Dice il Marchese Sala del Grillo: “Io rispetto i partiti, e in particolare il PD, qualunque cosa decida fare, e chiedo rispetto per le mie scelte».
Tradotto: io sono io, decido io, e voi non rompetemi.
È – dicono gli esperti – uno scambio comunicativo basato sul quarto assioma, ovvero scambi complementari: uno ha una posizione dominante e l’altro una posizione subalterna. Tanto che solo in un periodo ipotetico del terzo tipo, quello della irrealtà, si potrebbe immaginare che il PD in un sussulto di orgoglio e di rivendicazione di essere il maggiore sostenitore del Sindaco, possa dire no all’assessore, ex presidente della Compagnia delle Opere e avvocato “immobiliarista”? E voi pensate che in questo caso il Marchese Sala del Grillo accetterebbe la scelta del PD?
Ed è curioso che il giorno dopo la rivendicazione del successo del PD alle lezioni europee, il Marchese nomini, al posto di un assessore del PD, uno di tutt’altro schieramento, mentre era in rampa di lancio, da tempo, un altro candidato del PD. Ma tanto il Marchese sa che il PD digerirà anche questo sgarbo, e poi il candidato assessore del PD era della corrente Bonaccini, mica della Schlein.
Per oltre un anno il Marchese ha fatto a meno del capo di gabinetto, e adesso ha trovato il candidato giusto, che garantisce di dire sempre “sì” e non disturbare il manovratore, tanto per la gestione, comprese le nomine nelle partecipate, c’è sempre il fidato direttore generale, che rappresenta il Comune anche nel trasparente “Comitato Milano Cortina 2026”.
Secondo un esimio ed informato interprete del Marchese, in realtà siamo in presenza di un “Sala 3”: coraggio, concittadini milanesi, le disgrazie non hanno mai fine.
“Un Sala che ama pensare (leggete bene: ama pensare! ndr) a un suo futuro ruolo come federatore e padre nobile (sic! ndr) della sinistra, ma che — vedendo anche quell’ampio spazio al centro che è l’Eldorado di ogni politico o aspirante politico italiano — punta ad allargare i confini conquistando gli indecisi o i tiepidi che votano per lo schieramento opposto. – scrive Francesco Manacorda su “Repubblica”, che ci dà una nuova versione del Marchese.
Da autore di uno sbandierato trattato sul socialismo nel XX secolo (presentato mentre infuriava il Covid), a verde europeo, ad arcobaleno, a “riformista” con Luigi Di Maio, e finalmente a “federatore e padre nobile” (aiuto!) della sinistra ma che “allarga i confini”. Ma come? Oggi tutti dicono che il centro non esiste, e che siamo tornati al bipolarismo, e lui scopre “l’Eldorado” del centro? Lui che si è attribuito il successo del PD, fuori dal centro storico?
C’è da dire che la sinistra non gode ottima salute, ma se pensa che il Marchese possa fare il federatore o il padre nobile, significa che è proprio alla canna del gas. Faccio presente che a Milano alle elezioni comunali del 2021 i non votanti hanno superato i votanti e il Marchese, con l’aiuto del PD, ha ottenuto un voto su quattro dei milanesi.
“I fatti aspettano Bardelli alla prova. – prosegue Manacorda – Ci sarà prima di tutto da risolvere la faglia (sic! ndr ) che si è aperta tra la procura che indaga su eventuali abusi edilizi e il Comune che difende il lavoro fatto in questi anni.”. Due domande: il Comune difende il suo operato, non rilasciando più alcuna licenza? Il Marchese e il PD voteranno a favore del condono proposto da Salvini, per chiudere la “faglia”?
Prosegue “Repubblica”, venendo al punto essenziale: “L’assessore avrà un ruolo anche nel Pgt, il Piano di governo del territorio, che è stato “congelato” dalla giunta proprio dopo l’azione della magistratura. Infine, ma in realtà al primo posto, un piano casa che è oggi a Milano l’emergenza delle emergenze. Sarà l’assessore che proviene dalla Cdo, ha grande esperienza nell’housing sociale e la cui nomina è stata accolta ieri con soddisfazione dal mondo imprenditoriale ed edilizio l’uomo giusto per raggiungere questi obiettivi? Davanti ci sono quasi tre anni per rispondere, con la speranza che i progetti del Sala 3 non intralcino il lavoro del Sala 2.”
Dopo mesi e mesi, anni , il Marchese si è accorto che ‘cera un problema sicurezza e allora si è preso uno, messo al di sopra degli assessori della sua Giunta; adesso che ha scoperto che la casa è “l’emergenza delle emergenze”. mette uno che è sempre stato controparte del Comune, mettendo da parte un devoto consigliere comunale, nonché capogruppo del PD, evidentemente non considerato all’altezza della “emergenza delle emergenze”
Per carità, siamo tutti con il fiato sospeso, non sia mai che la svendita del patrimonio immobiliare e mobiliare comunale, l’acquisto di azioni di minoranza in società di cui il Comune ha l’azionariato di stragrande maggioranza, la costruzione di grattacieli fuori norma, il disastro degli impianti sportivi e delle piscine, la riduzione delle corse e delle linee dell’Atm e la privatizzazione della assistenza agli anziani, (solo per citare alcune cose, i disagi dei cittadini milanesi per la sanità non lo riguardano come Sindaco dei milanesi) vengano interrotti dai progetti del Sala 3, che affida a Bardelli la risoluzione della «mancanza di abitazione a prezzo basso che va alla popolazione che sta un po’ più in su rispetto a chi cerca residenze in case popolari». Fonte “Corriere di Palazzo Marino”. Quelli che cercano case popolari possono aspettare la nomina di un altro assessore.
Ma il ridicolo si raggiunge con le notizie che, secondo il Marchese Sala del Grillo, eliminano i conflitti di interesse. “L’assemblea dei soci (dello studio legale Ammlex, ovvero Bardelli, Bazzani, De Cesaris, Spaini. ndr) ha deciso di rinunciare al mandato per tutte le pratiche che riguardano le competenze sulla casa. (Hanno rinunciato anche alla pratica “stadio Meazza”? ndr). Pochi minuti dopo arriva la comunicazione ufficiale: Bardelli ha già comunicato il recesso con la conseguente cessione delle quote.” Sempre fonte “Corriere di Palazzo Marino”
Adesso possiamo stare tranquilli, tutti i clienti dello studio non esistono più per il nuovo assessore. I conflitti di interesse in Italia, come noto, non esistono.
Ma tanto il Marchese Sala del Grillo è abituato a nominare chi vuole lui, come il suo amico Tasca alla A2A, in barba alla legge Severino e al Consiglio Comunale.
“Viva l’Italia, l’Italia sulla luna” canta De Gregori
Il Biondo
(venerdì 21 giugno 2024)