Il marchese Sala del Grillo ha annunciato che non parteciperà ad alcuna delle manifestazioni che si terranno in città nelle prossime ore, siano essere a favore di Israele o della Palestina. «Non parteciperò — ha detto — perché se vai a una devi andare a tutte e adesso la mia agenda è molto complessa. Non andare alle manifestazioni o ai presidi non significa non cercare di comprendere quello che sta succedendo e non stare sul pezzo. Visto che ho molto da fare è meglio che stia in ufficio anche a lavorare su questo».
Spero che le forze politiche milanesi e che il Consiglio Comunale di Milano siano all’altezza delle tradizioni di questa città e diano una lezione di storia e di politica a questo dilettante della politica, che peraltro non ha avuto neanche la sensibilità di dimostrare la solidarietà del Comune di Milano ai suoi cittadini di origine armena, dopo la tragedia del Nagorno-Karabakh.
Trovo grave la sua dichiarazione sulle manifestazioni, come le piccole meschine furbizie sulle bandiere, altro errore grossolano. Lui non può rappresentare Milano e comunque non mi rappresenta.
Questa ultima sua uscita la considero gravissima: se stai con Israele, puoi anche chiedere che l’azione militare non sia esagerata e che vi sia umanità nei confronti dei civili (più o meno innocenti, ovvero più o meno compromesse con Hamas). Oggi mettere sullo stesso piano le manifestazioni per l’esistenza di Israele e quelle per i palestinesi significa che non ha capito nulla della situazione attuale. Hamas ha fatto un attacco terroristico che ha allontanato la soluzione palestinese, e che è stato un atto pro Iran. E certamente in questo contesto hanno pesato le sciagurate politiche di Netanyahu che ha messo in difficoltà l’Autorità di Mazen, sostenendo gli insediamenti in Cisgiordania voluti dalla destra religiosa oltranzista e oscurantista, sottovalutando, per ragioni di politica interna, il pericolo esterno di Hamas dalla striscia di Gaza.
La soluzione palestinese si avrà solo quando tutti i paesi arabi, che hanno sostenuto fondamentalisti, terroristi, partiti militari come fratellanza mussulmana o come i jihadisti , o hanno finanziato moschee wahabite in tutto il mondo, riconosceranno Israele. È dal 1948 che sceicchi, emiri, sultani, principi e re impediscono lo stato palestinese: stanno seduti su montagne di petrodollari e finanziano, non lo sviluppo di Gaza o della Cisgiordania, ma l’odio antisemita e anti sionista.
Finanziano i palestinesi purché stiano lontani dai loro Paesi. Ci sono più arabi-palestinesi in Israele (1 milione e novecentomila ) di quanti ce ne siano in Arabia Saudita (455.000), Qatar (353.000), Emirati Arabi Uniti (97.000), Kuwait (34.000). Syria (24.000), Egitto (83.000) Lybia (71.000), Yemen (36.000), Turchia ( 28.000) Iraq (24.000). Ci sono più palestinesi in Cile (500.000), negli Stati Uniti (105.000), in Canada (46.000), in Honduras (34.000) in Danimarca ( 20.000) nella Gran Bretagna (20.000).
Ci sono oltre 3 milioni di palestinesi in Giordania, senza rappresentanza organizzata, poiché nel settembre del 1970 il Re di Giordania Hussein sterminò l’OLP insediatasi nel regno dopo la Terza guerra arabo-israeliana (1967); “Settembre Nero” si chiamò poi la organizzazione terroristica che uccise 11 atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco del 1972.
L’altra presenza significativa è nel Libano (quasi cinquecentomila) dove nel 1982, nella tragedia della guerra civile libanese, ci fu un’altra tragedia, la strage di palestinesi e sciti libanesi nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila, a Beirut Ovest, ad opera delle Falangi Libanesi (cristiano-maronite) con l’avallo dell’esercito israeliano,
Oggi ci sono quasi 5 milioni di palestinesi tra Cisgiordania ( 3 milioni) e Gaza (2 milioni) e 9 milioni e duecentomila abitanti in Israele.
Nessuno ha ricordato che i primi morti e i bimbi decapitati di questo tragico ottobre erano di un kibbutz, una forma di comune socialista, espressione di quel socialismo sionista che rappresentava la maggioranza degli ebrei immigrati, che compravano la terra dai latifondisti arabi. Costoro non reinvestivano nulla, e aizzavano i braccianti palestinesi contro gli ebrei che gli avevano “tolto” la terra.
E se oggi purtroppo è il tempo della politica delle armi, bisogna subito portare avanti l’arma della politica. Ed è questo che le manifestazioni dovrebbero chiedere: che non saltino gli “ accordi di Abramo” tra Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Marocco e Israele, che vada avanti il riconoscimento di Israele da parte dell’Arabia Saudita e si aggiungano ben presto tutti gli altri paesi arabi, Qatar e Kuwait in testa, per fare in modo che l’Autorità Nazionale Palestinese possa costituire uno Stato con il riconoscimento della reciproca sicurezza con Israele. La pace si persegue non con le bandiere, ma con la politica. Solo con la politica, dopo il tragico e ci auguriamo breve tempo della guerra, sarà possibile davvero dare sicurezza a tutti nella regione. E questo richiederà anche un intervento, insieme con Algeria, Turchia ed Egitto, anche per sistemare le questioni del Nord Africa (Libia e Tunisia) che sono un altro problema serio nel Mediterraneo.
Purtroppo il marchese Sala del Grillo non studia niente, non sa nulla, e pensa che si ottenga qualcosa esponendo la bandiera della pace. Poveretto, vorrebbe fare come al solito quello che tiene il piede in due scarpe: già è disdicevole la politica che propaganda il verde e realizza il cemento, ma sul Medio Oriente è da incoscienti fare Ponzio Pilato. Ed è pure offensivo per i nostri concittadini ebrei, con tanti parenti che vivono in Israele.
“La colpa, caro Bruto, non sta nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(sabato 14 ottobre 2023)
Sala..è davvero come Ponzio Pilato…il peggior sindaco che Milano abbia mai avuto sia per ignoranza politica che ortica.. abile “affarista” alla Stavinsky…che finisca onesto il suo mandato…Di politica estera poi non sa dove si trova nemmeno geograficamente la Pakestina ..Gaza…
Sala non conosce neanche la geografia.. figuriamoci la questione palestinese..Lui è solo un affarista alla Stavinsky