Fra le tante colpe politiche, con la sua pessima e tragica gestione dell’emergenza sanitaria, la giunta della Lombardia ha anche quella di aver favorito la campagna contro le Regioni. Spiace che a questa campagna – che è solo all’inizio, ma è bene contrastarla subito – si aggiungano anche alcuni del PD. Scrivono sul Corriere, Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini “Il problema adesso è che la via italiana alla ricostruzione ancora non si vede, anche perché avvolta da una impressionante proliferazione normativa. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha calcolato che in tre giorni, dal 13 aprile, sono state emesse 367 ordinanze regionali. Un caos in cui il governo dovrà al più presto mettere ordine per scongiurare che gli italiani, la cui grandissima parte ha mostrato un lodevole autocontrollo, cambino in massa stato d’animo.”
Se penso che le Marche hanno deciso la chiusura delle scuole e il governo ha impugnato la decisione della Regione, salvo pochi giorni dopo chiudere le scuole sul territorio nazionale, mi fa piangere questo appello al governo “a mettere ordine”: come, in che direzione?
Si dirà che c’era un conflitto di attribuzioni. E posso anche essere d’accordo e posso anche concordare che, più che un giudizio davanti alla Corte Costituzionale, ci vorrebbe un trattamento sanitario obbligatorio per chi afferma “la via lombarda alla libertà”.
In generale, le Regioni, ad eccezione della Lombardia, hanno retto la prova: dal Veneto alla Campania, dalle Marche alla Toscana, dalla Liguria all’Emilia Romagna.
Poi si invoca una centralizzazione di potere e di indirizzo quando è palese che siamo al caos. A Roma ! La proliferazione normativa delle Regioni ?
Il caos incomincia da Roma, da un presidente del consiglio che ha avocato a sé dei poteri incredibili in uno stato democratico. Non era all’altezza di governare in una situazione di normalità, figuriamoci in questo periodo di eccezionalità. Tutto un cinguettio; “state tutti a casa”, “ce la faremo”, “la potenza di fuoco” “la storia è dalla nostra parte”, “non firmerò nulla che contenga il Mes”, non abbiamo visto una politica sanitaria, una strategia di contenimento del contagio. In compenso abbiamo visto 210 atti adottati a livello nazionale dalla dichiarazione dello stato di emergenza del 31 gennaio:
19 del Presidente del Consiglio dei Ministri,
9 del Governo,
51 della Protezione civile
10 del Commissario per gli acquisti
64 del Ministero della Salute
9 dell’Istituto superiore di sanità
5 del Centro nazionale trapianti
17 del Ministero dell’Interno
10 del Ministero dei Trasporti
6 del Ministero dei Trasporti con il Ministero della Salute
4 del Ministero del Lavoro, 3 del Ministero dell’Economia
1 del Ministero dell’Innovazione
1 del Ministero dell’Ambiente
1 del Ministero dello Sviluppo economico.
Sicuramente ne ho dimenticato qualcuno, ma, non sono lontano dal vero, se dico che c’è un solo atto di legge del Parlamento. Ma per qualche parlamentare, l’obiettivo principale è il voto on line: come se la discussione dei provvedimenti del governo, la funzione di indirizzo e di controllo, si possa fare con collegamenti on line di 945 parlamentari.
Intanto constato che ci sono almeno tre proposte di app per l’indagine epidemiologica della popolazione: una regionale, una nazionale ( la più seria, quella del Consiglio nazionale delle Ricerche), e quella che ci sta proponendo il noto epidemiologo, virologo e infettivologo Arcuri. Ma nessuna di queste è dentro la cornice di una legge che tuteli adeguatamente, al di là delle assicurazioni di anonimato, la privacy. La app della Regione Lombardia, senza alcuna legge regionale, è affidata ad una società regionale (500 dipendenti) che il 20 aprile (il 20 aprile, che preveggenza!) “Invita alla Manifestazione di interesse per la fornitura urgente di Kit Test per ricerca anticorpi neutralizzanti anti SARS-COV-2 (COVID-19)” e ovviamente scade il 24 aprile. Naturalmente, secondo voi, è frutto del comitato di coordinamento del governo-regioni- enti locali- parti sociali, di cui sopra? E spero non sia vero che la app scelta dal commissario straordinario (con quale procedura? ma suvvia, non è il momento di fare domande) non giri bene sui sistemi ios-apple.
Ma comunque tutto può succedere. Persino che il Parlamento discuta i provvedimenti per la fase 2 prima del solito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Ma forse sono troppo ottimista.
Iside Corniola
(martedì 21 aprile 2020)