Trump ha perso le elezioni. I democratici le hanno vinte. Questa e’ una prima annotazione importante: non le ha vinte Biden.
Avrete notato come siano spariti da tempo i repubblicani, ancor prima della campagna elettorale. Come lo scontro sia stato non tra repubblicani e democratici e i loro rispettivi candidati…ma tra Trump e i democratici. Trump è stato prima demonizzato ( facile con uno come lui), poi nazistificato (il nuovo Hitler…), poi lasciato solo. Con 70 milioni di elettori che hanno votato per il loro leader per l’uomo in cui si riconoscono tutti i trumpiani e gran parte dei repubblicani di più vecchia data che di buon grado si sono comunque nascosti sotto la sottana di Trump.
Perché ?
I repubblicani hanno bisogno di ricostruirsi una identità e credo che il loro punto di partenza saranno le ceneri del Trumpismo. O meglio i milioni e milioni di trumpiani lasciati, come dopo un 8 settembre di proporzioni gigantesche, senza più comandanti ne’ ordini, sbandati, arrabbiati…milioni, soli.
Una eredità significativa perché tutto sommato univoca e unita, che ha saputo riconoscersi e credere in un leader: Trump.
E ricordiamo qui subito che i trumpiani (a differenza dei democratici) non credono nella democrazia ma nella libertà! Questa importante distinzione e antitesi proposta tra freedom e democracy non viene mai indagata né filosoficamente, nè socialmente nè politicamente. E dire che è tutto lì: la libertà si organizza in democrazia per gestire il potere del popolo. Per farlo inventa la delega per eleggere i rappresentanti dell’interesse del popolo… evviva la democrazia, evviva Babbo Natale. E quindi noi tutti, democratici puri che democraticamente abbiamo eletto Berlusconi, Trump, Obama, Bush…. ridimentichiamo ancora una volta come la democrazia oggi, per come ha saputo strutturarsi negli stati e nei governi, di democratico ha solo il nome. Un sistema morbosamente corrotto espressione di interessi di grandi gruppi che nel caso dei democratici americani vanno dagli armamenti, a Wall St, ai poteri finanziari delle grandi banche di investimento e non….ai potenti di Silicon Valley… Governi, Presidenti democratici che coerenti con i predecessori repubblicani hanno perpetrato guerre, bombardando e uccidendo civili, ma anche cominciando a costruire il muro al confine col Messico, le gabbie per i bambini figli degli immigrati illegali… Non Trump, sto parlando di Obama che per svolgere il lavoro sporco, particolarmente le questioni dei soldi per le armi , si serviva udite udite, proprio del suo vice: Biden. Non un santo, mettiamola così. Ricordate lo “Spy Act” americano che permette, se invocato da un governo in guerra ( e l’America per un verso o per l’altro, lo è sempre) di rapire, torturare, financo uccidere cittadini americani in un limbo parallelo senza giustizia, processi, avvocati, stampa? E che può essere usato per attaccare e isolare rappresentanti del governo che fanno avere alla stampa informazioni giudicate sconvenienti, non necessariamente riservate, e con loro i giornalisti a cui la vita non verrà più certamente facile. Ebbene dal 1945 lo “Spy act” è stato invocato dai governi americani 11 volte. Questa terribile e antidemocratica, anti diritti civili, anti tutto, legge è stata invocata dai governi americani 11 volte: di cui 7 dal governo Obama.
Trump è stato il capro espiatorio designato da repubblicani e da democratici insieme. Entrambi avevano bisogno di lui. Con quale facilit abbiamo creduto alla nazistificazione di Trump, che in 4 anni non ha fatto niente di lontanamente cinico, crudele, che si avvicini a quanto hanno ordito e perpetrato Bush e Cheeney.
Però li ha fatti dimenticare… ne ha fatto dimenticare le malefatte. War on Terror, 9/11…
Comodo. E i democratici hanno fatto circolare il discorso di John Mc Cain per far vedere come perfino i repubblicani sono meglio di Trump…
E Trump è servito a ricompattare un fronte esploso, senza più capo ne’ coda, quello degli elettori un tempo democratici, ora un fronte deluso da Obama e Biden, dalla corruzione che è fondante del partito democratico, dal mancato impeachment che i democratici non hanno volutamente perseguito a dicembre 2019, quando Pelosi mise da parte le carte di Muller con tutti i capi di accusa provati e già importanti arresti eseguiti, concentrandosi su quei fatterelli dell’Ucraina che infatti non portarono a nulla. La realtà è che era troppo presto, tutti avevano bisogno di Trump ancora per un po’, e immagino il sospiro di sollievo quando proprio a quel pazzo, solo, cadde in mano la gestione della pandemia. Ora si cominciava a ragionare, ora si potevano trovare gli argomenti giusti per unire i disuniti, per zittire Sanders e i milioni di suoi elettori. Sanders e il suo movimento sono stati l’unico tentativo di costruire una alternativa vera a una sistema che morbosamente riproduce se stesso riproponendo una volta i repubblicani e una volta i democratici, garantendo che nulla di fatto cambi davvero.
Trump diviene Presidente: che fa per salvare l’America? Per farla nuovamente grande? Prima cosa credere nell’economia reale, nelle ancora presenti capacità produttive del suo Paese. E allora cosa fa? Abbassa le tasse per permettere agli imprenditori di prendere coraggio, li premia… e ha ragione. Il Pil e la occupazione salgono velocemente. Ma non basta: deve difendere anche il prodotto made in USA dalle speculazioni e dalle importazioni senza controllo, una concorrenza sleale, che ne potrebbe minare la resistenza: quindi comincia una cauta politica di dazi. E anche questo dà ossigeno alle imprese americane. Poi mette in discussione il concetto USA/ paradiso fiscale per i grandi di Silicon Valley (Amazon, Google…) e scalfisce il meccanismo per cui non pagavano tasse. Altro privilegio garantito loro dai democratici.
