In Lombardia e a Milano siamo messi proprio male, almeno così a me sembra.
Da una parte sono preso da una grande rabbia per l’incapacità dimostrata a livello regionale, comunale e statale: a marzo tutti avevano l’alibi della cosa improvvisa, del “terremoto” imprevisto e imprevedibile; ma a ottobre non è accettabile quanto sta accadendo, la confusione e la mancanza di una politica sanitaria. Nei mesi da giugno a settembre non è stato predisposto nulla, sul territorio, e non sono stati fatti controlli.
Da marzo, anche in luogo aperto, io uso la mascherina: in estate mi sentivo l’unico pirla con la mascherina. A luglio ed agosto andavo sulla Darsena e scappavo via per la tanta gente appiccicata che c’era e senza mascherina: non ho mai visto, vigili urbani, polizia, carabinieri, guardia di finanza, c’erano solo tre militari in funzione antiterrorismo. Mancano i vaccini antinfluenzali e ci avevano detto che dovevamo farli all’inizio di ottobre, non ci sono quelli antipolmonite e non ci sono i richiami per chi li già aveva fatti l’anno scorso.
L’app Immuni non funziona e il dirigente della ATS di Milano dice che non sono più in grado (da ieri? da settimane? da un mese? da quando?) di tracciare i contagi: e queste cose passano come acqua sul marmo. Non so cosa fare per i tamponi, se non andare privatamente, come faccio per gli altri esami, poiché le strutture pubbliche mi danno appuntamento a un anno (novembre 2021).
Poi oggi vedo il telegiornale della Lombardia e il Sindaco di Milano, bello come una rosa, mi dice che gli ultrasessantacinquenni sono i più a rischio (non è una novità, lo sapevamo da marzo) e consiglia a costoro di non uscire di casa. Invito che potrebbe fare mia nonna: “sta a cà tua! va minga in gir, fa no el balabiott”.
Ma dal Sindaco mi aspetto che mi dica quali servizi per la spesa alimentare mette a disposizione degli anziani, quali servizi sanitari e assistenziali domiciliari ha predisposto, che ci sono i vaccini, che ci sono le possibilità di isolamento dei positivi in luoghi protetti (le case degli anziani di Milan, per la gran parte, sono piccole, con difficoltà di autoisolamento).
Vorrei che mi dica che aumentano le corse dei mezzi pubblici di trasporto, per evitare gli assembramenti, ricorrendo anche ai bus turistici, (inutilizzati in questo periodo). Vorrei che mi dica che ha predisposto con tutte le categorie interessate lo scaglionamento e la articolazione degli orari di uffici, negozi, scuole, luoghi di lavoro, ecc. per evitare assembramenti di qualsiasi tipo.
Vorrei che mi dica che si è adoperato perché non ci sia nessuna coda negli uffici pubblici e che per tutte le pratiche basta mandare una autocertificazione. Vorrei che capisse che i teatri, i luoghi di spettacolo sono i più controllati e sicuri. Vorrei che invece di mettere il coprifuoco controllasse (doveva essere fatto da tempo), controllasse i cinque, dieci luoghi della “movida” ( se questo è il problema).
Vorrei che mi dicesse che ha predisposto un piano di servizi socio sanitari territoriali per la prevenzione, per la cura del contagio e dei contagiati, e di ambulatori per le visite dei pazienti, che hanno altri problemi di salute, extra covid: quanti ne sono morti perché le strutture sanitarie erano ingolfate per i malati di covid-19 e quindi non sono stati curati ?
Se a me viene un infarto, cosa mi succede, visto che negli ospedali stiamo andando rapidamente verso una situazione simile a quella di marzo-aprile ? Quanti ospedali hanno fatto dei reparti covid, separati dal resto dell’ospedale?
Io vorrei che il Sindaco non mi facesse degli appelli, ma mi dicesse cosa sta facendo e cosa ha fatto da maggio a settembre. E non me ne frega niente se la competenza è regionale, o nazionale: il virus non è di destra o di sinistra, non è del governo o della regione. Il Comune dovrebbe essere l’ente più vicino ai cittadini, e dal Sindaco mi aspetto che si occupi dei cittadini milanesi, dalla culla alla bara, e che possibilmente mi aiuti a vivere il più a lungo e meglio possibile.
Dall’altra parte, sono preso da una depressione totale, perché vedo preoccupazioni e paure, angosce e ansie, insieme a una passività e una rassegnazione così diffusa per cui si accetta tutto. Persino che in Lombardia ci sia una manifestazione di incapacità totale, di scarsa efficienza e di misure improvvisate e inefficaci prese senza un quadro e un piano preciso e graduato di interventi.
Si accetta persino che il Presidente del Consiglio, non uno che passa per strada, ci racconti la bufala del vaccino anticovid-1, pronto per dicembre e ci dica delle balle sul MES. In un Paese serio il Primo Ministro che dice bugie sarebbe stato allontanato in malo modo. Ma così è, e pare che a tutti, penso alla “gente”, vada bene così. E sono solo io a lamentarmi, ingrato per quello hanno fatto Conte, la Lombardia e il Comune. E allora, mi congedo: “Buona notte e buona fortuna”.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi”
Luigi Corbani
(mercoledì 21 ottobre 2020)
splendido. punto
Purtroppo tutto vero. Conferma che la politica non si muove secondo i convincimenti di persone informate e avvedute ma principalmente secondo calcoli e stime sul gradimento degli elettori.
A me non va bene cosi e non sei l’unico a lamentarti. Condivido tutto. Cosa possiamo fare?
Dovremmo far sentire la nostra voce. Ho proposto di fare una catena umana (così il distanziamento di un metro e mezzo all’aperto è assicurato) da Palazzo Marino al Pirellone, oppure tutto introno al Pirellone fino al Formigone. Ma allo stato ho raccolto poche adesioni. Da qui il mio sconforto: ci fossero altre idee, sono pronto ad accettarle, ma non vedo altre idee su come far sentire il nostro disappunto per una situazione che si fa sempre più critica per gli errori commessi durante i mesi estivi. Di qui il mio sconforto e la mia decisione di lasciar perdere. Mi arrendo e mi congedo.
Like. Sconforto ed impotenza.
Morbo e sconforto infuriano ma il pane ancor non manca e perciò non e’ancor tempo d’alzar bandiera bianca