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Trotto e San Siro: le coincidenze esistono?

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Mentre parlavo con il mio amico e compagno di camminate,  dei tagliandi antifrode sulle schede elettorali (dove e a chi verrebbe in mente di stampare delle schede false verosimili ?), siamo scivolati a parlare delle coincidenze, che, secondo il mio amico, non esistono. Io confutavo questa tesi, anche in riferimento all’urbanistica a Milano e alla vicenda di San Siro in particolare, dove tutto avviene secondo la teoria della casualità. Prendete il verde.

Il sindaco ambientalista immobiliare  ama molto il verde, e quando non sanno cosa fare,  i progettisti  lo mettono anche sopra le torri o sopra i centri commerciali che lui  ha disseminato per Milano. Così solo per combinazione si crea il verde “babilonia”, ad imitazione dei leggendari giardini pensili della mitica città della Mesopotamia, sull’Eufrate.

Ed è per caso che  il verde vero, calpestabile a terra, creato dal sindaco ambientalista immobiliare  sia più mitico di quello di quei famosi giardini. E perché demolire il Meazza, se non per mettere al suo posto un centro commerciale con tanto verde sul tetto?  E poi il Meazza con i suoi 60 metri di altezza, incombe sul verde e anche, ma questo è un dettaglio minore, sulle costruende case dell’ex ippodromo del Trotto. Area in cui sono impegnate Hines e Prelios, le stesse società che operano a Milano Sesto. E guarda caso l’amministratore delegato di questa società, Giuseppe Bonomi, è diventato advisor  della A.C. Milan s.p.a.

Ma sono tutte combinazioni ovviamente, come quella per cui il vice sindaco e assessore all’urbanistica del tempo del “Protocollo d’intesa tra Comune e Snai spa con Trenno srl” e  della determinazione dirigenziale sull’area del Trotto, è advisor legale nella operazione “San Siro” dei fondi Eliott/Red Bird e  Suning/OakTree, l’avv. Ada Lucia De Cesaris. Costei è leader milanese di Italia Viva, e anche consigliere di amministrazione di Eni ( per meriti energetici )

Una domanda sorge: il gruppo consiliare dei “Riformisti con Sala” (Italia Viva, Azione, +Europa, Alleanza Civica) è influenzato dalla attività professionale dell’Avv. De Cesaris o gli viene spontaneo essere dalla parte di Scaroni & soci ?

Il 14 maggio 2014 c’è stata una determinazione dirigenziale a firma dell’arch. Marino Bottini, direttore servizio pianificazione generale, e dell’arch. Simona Collarini, direttore settore sviluppo del territorio. Quest’ultima è la stessa che il venerdì 9 settembre ha scritto  che la proposta della A.C Milan spa e della F.C. Internazionale Milano s.p.a., –  presentata al Comune  lunedì 5 settembre, solo quattro giorni prima, –  rispondeva a  tutte le condizioni e prescrizioni previste dalle delibere della Giunta del novembre 2019 e del novembre 2021.

In quella determinazione sul Trotto, si scriveva  in sostanza

“che la Snai aveva presentato istanza al Comune per la revisione /rettifica/aggiornamento del PGT per l’ambito composto dall’Ippodromo del Trotto e del Centro allenamento del Trotto;  

che  non si rilevano i presupposti per mantenere la destinazione a servizio “Sport” in relazione allo stato di fatto dell’ambito  e alla approvazione in data 9.5.2014 della delibera di Giunta Comunale avente come oggetto “Approvazione del Protocollo d’intesa tra il comune di Milano la Snai spa e la Trenno srl” che prevede la ricollocazione delle attività del trotto nelle aree attualmente occupate dalla pista di allenamento “Maura” e la riqualificazione dell’ambito ex-trotto nel rispetto della normativa applicabile anche per parametri urbanistici e funzioni insediabili.  

Si elimina quindi la destinazione di servizio alla persona -Servizio indispensabile “sport” sull’area dell’ippodromo del trotto e sul centro allenamento del trotto. “

Questo è invece quello che si trova scritto sul sito del Comune,  in data 1 luglio 2022:

“La proposta di Piano Attuativo (sul Trotto) sviluppa una superficie lorda destinata a residenza libera pari a mq 46.041 e contempla altresì la nuova edificazione di mq 43.378 per servizi abitativi sociali in locazione e mq 2.660 per servizi non abitativi convenzionati (negozi di vicinato), in aggiunta all’edificazione privata ammessa, che non entrano nella quantificazione della SL massima ammissibile; prevede inoltre il riuso funzionale degli edifici vincolati per mq 6.148 destinati a servizi privati di interesse generale convenzionati (centro sportivo, commercio e artigianato, spazi socioculturali, asilo nido da 50 posti, servizio doposcuola). La proposta prevede infine la cessione e l’asservimento di circa 87.000 mq di spazi aperti, di cui circa 55.000 a verde pubblico, e la creazione di una nuova Scuola d’Infanzia comunale con 5 sezioni (125 posti).”.

