Non bastano i 74 euro che il governo gira alla Rai per ogni 90 euro di canone pagato dal contribuente italiano nella bolletta elettrica: in sostanza pare che il governo e i ministeri competenti si trattengano circa 300 milioni. Quindi alla Rai non bastano ricavi complessivi per 2 miliardi e settecento milioni, di cui un miliardo e ottocento milioni dal canone: ha bisogno di altri soldi per cui raccoglie pubblicità vendendola a prezzi stracciati. Di questa concorrenza sleale si lamentano ovviamente Mediaset e la7 con il Corriere della Sera e tutti gli altri editori, in specie della carta stampata. Allora sembra che Conte, per far felici tutti, pensi di dare 150-200 milioni alla Rai, a patto che diminuisca la raccolta pubblicitaria. Quindi è “Rai Pubblicità” che deve reggere il colpo. E guardando al Consiglio di Amministrazione di questa società si fanno delle scoperte veramente sorprendenti. Per esempio si trovano dei collezionisti di posti, veramente ammirevoli
Nel consiglio di “Rai Pubblicità” siede Maria Pia Ammirati, 57 anni. È una dei pochi dirigenti non di Roma: è di San Giuseppe Vesuviano. È dirigente televisiva, scrittrice, giornalista. Direttore Rai Teche (dal 2014) e anche responsabile Content della Direzione Digital (dal 2016): retribuzione lorda effettivamente percepita nel 2019 euro 203.772. Non sapevo cosa fosse “Content” e leggo che “è una forma di marketing che prevede la creazione di contenuti editoriali e multimediali per attrarre nuovi clienti.” Sembrerebbero dunque due impegni lavorativi assai rilevanti, ma non è così, poiché la nostra, oltre a Rai Pubblicità, colleziona anche la presenza nel consiglio di amministrazione di Rai Cinema, del Teatro dell’Opera di Roma, della Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma (designata da Franceschini).
Dal che devo desumere che la direzione delle Teche e del Content non sono così impegnative. Del resto, è noto a tutti che la direzione delle Teche non è così ambita nella Rai, tanto è vero che la lottizzazione dei partiti e dei governi (Renzi, Gentiloni, Conte I, Conte II”) delle varie reti, testate e direzioni non ha mai riguardato la Ammirati, che è rimasta al suo posto dal 2014: in Rai è un’era geologica fa.
Le malelingue della Rai mi dicono che la Ammirati (in quota PD) era stata più volte candidata a dirigere una rete Rai o a una superdirezione, e che anche a gennaio 2020 si era vista soffiare la direzione di RaiTre da Silvia Calandrelli (romana, 57 anni, 233.254 euro). E anche la soddisfazione di vedere che alla sua rivale di sempre, Teresa De Santis (romana, 65 anni, stipendio 230.164 euro) è stata tolta la direzione di RaiUno, dove era dal 2018, è stata mitigata dal fatto che la De Santis “è stata transitoriamente assegnata alle dirette dipendenze dell’amministratore delegato Salini”. A fare che cosa? Mah!?
Ma non sia mai che la Ammirati rimanga solo con due incarichi di lavoro e quattro consigli di amministrazione.
“Sarà Maria Pia Ammirati il nuovo presidente di Istituto Luce-Cinecittà. Il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini l’ha designata quale nuova presidente della società pubblica che opera come braccio operativo del Ministero per i Beni e delle Attività Culturali e per il Turismo. “
Ma siccome l’Istituto Luce non è una cosa nazionale ma puramente romana, chi sono gli altri due membri del Consiglio di Amministrazione?
Una è Annalisa De Simone, 36 anni, se non sbaglio (non sono pubblicati i curricula), aquilana, già presidente del Teatro Stabile Abruzzese, che dichiarò a suo tempo “siamo stati tutelati dal ministro Franceschini, che ci ha concesso una deroga sui parametri di “teatro di rilevante interesse culturale” (dove erano stati declassati durante la precedente gestione, sempre parole della De Simone).
L’altro è Goffredo Maria Bettini (67 anni), la mente che consiglia Zingaretti, quello che dalla Thailandia dispensa direttive politiche al PD, elogi a Conte ed ammonimenti ai dissenzienti interni, il grande coordinatore della segreteria nazionale di Walter Veltroni, due legislature da parlamentare nazionale e una da parlamentare europeo, consigliere regionale del Lazio, Presidente di “Musica per Roma”, Presidente della Fondazione Cinema per Roma. E volete lasciare senza incarico una personalità di tale levatura?
A Roma tutto si tiene e nulla si distrugge. (2/continua)
Paolino Casamari
(martedì 23 giugno 2020)
Tutto questo non ha che.una definizione:MAFIA