E ancora, pur di cacciare Trump, si è usato lo stesso imbarbarimento del linguaggio della politica da entrambi i lati, si è seminato odio, tanto odio. L’odio è un veleno che inquina le falde acquifere ed è difficile da debellare.
Non è propriamente vero che queste elezioni epocali hanno portato alle urne una percentuale di votanti mai vista prima. Anche qui dobbiamo chiarire: per via della pandemia, per la prima volta si sono dovute semplificare le procedure per il voto, particolarmente facilitando il voto on line e soprattutto quello per posta. In sostanza è come se fossero state avvicinate le urne ai cittadini, non viceversa, e loro ne hanno approfittato.
Aggiungo un’ultima doverosa riflessione: andate a vedere la orgasmica estroiezione di Carlo Cottarelli, economista e già direttore del Fondo Monetario Internazionale, sostenitore evidentemente di un ‘Europa dominata dallo strapotere della finanza che vede come un inutile impiccio il PIL di un paese come l’Italia che , ahimè per lui, potrebbe ancora farcela da sola con le sue straordinarie capacità d’impresa, se solo fosse sostenuta dai nostri Governi e dall’Europa e non considerata solo una piazza per gli affari di pochi. Perché uno come lui, con la sua storia e la sua pensione, gioisce in modo così plateale per la perdita di Trump? Semplice, perché i democratici restaureranno i poteri che lui rappresenta. E che quel fuori di testa di Trump aveva osato mettere in discussione.
Non saranno anni facili, da subito la delusione dei gruppi e dei movimenti che si sono fatti militanti e che hanno portato, loro sì, i democratici alla vittoria (tra loro quelli che credono in Sanders): saranno presto dimenticati, forse lo sono già . Spiego: l’America che ha votato Biden non lo ha scelto, non lo ha eletto come proprio rappresentante in base ad un suo programma chiaro e condiviso. Lo ha votato perché era l’anti Trump. E quindi bisognava votarlo. Ma non gli porteranno mai “il conto” perché a Biden non è mai stato chiesto niente e lui lo sa bene. Biden non deve preoccuparsi del consenso perché non l’ha mai avuto. Questo è il punto. Non deve render conto di niente a nessuno dei suoi elettori. Solo agli interessi che ha rappresentato con coerenza nella sua storia politica, di cui sopra. E questo lo farà egregiamente.
Soffro a vedere ripetersi ancora euforia e delusione, lunghi anni per riprendersi e poi ancora euforia e poi ancora delusione… pensiamo alla nostra Italia per esempio. Ma non possiamo trovare un giusto mezzo per vivere senza sbattere di qua e di là con la fissa che qualcosa sta cambiando? Per poi capire che chi cambia sono quelli che rubano, ma non le circostanze/Paese.… Ma è un altro articolo…
“Ogni ragazzina che ci osserva stasera vede che questo è il paese delle possibilità. Ai bambini, indipendentemente dal loro genere, Il nostro Paese ha inviato un messaggio chiaro: Sogna con ambizione, conduci con convinzione. E guardate a voi stessi in un modo diverso da come fanno altri. Semplicemente perché non l’hanno mai visto prima: sappiate che vi applaudiremo ad ogni passo.” Kamala Harris
Siamo cioè alle solite: Il sogno americano, la terra delle opportunità, i bambini che devono crescere con l’idea di leadership…Sono andato a riascoltare decine di interventi di KH: in nessuno si va oltre l’enunciazione di quella retorica delle frasi sopra. Non un’idea manifesta, non un programma, non un motivo profondo che ci faccia battere il cuore col suo, o che semplicemente vada oltre il fatto che è donna, di colore. Biden lo conosciamo, lei no. Di certo non ci potrà deludere perché è stata eletta anche lei senza proporre nulla oltre a se stessa.
Possono i popoli fare ancora la differenza? Questa è la speranza che ci deve animare e la direttrice per il nostro lavoro di cittadini. Possono i popoli ritrovare la tenacia di credere nella loro forza per imparare a pretendere e non a subire, di non gettare mai la spugna perché non ci sono esempi, leader da seguire… cominciamo sempre da noi stessi, chiariamoci con noi stessi, chiariamoci con gli altri. Questo riscontro per troppi anni ha avuto centro nel lamento, anche con ragione, ma non porta a niente. Chiarirsi per unirsi, aggregarsi anche virtualmente, tra persone aperte che sono affini. Ed ecco, è solo l’inizio!
Fabrizio Ferri
(lunedì 9 novembre 2020)
Non mi stupisco per le considerazioni sui democratici, sulla loro politica , su Biden, valgono anche per il partito democratico nostrano, ma mi fanno sentire impotente dinnanzi allo sfascio totale in nome di interessi di parte e personali. La conclusione pone l’unica flebile speranza, reagiamo insieme. Molto flebile però, vedi referendum di Renzi, tutti contro ed era l’unica via per cambiare quacosa
Non male ! Ognuno vede o meglio amplifica quello che gli interessa vedere. Io ho visto da Trump forzare la presenza dei gruppi razzisti e armati . Ho visto chiedere alla Corte Suprema di esserle di aiuto . Di ritirare gli US dalla OMS , spingere la Brexit e boicottare la UE. Sorvolo sul suo comportamento sul COVID-19 .