Il fascino del potere e delle poltrone è irresistibile per Salvini.
E forse anche i lombardi capiranno con che imbroglione hanno a che fare. Da “Roma ladrona” siamo passati a “Roma furbona, Lombardia cogliona”. (termine usato anche dalla Treccani e dallo Zingarelli). Veniamo infatti a sapere che nel “decreto sviluppo” (e che sviluppo!) la Lega ha fatto un regalo alle 5S, dando 12 miliardi a Roma per sanare i debiti della Capitale.
Forse è stato uno scambio per aver avuta salva la pelle dai magistrati del caso Diciotti. Sta di fatto che i due ladri di Pisa continuano ad andare a rubare insieme di notte e di giorno litigano per spartirsi il bottino.
E stavolta il conto lo paga il Nord e la Lombardia in particolare, che sono stati illusi e sbeffeggiati.
Perché la Lega ha fatto spendere 50 milioni di euro, con il voto complice delle 5S, ai cittadini lombardi per il referendum sull’autonomia. A proposito dei costi della politica, Lega e 5S hanno fatto spendere inutilmente un sacco di milioni (qualcuno dice 55,5 milioni): bastava un voto del Consiglio regionale per avviare l’applicazione della norma costituzionale sull’autonomia differenziata. No, per farsi la campagna elettorale, la Lega ha fatto spendere tutti quei soldi ai lombardi che si ritrovano senza niente, e per di più con un bel regalo alla giunta 5s di Roma, alla tanto vituperata Roma, da sempre nel lessico padano-leghista, “ladrona”.
La cosiddetta autonomia differenziata che doveva essere fatta il 15 febbraio – parola di Conte (sic!) – è rinviata sine die, non si farà mai. Con alcune belle motivazioni, come quella che il Nord vuol prendersi i soldi del Sud, a detta delle 5S. E allora cosa c’è di meglio che fare un regalo a Giggino e a Virginia, però facendo finta di litigare.
C’è da ridere se non fosse che tutti gli italiani pagano la mala gestione di Roma (e non faccio distinzioni di colore, bianco, rosso, nero, giallo) con buona pace del Nord.
Ha vinto il generone romano: un organismo monocellulare, che ingloba destra, sinistra, centro: è un’ameba mangia-cervello, un nemico subdolo che cresce nelle temperature miti favorite dal ponentino, che si sviluppa nei salotti e nelle terrazze romane e che pervade politica, economia, affari, curia romana, istituzioni democratiche, cultura, enti e aziende pubbliche, livelli elevati dell’apparato dello Stato. E così la Lega ha dimenticato il vento del nord è si è fatta ammaliare dal ponentino.
Non c’è che dire, un capolavoro di Salvini: un grande regalo a Roma e due dita negli occhi al Nord, visto anche che la “quota 100” pare sia più gradita al sud che al nord.
Immagino che le opposizioni nel Consiglio regionale della Lombardia chiedano conto alla Lega e alle 5S di questo duplice colpo inferto al Nord: pagare i debiti di Roma e non avere nessuna autonomia. Ci voleva la Lega di Salvini per saldare i debiti di Roma Capitale. Era scritto nelle stelle ! Cinque, ovviamente.
Paolino Casamari