Poco più di un anno fa si è svolto un referendum in Lombardia. voluto da Lega e 5 Stelle ( un anticipo della alleanza nazionale ! ) che è costato 50 milioni di euro. Comprarono anche i tablet che dovevano servire per le elezioni successive: buttati nei rifiuti, mi risulta.
Era un referendum sull’autonomia, a cui si è aggregato all’ultimo il PD. Ebbene, che fine ha fatto tutta l’autonomia della Lega, adesso che abbraccia il tricolore e molla il verde padano?
Mi è venuto in mente che nel marzo 1993, più di venticinque anni fa, avanzai (in Consiglio Regionale della Lombardia, come era previsto dalla carta costituzionale) insieme al collega Franco Castellazzi, una proposta di legge regionale per la riforma della Costituzione che prevedeva l’attribuzione di nuovi poteri e funzioni e l’autonomia fiscale della Regione, l’abolizione del Senato e la Camera ridotta a 400 deputati.
“Il Parlamento è costituito dalla Camera dei Deputati, che è eletta a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno compiuto i 18 anni di età. Il numero dei deputati è di 400. Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto il ventunesimo anno di età”
La proposta inoltre intendeva capovolgere il sistema tributario: non più un raccolta statale delle imposte con trasferimento di fondi alle Regioni, ai Comuni e alle Provincie, ma le imposte (Irpef, Iva, ecc.) raccolte a livello regionale e trasferite poi allo Stato centrale: “ Il sistema tributario è informato a principi di progressività e di autonomia impositiva. Le leggi della Repubblica determinano i principi in base ai quali le Regioni esercitano l’autonomia impositiva e le quote dei tributi localmente riscossi che sono destinati alla Repubblica”
Era troppo avanti? . E se venisse adottata oggi ?