In Spagna c’è il tutto esaurito, i turisti stranieri, tedeschi, austriaci, olandesi, svedesi, norvegesi, insomma tutto il nord Europa, riempie da una settimana le spiagge della costa mediterranea, delle Baleari e delle Canarie. Su internet non si trova più un posto libero fino a settembre inoltrato. Hotel, villaggi vacanze, b&b, pensioni e resort hanno abbassato i prezzi, rispetto all’anno scorso, di un 20-25%, e il governo spagnolo non ha emesso bonus come in Italia. Bonus che peraltro sono difficili da prendere (ci vuole un esperto) e che gli albergatori non vogliono, perché tocca a loro anticipare la spesa.
In Spagna, in spiaggia ci si va liberamente, nessuno rompe le palle con app e turni mattino/pomeriggio, mentre, nel Bel Paese dalle Alpi al Canale (di Sicilia) o alla Sardegna, i prezzi sono rimasti quelli dell’anno passato o sono addirittura aumentati come nella Puglia delle cozze pelose. Gli ombrelloni sono aumentati del 12% in media in Italia.
Una tragedia senza via d’uscita alla quale si aggiunge il completo blocco dei voli provenienti dall’estero e delle compagnie aeree che si sono rotte delle norme a capocchia emanate da Palazzo Chigi. Ryanair ha minacciato la sospensione dei voli, dopo essere stata multata dall’Enac insieme ad Easy Jet e ad un’altra compagnia low cost, per avere imbarcato i trolley, invece di metterli in stiva come da regolamentazione Enac su ordine del ministro Speranza. Altro delirio incomprensibile, dato che la norma è solo italiana, paese dove i viaggiatori, nostrani o stranieri, hanno il terrore di mettere i bagagli in stiva, visto che siamo famosi in tutto il mondo per perdere i bagagli, oppure per aprirli e fottersi il contenuto, come è avvenuto a Malpensa e Fiumicino. Così le grandi compagnie come il gruppo Lufthansa. Air France e Klm consigliano i propri clienti di saltare Malpensa e di arrivare, con i comodi treni ad alta velocità, negli hub di Parigi, Francoforte, Zurigo e Monaco, per il transito, portandosi il bagaglio a mano e poi imbarcandolo normalmente in cabina.
Roma intanto ordina con la ministra De Micheli di riaprire Linate su richiesta dell’Alitalia, la nota “compagnia di giro” che guadagna, se i suoi aerei non volano, se restano a terra. Così facendo la Ministra ha fatto incazzare la Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, perché da Linate è possibile far decollare solo 2 aerei ogni ora. A questo punto le compagnie aeree estere hanno già fatto sapere che, se si ridanno a Linate gli slot alla “compagnia di giro”, sposteranno anche loro i voli da Malpensa , che così potrà immaginare un futuro prossimo trasformandosi in “vacua park”. Eh sì, perché per il 2021 e per almeno 5-6 anni, Lufthansa, Air France, Klm, per restare solo in Europa, lasceranno a terra metà della flotta: non ci sono prenotazioni né ne arriveranno; le grandi multinazionali e le aziende hanno visto infatti che i dipendenti, cioè i dirigenti, possono tranquillamente lavorare con l’estero via Skype, via Zoom, eccetera, invece di effettuare costose trasferte.
Infine, per completare il quadro, è arrivata la multa di Bruxelles per non avere rimborsato per il covid-19 i biglietti dei passeggeri, come prevede la Direttiva Europea, ma di aver sostituito i soldi con l’ennesimo bonus o voucher. È il governo dei bonus, dei voucher e dei crediti di imposta, che però da Bruxelles vuole soldi cash e a fondo perduto.
Aristide Avosetti.
(venerdì 3 luglio 2019)