E infatti il cantiere è aperto e chi compare come direzione generale dei lavori? La YardReaas. Ma guarda le coincidenze! Nella realtà delle vicende umane, la casualità regna sovrana. Infatti come non pensare al caso, quando vedi che  la YardREAAS  compare nei documenti di Inter e Milan (2019-2020) come “Project management e piano economico finanziario”. A capo di questa società, vi è Alessandro Pasquarelli, già presidente di Euromilano, dal 2003 al 2015 che ha fatto l’operazione Cascina Merlata (epoca expo 2015),  e aveva fatto Parco Certosa, Bovisa Politecnico, Arese (area ex Alfa Romeo).

Ora, dico io, come si fa a tenere davanti a queste case del Trotto l’imponente struttura del Meazza? Ha cent’anni, è sorto sui terreni dell’ippodromo del Trotto per volere di Piero Pirelli, allora presidente del Milan. Ah, per inciso, allora Pirelli pagò di tasca sua lo stadio, come praticamente fanno adesso, o no?

Nella relazione tecnica, i proponenti dicono (pagina 85) : “Il progetto prevede la completa demolizione del Meazza allo scopo di realizzare una grande attività commerciale”, un mega centro commerciale (18 metri di altezza, per 257 metri  su via Piccolomini e 219 metri su via Dessié Harar): 87.636 mq. di superficie totale). Ovvio,  nella zona nord-ovest della città mancano i centri commerciali: ci solo quelli di City Life (32.000 mq.), del Portello (26.000 mq.), di Arese (92.000 mq.) e in costruzione quello della Merlata (70.000 mq.). In una epoca di vendite dirette via Internet e di consegne a domicilio, effettivamente Milano deve puntare sui centri commerciali. Ma almeno il Comune ha chiesto a Milan e Inter chi sarà l’operatore economico del mega centro commercialòe di San Siro? O dobbiamo  credere che Inter e Milan faranno gli immobiliaristi e i promoter e venditori degli immobili commerciali, degli uffici, del centro congressi, ecc.?

Certo per i futuri abitanti del Trotto, il progetto presenta vari vantaggi, del tutto casuali. Il centro commerciale occupa solo 56.000 mq di suolo mentre il vecchio San Siro ne occupa 66.000. E poi il mega shopping center   sul tetto ha il verde, perché  a Milano – lo ripeto – piace molto  il modello   “babilonia”, il mitico verde pensile distribuito fra boschi verticali, serre elevate e tetti verdi.

E poi vedrete che il Sindaco, che è molto legato ai simboli di Milano, oltre ad essere un vero ambientalista immobiliare, salverà qualche “vestigia”. Perché il nostro amato Sindaco non lascerà mai passare quella brutale affermazione (pagina 22 della relazione tecnica) per cui: “A differenza della precedente proposta, nessuna vestigia dell’attuale stadio “G. Meazza” sarà oggetto di conservazione e rifunzionalizzazione.”

Vedrete che il Sindaco un simbolo ce lo conserverà: magari la torre d’angolo del Meazza (51 metri di altezza) sulla via Piccolomini/Harar verrà inglobata nel centro commerciale (alto 18 metri)  e quindi svetterà la memoria di San Siro.

E sono quasi sicuro che il PD vedrà in questa mossa una idea geniale, la mossa fondamentale di rifunzionalizzazione dello Stadio Meazza.

La cosa bella, del tutto casuale, ovviamente, è che mentre ai futuri abitanti del Trotto verrà tolta la vista di quell’orrore del Meazza, ai residenti di via Tesio e anche di via Harar verrà fatto un gentile dono: verranno tolti quegli inutili alberi, e prati verdi del  “Parco dei Capitani” (51.832 mq) e verrà costruito un avveniristico stadio. Come scrive la esimia arch. Collarini alla Commissione Nazionale Dibattito Pubblico (CNDP), si procede alla “realizzazione di un nuovo impianto sportivo multifunzionale moderno, un nuovo stadio in linea con gli standard internazionali più avanzati”. Per valorizzare le case dei residenti di via Tesio e di Via Harar, verrà costruito un gioiello dal costo di 603 milioni.

