Per tutto il pomeriggio c’è stata annunciata la “conferenza stampa” (si fa per dire) del Conte: la undicesima dall’inizio dello stato d’emergenza. Finalmente, in ora di telegiornali, abbiamo avuto il messaggio dell’uomo solo al comando: l’annuncio di un ennesimo decreto del presidente del consiglio dei ministri, (il dpcm). Ma c’è ancora il Consiglio dei Ministri ?
175 decreti, ordinanze, circolari, delibere, note, (un solo atto del Parlamento) con conferenze stampa convocate, ritardate e sconvocate, senza comunicazioni ufficiali, come fossimo al Grande Fratello.
L’avvocato va avanti a costituire altri comitati di esperti: con tutti i comitati, consulenti, commissari creati in queste settimane, il virus doveva scomparire già da tempo. Quando non si sa che cosa dire, si crea una commissione, meglio se numerosa.
In un Paese serio e democratico, il Presidente del Consiglio va in Parlamento a chiedere le linee guida di una ripresa economica, chiede ai rappresentanti del popolo sovrano, indicazioni e proposte: non forma l’ennesimo comitato per studiare il “modo di organizzare la vita del Paese” e la mia vita futura. Ah, ma è una task-force per la ripresa (dicono i velinari di Palazzo Chigi)!
In Parlamento, Conte ci è andato, per una informativa, solo il 25 marzo, ben 54 giorni dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di sei mesi, fino al 31 luglio. E quando tornerà?
Quale politica sanitaria ha annunciato Conte ? solo “state a casa” fino al 3 maggio, non una indicazione di politica sanitaria, di strategia per combattere la pandemia: ”state a casa”! Come nel Seicento!
E dove sta la politica di emergenza sanitaria ? Abbiamo quasi ventimila vittime; ogni cinque vittime nel mondo, una è italiana: una strage, che meriterebbe non parole di circostanza, ma un ragionamento su cosa si deve fare (tamponi, test, asintomatici, sintomatici, contagi) per fermare questo disastro. E non si dica per favore, che non si sapeva nulla. Perché allora è stato dichiarato lo stato di emergenza il 31 gennaio ? Conte non sa neanche parlare di emergenza sanitaria: si affida un grigio e modesto funzionario, suo portaborse, che ogni giorno ci legge i numeri, ma non ci dice come combattere il virus e perché noi siamo il Paese con il più alto numero di decessi del mondo !
Rimango stupito da quelli che considerano che Conte abbia fatto bene: allo stato, nessun italiano ha visto ancora un quattrino e, ultima in ordine di tempo, ai giovani professionisti è stata sospesa l’erogazione delle 600 euro poiché il decreto liquidità ha modificato i termini: tutto da rifare.
Salvo dire agli italiani di stare in casa, il governo non ha saputo organizzare nulla per fronteggiare un evento risaputo e annunciato. Che gli altri abbiano fatto come l’Italia non è una giustificazione, per di più alcuni Paesi hanno fatto meglio dell’Italia.
Un partito di governo, serio, nel momento in cui chiede serietà agli italiani, si comporta con rigore: avrebbe anche chiesto che fossero cacciati l’autore dell’annuncio del decreto che ha causato la fuga al Sud, con assalto ai treni ( ed è persona vicina al premier) e il presidente dell’Inps, con il disastro, avvenuto il giorno dopo che aveva annunciato che era tutto pronto. E solo un cretino patentato poteva inventare il “click day”.
Chiedere un contributo di solidarietà (non entro nel merito) quando si paga ancora lo stipendio al presidente dell’Anpal, ( quello dei navigator che debbono trovare il lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza), che se ne è andato in Mississippi, costituisce la dimostrazione che il PD non c’è più con la testa. Ah, dimenticavo che in questo contesto, senza che i giornali ne facciano parola, i partiti di governo si stanno accoltellando per le nomine nelle aziende pubbliche (Eni, Enel, Poste, Leonardo, ecc) pregiudicando anche il futuro del Paese. Quatti quatti, lemme lemme.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stella, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(sabato 11 aprile 2020)