”, cosa che, per la legge italiana, sarebbe incompatibile con l’incarico di Presidente dell’Anpal. Ma volete che i duri e puri del Movimento 5S siano attenti a queste quisquilie? Il Ministro Nunzia Catalfo, e il sottosegretario Stanislao Di Piazza, ( entrambi delle 5S) hanno ben altro da fare. E d’altra parte l’altro sottosegretario (del PD) Francesca Puglisi non può mettersi a questionare, altrimenti il Capo delegazione le tira le orecchie, perché mette in dubbio l’alleanza strategica con le 5S.
Sta di fatto che l’incompatibile Parisi passa un bel po’ di tempo nel Mississippi: a oltre 8.400 chilometri di distanza da Roma, la stessa distanza da Roma di Pechino o Wuhan; a sette ore di fuso orario; a circa 20 ore di volo da Roma. Ma naturalmente in business class, perché, come lui stesso ha dichiarato, ha mal di schiena: sembra che in Parlamento gli abbiano contestato 71.000 euro di spese per voli aerei, 30.000 euro di affitto di una casa a Roma e 50.000 euro di noleggio di macchina con autista. Spese a carico della Agenzia, ovviamente, ma che non ha pubblicato, come vuole la legge, né sul sito della Anpal né su quello della “Anpal servizi spa”, di cui è amministratore unico in quanto presidente dell’Anpal. Per inciso, questa “Anpal servizi” nel 2019 ha speso ben 881.709,37 euro con una azienda di servizi turistici: 4.045 euro per ogni giorno lavorativo.
Il nostro eroe a richiesta di giustificazione delle sue assenze da Roma, ha spiegato che “l’incarico non prevede di rinunciare alla famiglia” e quindi deve tornare spesso a casa, visto poi che non è residente in Italia e quindi ha la aliquota fiscale del 30%: uno stipendio lordo di 148.822,24 euro che netto diventa 95.803,84: si noti che il costo dello stipendio con tutti i contributi a carico dell’Anpal è di 171.820,32 euro.
Questo Parisi aveva proposto anche il suo software per fare incontrare la domanda e l’offerta di posti di lavoro: che fine abbia fatto non si sa, ma dal bilancio Anpal deduciamo che la società spende oltre 5,6 milioni per i servizi di gestione e manutenzione delle applicazioni informatiche.
Ma la cosa che assume aspetti paradossali è che in questo momento l’Anpal non può usufruire dei fondi europei, poiché non ha ancora adottato il piano industriale 2020-2022 (fra l’altro nel piano c’è solo una mezza cartella dedicata alle conseguenze del covid-19): il consiglio di amministrazione (formato da due persone, oltre al Presidente) ha respinto in ben tre sedute, il 26 marzo, il 28 aprile e il 22 maggio, il piano presentato dal Presidente.
Ma come è capitato lì il nostro eroe? Grazie ad un colloquio con Di Maio, che dopo qualche giorno è andato a sparare, con la solita superficialità e il pressapochismo che lo contraddistinguono, a “Porta a Porta” la storia dei “navigator”, suggeritagli dal Mimmo Parisi. Andate a vedere su Rayplay la trasmissione del 4 dicembre 2018 con Bruno Vespa e Massimo Franco che guardavano, con aria allibita più che perplessa, un azzimato Gigino Di Maio che spiegava: “Chi oggi non ha lavoro entrerà nel programma del reddito, avrà dall’altra parte una figura che esiste in tutti i paesi Europei, il “Navigator” che faccia da controllore per chi prende il reddito, che orienti la persona che sta cercando lavoro o che vuole aprire un’impresa perché il reddito di cittadinanza vale anche per l’auto impiego, noi vogliamo formare persone anche per aprire imprese“. “Il Navigator fa parte del programma di assunzioni che faremo. Li selezioniamo con un colloquio per trovare altre persone con alto profilo per seguire i giovani che hanno perso il lavoro”. Viene da piangere a pensare alle balle raccontate: assunzioni dei navigator fuori dalle norme della pubblica amministrazione; contratti da autonomi a partita Iva pur essendo di fatto dipendenti ; e così quando scadranno i contratti, come giustamente ha previsto il Presidente della Campania De Luca, si scatenerà un contenzioso per l’assunzione.
Oggi i “navigator” sono 2.874 con uno stipendio lordo annuo di 28.000 euro e un rimborso spese forfettario di 300 euro: 80.472.000 euro all’anno più 10.346.400 euro di rimborsi all’anno.
In questi mesi, che non mi risulta i centri per l’impiego fossero aperti, i “navigator” hanno avuto comunque garantito il loro compenso. Però in quanto lavoratori “autonomi” hanno percepito il bonus per il coronavirus da 600 euro: costo complessivo 1.724.400 euro. Quando ho saputo queste cose, ho pensato ai lavoratori autonomi dello spettacolo e alla fatica per loro di avere almeno 600 euro.
Secondo l’Anpal, con l’operazione “reddito di cittadinanza”, hanno trovato lavoro 39.760 persone: ovvero, se fosse tutto merito dei “navigator”, saremmo a poco più di un posto di lavoro al mese per ogni “navigator”: un risultato che ci invidia tutta Europa. Ovviamente, prima che si fermasse il Paese per il coronavirus. Ma intanto al sussidio di cittadinanza si è aggiunto il sussidio di emergenza: ma questo è per la prossima puntata.
Paolino Casamari
(lunedì 1 giugno 2020)
Irrazionalita’ Inefficienza Illogicità Inettitudine sono caratteri pentastellati – e per proprietà transitiva dei personaggi da loro scelti