In questo lungo anno di pandemia, molte Regioni hanno dimostrato inettitudini, incapacità e inefficienze, tanto da far scattare in molti l’idea che le Regioni siano superflue e inutili, se non dannose. A parte il fatto che lo Stato centrale poteva. a norma di leggi costituzionali, avocare a sé tutta la gestione delle misure antivirus, rimane una osservazione di fondo: i padri costituenti avevano visto giusto.
Nell’assetto istituzionale originario, la Regioni avevano compiti puramente legislativi nelle materie di loro competenza, e tutte le questioni amministrative dovevano essere delegate ai Comuni, alle Provincie e ai Consigli metropolitani. In realtà, si è andati, sbagliando, verso una gestione amministrativa delle Regioni, con due visibili anomalie: l’incremento a dismisura dei dipendenti (molte Regioni hanno costruito grattacieli per contenere il personale) e la definizione (peraltro inesistente nella carta costituzionale) del “governatore”, al posto del Presidente, configurando quindi una figura monocratica, e rendendo così inutili le funzioni legislative e di controllo dei Consigli regionali. A questo si è aggiunto lo smantellamento della medicina territoriale. Pensare di affrontare la pandemia con gli ospedali (a cui nessuno per tanti versi può contestare il carattere di eccellenza) è stato un errore gravissimo, che ha incanalato, senza alcun filtro sul territorio, tutte le patologie verso gli ospedali, con ovvio intasamento della medicina generale e delle terapie intensive. Ed anche alla luce del caos della campagna vaccinale antinfluenzale e oggi di quella anti virus, bisogna ribadire la necessità che la organizzazione sanitaria abbia due gambe: una nel territorio, (in capo ai Comuni e alle aziende sociosanitarie territoriali) per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione e una nelle strutture ospedaliere per gli interventi di secondo livello. E, siccome non possiamo, alla stato dei fatti, pensare che la campagna vaccinale si esaurisca quest’anno, ma come per l’influenza, le varie varianti ci terranno in allerta per i prossimi anni, si deve creare subito un comitato composto da Consiglio regionale, capoluoghi di provincia, Provincie e Consiglio metropolitano di Milano per definire spazi fisici, ben distribuiti nel territorio, dove organizzare presidi sanitari attrezzati con ambulatori specialistici e, nelle città, adeguati anche per contenere associazioni di medici di base, la cui figura deve essere rivalutata. Vi ricordate che una volta esistevano le guardie mediche e i poliambulatori?
Questo è lo sforzo da fare subito anche per presentare al Governo le proposte per il “Piano europeo Next Generation Eu” onde utilizzare al meglio le risorse per riorganizzare e riqualificare la assistenza sociosanitaria di carattere universale, ovvero per tutti i cittadini.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(sabato 26 giungo 2021)
(pubblicato su “Il Giorno – pagina Piazza Lombardia”)
Analisi perfetta
Bravissimo caro Luigi.un abbraccio Costantino