Forse è il caso che, oltre a chiedere a noi cittadini, obbedienza, pazienza, senso di responsabilità, il mediatico Presidente Conte e il Ministro dell’Interno chiedano un po’ di buonsenso a tutti, alle forze dell’ordine come alle altre cariche dello Stato.
L’invito mi pare opportuno dopo aver visto la conferenza stampa per la presentazione dei 56 posti letto in Fiera: la Regione Lombardia ha organizzato, con poca sensibilità umana e politica, una conferenza stampa per presentare il “nuovo ospedale”. A parte il fatto che in tante parti della Lombardia, del Veneto, dell’Emilia Romagna hanno ampliato i posti letto senza fanfare né conferenze stampa, in Fiera c’era un assembramento di persone (molti, senza mascherine, come si vede dalle foto), senza precedenti in queste settimane. Il Papa celebra una messa in una piazza deserta; qui c’era più folla che allo stadio di San Siro per una partita a porte chiuse.
La cosa mi sconvolge ancora di più per le disparità di trattamento, poiché non credo che nessuna autorità di pubblica sicurezza abbia sanzionato il mediatico Fontana e il suo scudiero Gallera.
Il 28 marzo, a Milano, i carabinieri bloccano una macchina guidata da un filippino. A bordo c’erano altri due filippini, ai quali il proprietario della macchina aveva dato un passaggio, finito il turno di lavoro in una azienda di surgelati: visto che dovevano aspettare i mezzi pubblici, ormai diradati, e dovevano andare dalla stessa parte, è sembrato naturale dare un passaggio. Bene, i carabinieri hanno sanzionato non uno, l’autista, ma tutti e tre i passeggeri dell’auto per “aver violato l’articolo 1 comma 2 DPCM del 9 marzo 2020 perché è stato accertato che in luogo pubblico o aperto al pubblico la persona costituiva insieme ad altri assembramento”
“ Per la violazione accertata è prevista una sanzione ai sensi dell’articolo 4 D.L. 25 marzo 2002, n. 19 (G.U. n 79 del 25 marzo 2020) la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 400 a € 3.000.” Se il pagamento avviene entro 30 giorni, la sanzione viene ridotta a 280 euro, ai sensi dei commi 1, 2 e 21 dell’art. 202 del D Lgs. 30 aprile 1993, n. 285, nei termini previsti dall’art. 108 DL 17 marzo 2020, 18” ma “qualora la violazione delle misure di contenimento venga commessa mediante l’utilizzo di un veicolo, la sanzione amministrativa pecuniaria è aumentata di un terzo”.
Mi pongo la domanda: è aumentata di 93,33 euro o di 133,33 euro?
Ma secondo voi da qualche parte, in tutti questi rinvii a commi, articoli, leggi, decreti legge, decreti legislativi, è precisato che tre in auto sono un assembramento? No, c’è solo una circolare del Ministero dell’Interno, ma secondo le norme vigenti, “nessuno può essere assoggettato a sanzioni amministrative se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima della commissione della violazione.” Nel verbale, è scritto che la persona sanzionata “non sapeva questa cosa”.
Io non ce l’ho con gli agenti, né con la stazione dei carabinieri. Ce l’ho con il Ministero degli Interni che dà queste disposizioni e vorrei chiedere ai funzionari del Ministero che hanno compilato il modulo di verbale di ripetere, a memoria, tutti i commi e gli articoli di legge citati. Certamente, costoro hanno seguito l’esempio di quelli che hanno prodotto le autocertificazioni: a proposito, a che numero siamo arrivati? Ma che senso ha multare tutte e tre le persone che si spostavano dal lavoro per andare a casa? E secondo voi, questi lavoratori hanno stipendi che possono permettersi di pagare simile sanzione senza problemi?
Dura lex, sed lex, dice, ma qui non c’è legge. E poi, mi sia consentito, caro Conte e cara Lamorgese, quanti controlli avete fatto nelle fabbriche o nelle aziende per controllare la “distanza di sicurezza interpersonale” ? Nei dati sul sito del Ministero degli Interni, si parla solo di controlli su esercizi commerciali.
Quanti controlli avete fatto sui mezzi pubblici, che in alcune ore, mi dicono, sono affollate per lo scarso numero di corse ?
Spero che il governo almeno abbia anche invitato le forze dell’ordine a non aprire le borse della spesa, perché – come scriveva Mattia Feltri sulla “Stampa” – “Intanto alla sola idea che qualcuno, con l’autorità conferitagli dalla divisa, si senta in diritto di mettere il naso nella mia sporta a dirmi questo sì e questo no, secondo il suo giudizio di indispensabilità, fa ribollire il sangue. Siamo tutti in emergenza, tutti prigionieri e quasi tutti impeccabili, e certe rettitudini alla Savonarola vanno oltre la persecuzione.”
Possiamo chiudere un occhio sulle limitazioni della libertà per motivi di emergenza, possiamo anche accettare decreti, ordinanze, circolari, comunicati, delibere, note (siamo a 135 provvedimenti in 71 giorni, forse un po’ troppi, o no ?) senza il voto dei nostri rappresentanti al Parlamento, ma vedete di non esagerare.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(giovedì 2 aprile 2020)