Riepiloghiamo: al nord, nelle politiche e nelle europee, il PD non tocca palla (19,67% e 22,08%); “+Europa” fa più o meno lo stesso risultato (3,30% e 3,22%); le Regioni dal Friuli alla Liguria sono tutte amministrate dal centrodestra, l’ultima in ordine di tempo il Piemonte; alle amministrative il centrodestra ha preso 44 comuni sopra i 15.000 abitanti, conquistandone 27; il centrosinistra ha preso 28 comuni, perdendone 27; le liste civiche hanno tenuto i loro 7 comuni. Se si guardano i voti si vede che il PD decresce man mano che ci si allontana dal centro delle grandi città verso la periferia, così per +Europa.
Ora qualche pensiero sulla politica forse è il caso di farlo; ma non a Roma o Firenze, bisogna farlo seriamente al Nord, perché se le forze politiche di sinistra o di centrosinistra non sanno affrontare i problemi delle aree più sviluppate, più europee del Paese, è meglio che chiudano baracca e burattini. Lasciate stare le soubrette tanto amate dai giornali: siamo arrivati alla burla. Il PD fa l’alleanza con un proprio iscritto, che il giorno dopo dichiara che vuole un partito di centro liberal democratico. Domanda: perché non ha corso da solo o in compagnia di quelli che già sono di centro o tentano di esserlo? È anche vero che +Europa sembra più un movimento radicale allargato che un partito liberal democratico : solo nel movimento radicale può succedere che un iscritto, candidato alla segreteria, sostenga in campagna elettorale un altro partito. Mah?!
Poi c’è quello che continua a guardare indietro – noncurante del fatto che la “gente” si aspettava quanto da lui promesso, di ritirarsi dalla politica – e chiede al PD di stare fermo nella propaganda di “quanto eravamo bravi noi”; poi c’è quell’altro che ha fatto solo cose utili alla sua carriera personale, ma ha la ricetta pronta: “Zingaretti deve cambiare l’andazzo del correntismo esasperato”. E la cosa triste è che la stampa dà spazio a tutte queste masturbazioni mentali, a queste scemenze, che si accompagnano a comportamenti stupidi ed arroganti: ma vi vedete voi cosa sarebbe successo se uno di Forza Italia, inquisito, avesse incontrato quelli del CSM per discutere della nomina del nuovo Procuratore di Roma ? Il finimondo, ma siccome è un riccioluto impiccione del PD, tranquilli, non c’è reato. Sic!
La politica della sinistra e del centrosinistra, di fatto, è dominata dal “generone romano”, un circo in cui c’è tutto: politici, magistrati, alti funzionari dello Stato, giornalisti, giornali, tv pubbliche e private, affaristi e uomini di affari, curia romana, manager di aziende pubbliche e private, ecc. Un mondo in cui i confini tra massoneria, Opus Dei e altre conventicole sono labili: spesso vedi le stesse persone che girano di consiglio di amministrazione in consiglio, tra circoli sportivi ed enti culturali o paraculturali. Da tanto, tanto tempo vince sempre il “generone romano”: un organismo monocellulare, che ingloba destra, sinistra, centro; è un’ameba mangia-cervello, un nemico subdolo che cresce nelle temperature miti favorite dal ponentino, che si sviluppa nei salotti e nelle terrazze romane; assorbe qualsiasi fenomeno, compreso il vento del Nord, da Berlusconi alla Lega, da Bersani a Renzi; vive a suo agio e si alimenta nel clientelismo assistenziale meridionalistico, di cui molte persone senza arte né parte come le 5S sono espressione.
Se le forze politiche di centrosinistra e di sinistra non fanno a pezzi “Roma inciucciona”, non escono più dalla sconfitta che li accompagna dalle regionali del 2014 in poi. A mia memoria, non ho visto una iniziativa politica per il Nord in questi anni o in questi mesi. Non basta la propaganda, peraltro molto scarsa, ma ci vuole l’attività politica e la mobilitazione, anche per fare emergere contraddizioni tra i due partiti di governo. Senza dimenticare che la Lega ha governato il Paese ben dieci anni negli ultimi venticinque.
Cito a promemoria: la realizzazione della Tav e delle opere per il trasporto pubblico su ferro per una efficace tutela ambientale; l’autonomia differenziata delle Regioni, con la responsabilità degli amministratori; la rivalutazione dei valori degli attuali scaglioni fiscali di reddito, fermi al 2006; l’abbassamento del cuneo fiscale e contributivo, chiesto dall’Assolombarda; il recupero dei giovani, che non studiano e non lavorano; l’immigrazione gestita, legale e controllata, utile allo sviluppo delle imprese e dei servizi; la richiesta di espulsione degli irregolari e dei delinquenti, che il Ministero dell’Interno non realizza; la sicurezza nei quartieri popolari e sui mezzi pubblici garantita dalle forze dell’ordine, compresa la vigilanza urbana; il decreto “salva Roma”, fatto per la giunta Alemanno dal governo Berlusconi, Bossi, Calderoli e oggi riproposto dalla Lega-5S, che premia le inefficienze romane e punisce le gestioni oculate della spesa pubblica dei Comuni del Nord. Non parliamo poi di una faccenda rilevante per la convivenza civile, particolarmente sentita al Nord: la organizzazione della giustizia e il suo funzionamento.
““La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi” Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(venerdì 14 giugno 2019)