La Repubblica italiana è fondata sui bonus: in particolare quelli edilizi. E mi chiedo perché io devo pagare agli altri la rivalutazione della loro casa? Per rilanciare l’economia e il settore edilizio ? Ma un governo di sinistra non avrebbe dovuto spendere i soldi dei contribuenti per l’edilizia scolastica e sanitaria di cui in molte parti del Paese c’è tanto bisogno ? L’ho scritto e lo ripeto: In Italia, un minore su cinque non fa sport. In Calabria solo il 19% degli edifici scolastici hanno la palestra. In Lombardia, su 5.662 edifici scolastici pubblici, solo 2.480 edifici hanno la palestra, ovvero, nella più avanzata regione d’Italia, solo il 44% degli edifici scolastici ha una palestra.
In 2.829 Comuni non esiste una biblioteca: anche in Lombardia un Comune su cinque (ovvero 323 paesi o città) non ha la biblioteca, Si stima inoltre che mezzo milione di ragazzi frequenta scuole senza biblioteche scolastiche, utili per formare il gusto di leggere e un rapporto con i libri, indispensabili per la formazione degli individui. E le statistiche ci dicono che oltre 3,5 milioni e mezzo di studenti frequentano scuole con una biblioteca con scarso patrimonio librario.
E spesso ci sono scuole che non sono a norma, non solo dal punto di vista energetico. E allora un piano per l’edilizia scolastica, per lo sport, per le biblioteche, e anche per i presidi sanitari territoriali (a cui aggiungere anche i fondi del Pnrr) sarebbe stato una cosa buona e giusta per la promozione della cittadinanza consapevole.
“E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Dice la Costituzione. Vogliamo applicarla? E vogliamo ripetere che la prima redistribuzione del reddito, la prima forma di giustizia sociale sono l’istruzione e la sanità per tutti i cittadini: lo stato sociale. O quello che si vuole chiamare il “Welfare State” non è più nell’orizzonte di una sinistra moderna?
In Italia si spendono solo 63,5 miliardi per l’istruzione e la Università. Tra i Paesi europei l’Italia è tra quelli che spende meno per la sanità: 139 miliardi, solo la Grecia e il Portogallo spendono meno per la sanità, in percentuale sul prodotto interno lordo. Forse non era il caso di fare altri debiti per mettere a posto le case di qualche centinaia di migliaia di cittadini, regalando loro centinaia di miliardi di tutti gli altri contribuenti italiani.
Nato ad agosto 2020, con il governo Conte II, con il combinato disposto dei ministri Patuanelli, Gualtieri, De Micheli, Costa e del sottosegretario Fraccaro, il superbonus era ispirato dall’ANCE (associazione nazionale costruttori edili). 16000 imprese edili nate e morte con il superbonus. Non si poteva fare al 50%, o al 70%, no, al 110 per cento e in modo di far esplodere costi, imprese e truffe: oltre 16 miliardi accertate dalla Guardia di Finanza.
Insieme al bonus facciate, all’ecobonus, al sismabonus, il superbonus al 110% doveva essere una “misura strutturale”, con la “garanzia ai cittadini di poter accedere a quegli interventi senza esborso di denaro. È una misura anche sociale, che garantisce a tutti, a prescindere dalle fasce di reddito, di poter vivere in case efficienti e sicure” (parola di Patuanelli). A prescindere dalle fasce di reddito ! alla faccia della giustizia sociale! Così lo Stato (ovvero il contribuente) finanzia i ricchi, e anche quelli che magari non pagano neanche le tasse. Al 31 marzo 2024 sono stati anche finanziati 8 castelli per un valore di quasi un miliardo.
Le detrazioni maturate per lavori conclusi sono pari a 122 miliardi di oneri per lo Stato, per un numero di edifici pari al 4% (quattro per cento) del patrimonio edilizio italiano: 132.492 condomini, 244.682 edifici unifamiliari, 117.224 unità immobiliari funzionalmente indipendenti. La misura ha creato una ulteriore ingiustizia: alcuni hanno avuto il superbonus e tutti gli altri devono aspettare che lo Stato metta a disposizione 5.550 miliardi di euro per fare tutto il patrimonio edilizio italiano. Una follia, politica, sociale, economica. A cui si aggiungono 58,7 miliardi per tutte gli altri bonus edilizi.
Ma sia chiaro che questa misura l’hanno voluta tutti, non solo le 5Stelle e il PD; tutte le forze politiche si sono affannate per estendere la platea dei beneficiari del superbonus. E per fortuna che non bastavano i ponteggi e i materiali, i prezzi dei quali sono schizzati alle stelle.
E si consideri che al 31 ottobre 2022 (il governo Meloni ha giurato il 22 ottobre 2022) le detrazioni a carico dello Stato, previste a fine lavori, erano pari a 60,5 miliardi. Per precisione, quindi dal 31 ottobre 2022 al 31 marzo 2024, il carico dello Stato è aumentato da 60.527.575.205,76 euro a 122.245.224.985,02, ovvero al 202%.
Ma che cosa volete che sia in un Paese ricco, con solo 2.860 miliardi debiti, e che nel 2024 prevede di spendere 327 per rimborsare i debiti e di pagare 91 miliardi (più di quanto si spende per la scuola e l’Università) per pagare gli interessi sul debito. Ma va bene così, finché dura.
“La colpa, caro Bruto, non sta nelle stelle, ma in noi stessi! “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(sabato 13 aprile 2024)