La Corte di Cassazione ha deciso che la tragedia di Piazza San Carlo a Torino era tutta colpa del Comune, e penalmente sono responsabili il Sindaco Chiara Appendino e il suo capo gabinetto Paolo Giordana. La notte del 3 giugno 2017 erano morte 2 donne con il ferimento di 1.600 persone davanti al maxischermo per la finale di Champions Real-Juve. Sette anni dopo, è arrivata la sentenza definitiva ! Sette anni sono un decimo del tempo di vita di una persona. Ma lasciamo stare.
La ex Sindaca, dopo aver accettato la sentenza per rispetto della memoria delle vittime, ha dichiarato: “Da questo processo emerge che l’unico ente ritenuto responsabile è il Comune (e io in quanto sindaca) mentre tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza, ovvero questura e prefettura, sono stati archiviati o assolti. È uno squilibrio che faccio fatica a comprendere e accettare: il Comune e i sindaci non possono continuare a essere il capro espiatorio di tutto, dalla pubblica sicurezza fino allo smog, per il quale, fra poche ore, dovrò affrontare un nuovo processo”.
Sentenza giusta? Sbagliata? Mi permetto di dare un consiglio alla Appendino: cambi città e vedrà che non sarà mai accusata di nulla. In alcune città, il Sindaco non c’entra mai nulla. Anzi, stia certa che anche i “quotidiani di informazione” faranno in modo che si dimentichi tutto. Conosco una città nella quale su fatti che potrebbero non essere graditi al Sindaco, i “giornaloni” stendono un telone di silenzio da far paura.
Conosco una città dove in una Casa di riposo sono morte, per un incendio, sei persone e ottanta sono rimaste ferite. Era la notte tra il 6 e il 7 luglio 2023, dicono che non funzionavano i sistemi antifumo e antincendio, ma non si è detto chi doveva metterli a posto. Una spesa di 90.000 euro, dicono. Pare che sia stata aperta una inchiesta, ma da luglio 2023 non si sa nulla.
Intanto però leggo una informazione TGR del 21 marzo 2024 che “il Comune mette in concessione per una durata di quattro anni la residenza per anziani e il centro diurno integrato ‘Virgilio Ferrari’ in via dei Panigarola e il solo centro diurno della ‘Casa per Coniugi’ di via dei Cinquecento, dove la scorsa estate è scoppiato un incendio che ha provocato sei morti. Si tratta di 235 posti in Rsa e 52 in Cdi, di cui il 60% sarà riservato agli utenti individuati dal Comune, mentre il restante 40% potrà essere gestito in modo autonomo dai soggetti aggiudicatari. Disponibilità che potrà essere integrata successivamente, spiega il Comune, al termine dei lavori di ripristino e messa in sicurezza che riguarderanno la ‘Casa per Coniugi’ (210 posti letto), ancora oggi oggetto parziale di sequestro dopo l’incendio del luglio 2023. L’aggiudicatario, infatti, si assumerà l’impegno di gestire anche la struttura di via dei Cinquecento con decorrenza dalla conclusione degli interventi necessari. La concessione durerà presumibilmente fino al 30 giugno 2028.”
Non si fa cenno a nessun tipo di servizio: bisognerebbe pensare non solo di tenerli in vita, e in sicurezza, ma anche di prestargli le attenzioni necessarie perché gli anni non siano contraddistinti dall’attesa della morte naturale, ma siano stimolati da interessi culturali e da elementi di socialità che incentivino la gioia di vivere, in chi ha destinato la sua vita al bene della sua famiglia e della sua città.
Ma mi rendo conto di essere un illuso e un vecchio che ha passato la vita a combattere per la giustizia sociale e per il rispetto della persona umana contro l’affarismo e la speculazione. E non mi rendo conto che i morti non sono tutti uguali, e quando sono vecchi, ci si può anche dimenticare di loro.
Piangi, che ben hai donde, Italia mia.
Leopardi “All’Italia”
Il Biondo
(domenica 23 giugno 2024)