Siamo alle prese con una nave con 47 persone “migranti”, che il genio del governo giallonero, per dar man forte al bauscia che vuole chiusi i porti e non vuole sbarchi, vorrebbe che da Siracusa andasse in Olanda. Eh, sì, perché 47 oggi, 49 ieri, 50 domani, alla fin dei conti siamo invasi e poi così tutta l’Africa viene in Italia. Del resto, il comico è chiaro: “… Oggi, le persone che non ne possono più di restare, ad esempio, nella dissanguata Africa perlomeno sanno come la vede l’Europa e quali sono le loro prospettive a fuggire verso l’Unione dei Divisi”.
Come dire, africano avvisato, africano mezzo salvato.
Sì, perché il problema non sono gli immigrati (moldavi, montenegrini, macedoni, albanesi, bangladesi o bengalesi, serbi, croati, ucraini, indiani, pakistani, afgani, filippini, peruviani, ecuadoregni, salvadoregni, honduregni, ecc.), sono gli africani che sbarcano. Che poi sbarchino di più in Grecia o in Spagna non conta, quello che conta è il pugno duro, il famoso celodurismo leghista, condiviso dalle 5S. Ma, attenzione, non è un male acquisito dalle 5S, frequentando le cattive compagnie, ce l’hanno nel DNA quelli della Casaleggio s.r.l.: ci vuole una “certa rudezza” dice il capoclan.
Tutti se la prendono con lo Sbirro, o Capitano, come si fa chiamare, ma la responsabilità dei porti è del Concentrato e del governo giallo nero, tutto: conniventi e complici. Negli ultimi giorni sono morte nel Mediterraneo più di 200 persone: sono persone, esseri umani morti per il fatto di essere migranti e di cercare di scampare alle guerre, alla violenza, alla fame, alla siccità e ad un ambiente ostile; sono uomini, donne e bambini che cercano di attraversare un mare che era sinonimo di scambi e di civiltà e che è diventato pericoloso per la loro vita.
Sono persone che, piuttosto che tornare indietro, nei loro Paesi di origine o in Libia, sono disposti a rischiare di perdere la vita. E per qualche voto, il governo giallonero risponde che chiude i porti, venendo meno a principi di umanità e di diritto internazionale, del mare e dei naufraghi e dei profughi. Chiudere i porti è contro il diritto internazionale, – come Armando Spataro ha scritto con sapienza su “Repubblica” – ed è contro la nostra civiltà: Ovidio, nelle lettere dal Ponto, scriveva di non dispiacersi di aiutare il naufrago in difficoltà: “Nec pigeat mento supposuisse manum” (Epistulae ex Ponto,2,6,14).
Con la scelta di chiudere i porti alle navi delle Ong, che hanno recuperato in mare dei naufraghi, non si combattono gli scafisti, e i trafficanti di esseri umani; al contrario, si fanno alzare il prezzo del trasporto, i ricatti e le violenze dei trafficanti nei confronti di quelli che vogliono andarsene dalle situazioni di fame e disperazione.
Ma la tesi è che gli immigrati africani portano ad un aumento della delinquenza, della violenza e dell’illegalità: certo, noi ne sappiamo qualcosa, visto che abbiamo esportato anche qualcuno che non era proprio uno stinco di santo: vi ricordate, magari per sbaglio, il “Padrino”?
Oggi, mi sembra di tornare giovane quando sentivo tanti milanesi e tanti lombardi sostenere che con l’arrivo dei “terroni” erano aumentati la delinquenza, gli scippi, i furti, gli omicidi, le rapine: era tutta colpa dei terroni. Vi ricordate quando non si affittava ai “terroni”? Stiamo parlando di cinquant’anni fa, non di un secolo fa.
Ma nessuna forza politica sposava quelle tesi razziste, perché anche i “terroni” votavano. O per meglio dire, fino al bauscia, che non più tardi del 2009 inneggiava al Vesuvio contro i napoletani, che puzzavano e dovevano lavarsi, tanto a lui interessavano, in quel periodo, solo i voti degli italo-milanesi ( per chi non lo sapesse, Dibì ha presentato Lino Banfi come “italo-pugliese”).
Ora che è a capo della Lega nazional – lepenista, se la prende con gli africani, che possono anche essere deportati, da un posto all’altro, tanto non votano.
Paolino Casamari