E poi magari qualcuno ha il coraggio di  lamentarsi di una struttura, davanti casa,  di solo 259,5 metri lineari su via Harar e di solo 383 metri su via Tesio, una struttura “multifunzionale” (come? non è detto sapere) che occupa  un terzo di suolo  (99.000 mq.)  in più del vecchio Meazza ?  E magari hanno da ridire che davanti alle case il nuovo “moderno” stadio sia alto solo 30 metri? Ingrati, tanto più che, come scrive la Collarini alla CNDP, “i proponenti hanno dichiarato che c’è un minor impatto acustico rispetto alla situazione attuale”. Alla Collarini basta la parola dei proponenti, anche perché la stessa Collarini aggiunge un atout, una carta vincente che sbaraglia il campo dei dubbiosi:  “potenziale versatilità del nuovo impianto, idoneo ad ospitare eventi sportivi non solo calcistici ed altre forme di spettacolo”. Pensate quanti vantaggi “potenziali” si hanno, riducendo la capienza, dai 75.817 posti del Meazza ai 46.500 posti  (più 13.500 riservati per la “corporate hospitality”) del moderno “catino” !

E che dire dei poveri nostalgici  degli oltre 130 concerti al Meazza da quello del 27 giugno 1980 di Bob Marley? Il Meazza poi non aveva la potenzialità di ospitare papa Benedetto XVI e papa Francesco.

Questa potenzialità del nuovo impianto mi ha fatto sorgere un dubbio: ma che abbiano progettato anche la copertura e il campo retrattile come al Bernabeu di Madrid? In fondo se spendono 10.000 euro per posto (quando la media dei 29 stadi costruiti in Europa negli ultimi anni è di 3.600 euro) chissà quali meraviglie tecnologiche hanno pensato, mi sono detto. E invece no, anzi fanno uno stadio su terreni pubblici, e per di più in compartecipazione, quando in Europa,  e senza andare lontano, a Torino, ciascuna squadra ha il suo stadio, in proprietà o in concessione esclusiva.

Ma queste sono solo fissazioni di gente arretrata che non capisce il moderno che avanza, di gente sempre negativa, che non coglie le opportunità che questo progetto offre alla città.

Infatti la esimia Collarini, sempre nella lettera alla CNDP, ci indica la “potenziale realizzazione di spazi a verde fruibili e di valenza ecologica in connessione con il sistema dei parchi limitrofi.” Sono sempre affascinato quando mi parlano  della “potenziale realizzazione” di spazi verdi e ho dei sussulti di entusiasmo quando mi parlano della “valenza ecologica” .  È forse per questa “potenziale realizzazione”  che hanno diminuito la dimensione del verde “profondo/permeabile” (da 52.832 a 51.499 mq.) E forse per collegarlo ai parchi limitrofi l’hanno spostato verso via Piccolomini, per unirlo al verde del nuovo insediamento dell’area dell’ex Trotto?  Ah dimenticavo, vicino c’è anche il verde “sospeso” per aria, come dicono i proponenti, il “verde su soletta” di 48.902 mq.  Una grande meraviglia, frutto della “realizzazione di un intervento articolato che può costituire nuova centralità della Città, vissuto 365 giorni l’anno ed  in tutte le ore del giorno,” (sempre Collarini)

Che meraviglia: “una nuova centralità della città”.  Sto ancora pensando al  significato profondo di questa affermazione,  quando mi colpisce il seguito della frase: “in un contesto che presenta molte criticità (in particolare presenza, a sud dell’area, di grandi concentrazioni abitative in edilizia pubblica, dismissione di grandi impianti sportivi quali l’ex Trotto, carenza di servizi a livello locale)”.

Ecco che vengono dissipate tutte le mie titubanze e perplessità: “la realizzazione di un intervento articolato” supera la criticità di “grandi concentrazioni abitative in edilizia pubblica”. Per questo il Sindaco aveva detto che ci sarebbero stati miliardi di oneri di urbanizzazione  per rimettere a posto  le case popolari di San Siro. O era una balla?

E poi sono felice che il progetto contribuisca ad eliminare la “carenza di servizi a livello locale”. Ah, forse anche qui il riferimento è ai servizi commerciali.

E poi come non essere ammirati dalla sublime affermazione,  che  questo progetto  “San Siro”  affronta la criticità della zona, dovuta, fra l’altro,  alla “dismissione di grandi impianti sportivi quali l’ex Trotto” ! Ma come ? Non era la Collarini a scrivere 8 anni fa “Si elimina la destinazione di servizio alla persona -Servizio indispensabile “sport” sull’area dell’ippodromo del trotto e sul centro allenamento del trotto” ? E non è passato dalle sue mani adesso, il piano di costruzioni sull’area?

 La capisco e la ammiro, in fondo cosa non si farebbe per un Sindaco ambientalista immobiliare?

Dicevo al mio amico che non c’è nulla da sorprendersi. Il grande Shakespeare con Amleto aveva  capito tutto: “There are more things in heaven and earth, Horatio, Than are dreamt of in your philosophy.” Ci sono più cose in terra e in cielo di quanto tu possa immaginare, pensare  o sognare nella tua mente.

E tutte quelle cose ci sono o avvengono per pura coincidenza. O no?

Paolino Casamari

(domenica 25 settembre 2022)

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