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La favola del prolungamento della MM a Bettola

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In occasione dell’Expo 2015, doveva essere aperta la stazione Bettola-Cinisello sulla linea della MM1.  I lavori per una galleria di  1,6 chilometri sono iniziati nel 2011, e adesso si parla di aprirla nel 2026. Quindici anni per fare due nuove stazioni.

A parte il fatto che le auto private si dovrebbero fermare all’origine, e non quando sono alle porte di Milano,  so di una  discussione tra una ventina di enti  sul prolungamento della M5 fino alla Villa Reale di Monza Se per 1,6 chilometri ci voglio quindici anni, per farne dieci quanto vi vorrà?

Non sarebbe il caso di mettere mano alla ferrovia, che, se non sbaglio, ha quattro coppie di binari da Milano Garibaldi a Monza e forse costerebbe molto meno? O il fatto che costi meno è un handicap? Come deve essere stato un handicap avere la ferrovia a Novegro, a due chilometri dall’aeroporto di Linate,  e per questo non si è fatta una bretella ferroviaria che avrebbe potuto congiungere direttamente Linate a Malpensa attraverso il passante ferroviario.

Leggo invece che è stato finanziato dal governo Draghi per 420 milioni il prolungamento della MM4 fino a Segrate, dove se non sbaglio esiste una stazione ferroviaria con due linee suburbane (“S5 Treviglio / Milano Passante / Gallarate / Varese e S6  Treviglio / Milano Passante / Novara. Le linee da Segrate raggiungono la nuova stazione Milano Forlanini e quindi la stazione di Porta Vittoria, proseguendo poi per le stazioni milanesi di Dateo, Porta Venezia, Repubblica, Porta Garibaldi, ecc. ”).

Ma perché buttare i soldi, quando c’è la linea del Passante?

Mi va bene tutto, ma forse è bene chiarire il costo della MM4 da Linate a San Cristoforo: quanto costa e chi paga il ritardo dell’apertura dell’intera linea? E il Comune di Milano quanto deve pagare all’anno per le linee M5 e M4?

Rimane per me un mistero il motivo per cui le FS, con i proventi delle edificazioni degli scali ferroviar di Milano, non hanno fatto il secondo passante (Certosa-Domodossola-Pagano-Romana) chiudendo la cerchia ferroviaria di Milano. Perché il Comune ha abbandonato il progetto? Per fare un favore alle Ferrovie dello Stato?

Con una galleria di soli tre chilometri, si poteva realizzare un compiuto sistema di trasporto metropolitano urbano, collegando in un’ora di viaggio tre quarti della Lombardia e riducendo molto sensibilmente il traffico privato su Milano. Ma qual ì la politica dei trasporti del Comune di Milano e del Consiglio Metropolitano?

Aumentare il prezzo del biglietto del trasporto pubblico senza migliorare la rete del trasporto di superficie, urbano ed extraurbano? Ammetare il prezzo dell’area C e mettere una tassa sulla sosta per strada dei veicoli dei residenti? Fare il casino sull’area B e C per costringere  i cittadini (abbienti) a comprare una auto elettrica o ibrida? E quelli che non c’hanno i soldi? E quelli che,  dopo che la politica urbanistica del Comune li ha cacciati da Milano, devono pagare anche per venire a lavorare con i propri mezzi, poiché il trasporto pubblico extraurbano è deficitario?  In sostanza, far pagare, incassare e basta. No, però fanno le piste ciclabili, che i pendolari desiderano come la manna.  Nessuna città europea crea le piste ciclabili su vie di grande scorrimento, poiché ciò creerebbe code e intasamenti con un aumento dell’inquinamento. Ma a Milano si fanno piste ciclabili dove non dovrebbero farle e e si colorano le piazze dell'”urbanistica tattica”: un giochino per farti contento qualche assessore, mentre le  operazioni  urbanistiche importanti le fanno il Sindaco, il suo portaborse con i dirigenti comunali scelti dal Sindaco. E che importa se oggi in quelle piazze, dopo un anno, non c’è più traccia dei colori.

Ah, dimenticavo che il Comune (non l’Atm) incassa il ricavo dei biglietti del trasporto pubblico: peccato che nessuno del Comune controlla. Magari ci fosse un vigile urbano, ops! Tutti e tremila sono impegnatissimi nel controllo delle scuole e dei mercati. Il risultato è che l’altro giorno, salito sull’autobus, con il telefonino  ho fatto scattare   il biglietto: poi ho visto un andirivieni di persone da un capo all’altro dell’autobus, che cercavano di obliterare il biglietto cartaceo: invano, poiché prendeva solo le tessere. Risultato per quaranta minuti di viaggio, con il saliscendi di 18 fermate, credo di essere stato uno dei pochi ad aver pagato il biglietto. Gli altri che cercavano disperatamente di pagare han dovuto viaggiare gratis. E poi il Sindaco dice che sono diminuiti gli incassi dei biglietti.

A proposito, ci danno i dati degli ingressi nei varchi dell’area B e C, ma perchè non ci dicono quanti pagano effettivamente il ticket di ingresso? Qualche anno fa, solo il 49% pagava il ticket. E a Milano nel 2018 su 3.526.986 multe, ne sono state pagate 716.154: dunque, viene pagata una multa su cinque. Siamo a Milano, non dove la diceria popolare dice che le multe non si pagano. No, siamo a Milano. Significa che il Comune non ha incassato una cifra tra i 115 e gli 81 milioni.  Adesso, il Comune potrà condonare le multe non pagate con buona pace dei cittadini diligenti e rispettosi. Bischero chi paga regolarmente.

Avanti verso una città per ricchi e  furbi e  i poveri “pirla”, come ci possiamo  definire con il  nuovo dizionario De Mauro, si arrangino.

“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”

Luigi Corbani

(venerdì 24 marzo 2023)

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