Poi c’è qualcuno che dice che bisogna rafforzare l’esecutivo. Nella pratica deleteria e fuori da “situazioni straordinarie e urgenti”, in abuso dal tempo di Berlusconi (80 decreti) si va avanti a decreti legge, che sanciscono la priorità dell’esecutivo sulle funzione legislative del Parlamento. Ormai il governo Meloni ha battuto sia il governo Conte II che quello Draghi. Dall’inizio della legislatura al 9 maggio 2024 (19 mesi) sono 50 i decreti legge che il Parlamento ha dovuto, anche con i voti di fiducia, convertire in legge. Quindi la produzione legislativa ordinaria propria del Parlamento di è ridotta al lumicino.
E poi vogliono anche il premierato. Ma c’è anche un particolare da sottolineare: sono ben 20 i decreti-omnibus, in cui c’è dentro di tutto e di più, materia non omogenee con il tema del decreto.
Prendete il decreto legge 11 giugno 2024 n. 76, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, con firma di Mattarella, Tajani, Musumeci, Abodi, Piantedosi, Crosetto, Giorgetti e Nordio, dal titolo: “Disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali”. Cosa c’entrano i grandi eventi internazionali con il post-calamità ? E prendiamo pure per buona le misure per lo svolgimento del G7 a Brindisi.
Ma cosa c’entra l’articolo 11 dal titolo “Fondazione “Milano Cortina 2026” “ Se si legge il testo dell’articolo si capisce che il Governo vuole dare la sua interpretazione sulla natura della Fondazione e afferma che le Olimpiadi sono un fatto privato:
“1. L’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 maggio 2020, n. 31, è da intendersi nel senso che le attività’ svolte dalla Fondazione «Milano Cortina 2026» non sono disciplinate da norme di diritto pubblico e che la Fondazione non riveste la qualifica di organismo di diritto pubblico. 2. La Fondazione «Milano Cortina 2026» opera sul mercato in condizioni di concorrenza e secondo criteri imprenditoriali.”
Quindi il duo Fasano (Abodi-Malagò) e il governo ci spiegano che i soldi pubblici (tanti) versati per le Olimpiadi sono dati a una entità privata.
Per spiegarmi meglio, riporto l’articolo de “Il Sole- 24 Ore” a firma Sara Monaci dell’11 giugno 2024, dal titolo “Una norma per salvare la Fondazione Milano Cortina 2026 dall’inchiesta della procura di Milano, senza però affossare completamente le indagini.”
“…Per comprendere questa norma dobbiamo rileggere gli atti dell’inchiesta della procura di Milano – al momento pochi perché le indagini proseguono. Per ora risultano indagati l’ex amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina Vincenzo Novari, l’ex dirigente Massimiliano Zuco e l’imprenditore Luca Tomassini, con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta, reati che evidentemente si configurano se si assume che l’ente sia pubblico e che pertanto debba seguire tutti i crismi delle gare pubbliche, sia per gli appalti che per le assunzioni.
Nel merito delle indagini. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i tre avrebbero modificato l’esito delle gare per i servizi tecnologi e fatto pressioni anche per far vincere il logo “Futura”. Per la procura, coadiuvata dal nucleo economico finanziario della Gdf di Milano, in questo sistema di «opacità», è anche «stato assunto personale dipendente che appare come parte della cerchia di soggetti conosciuti da Novari nell’ambito di suoi precedenti incarichi».
In questo presunto sistema di corruzione, Novari e Zuco avrebbero accettato, nel periodo che va dal marzo 2020 al marzo 2021, denaro e regali da parte di Tomassini (come un’auto smart usata da Zuco) in cambio dell’aggiudicazione della gara per i servizi digitali alla società Vetrya. Inoltre le società Vetrya e Quibyt (entrambe amministrate da Tomassini) avrebbero ricevuto ulteriori lavori per un totale di 1,9 milioni.
Altro nodo da chiarire è il ruolo di Deloitte, a cui la Fondazione ha chiesto di fare un sito che già esisteva, per un costo molto elevato, considerato non allineato ai prezzi di mercato dagli inquirenti. Si parla di un contratto per «l’erogazione di servizi tecnologici e cyber security» per circa 176 milioni di dollari, versati a Deloitte Usa da Fondazione Milano-Cortina 2026, che ha pagato anche 74 milioni di euro per consulenze digitali, dal 2022 al 2023, sempre ad alcune società dell’azienda. Una cifra che avrebbe destato più che un sospetto e su cui ci sarà bisogno di fare ulteriori approfondimenti.
La cornice giuridica che alleggerisce le accuse è il presupposto che la Fondazione agisca come un ente privato, cioè al di fuori delle regole del Codice degli appalti. I vertici dell’ente sostengono che a dare questa possibilità sia il decreto legge n.16 dell’11 marzo 2020, che recita testualmente che «la Fondazione Milano Cortina 2026 opera in regime di diritto privato».
Una formulazione che però per gli inquirenti non è solo vaga, ma anche sbagliata, sostenendo che la norma di diritto superiore, ovvero la direttiva europea n.24 del 2014, sottolinei invece che un ente è da considerarsi pubblico se opera nell’interesse generale e se il finanziamento è pubblico. In questo caso, anche se non sono pubblici i finanziamenti (perchè una parte del bilancio deriva dal Cio, un’altra dagli sponsor e un’altra dagli incassi di biglietti e merchandising), lo sono le garanzie.
Un nuovo decreto interviene ora a ribadire che la Fondazione è a tutti gli effetti un ente di diritto privato, constatazione che riduce l’accusa di corruzione e turbativa d’asta; ma al tempo stesso riconosce che i principi di concorrenza debbano essere salvaguardati. E questo sembra voler alludere al fatto che le commesse strapagate, al di fuori dei principi di mercato, rimangono comunque un tema su cui fare chiarezza, anche da parte degli inquirenti. Vediamo ora come si svilupperanno le indagini, anche alla luce del nuovo decreto.”
Ed è bello sapere che il Comune di Milano partecipa ad un ente di diritto privato. E infatti non lo sapevate, ma le Olimpiadi sono un business privato e i lavori di adeguamento dello stadio di San Siro per la cerimonia di inaugurazione li pagheranno i privati. Nel “Comitato Milano Cortina 2026” i contribuenti italiani e milanesi non ci hanno messo un becco di un quattrino fino adesso. O forse non è proprio così, ma non importa, noi siamo un Paese meraviglioso.
“Viva l’Italia, l’Italia sulla luna” canta De Gregori
Il Biondo
(sabato 15 giugno 2024)