Si sta discutendo della prescrizione, non della durata dei processi.
Ora, qualcuno sa dirmi per quale ragione la compagnia Bonafede-Salvini-Di Maio ha cambiato la legge del 2014? Perché era troppo generosa con i “presunti colpevoli”? L’opinione pubblica non è informata, ma dal 2014 la prescrizione era tornata “lunga” e difficilmente utilizzabile da imputati e avvocati per evitare il giudizio definitivo. Che esigenza c’era di sospendere la prescrizione dopo il primo grado di giudizio, se non quello di fare demagogia giustizialista, per accontentare gli allocchi? Invece dei tanti talk-show inutili, si chiamino avvocati e magistrati a illustrare reato per reato come funzionava la prescrizione prima dell’imbarazzante Ministro, che non ha avuto gli argomenti per replicare ai magistrati che mettevano in discussione la sua legge. Ha detto il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso, “(la norma Bonafede-Salvini) invero appare irragionevole quanto agli scopi, incoerente rispetto al sistema, confliggente con valori costituzionali”.
E sempre in qualche talk-show invece di girare attorno al vuoto, perché non si illustrano i dati sulla prescrizione? Nel 2017, solo il 10% dei procedimenti è andato in prescrizione, se non sbaglio. E si illustrino i dati sulla durata dei procedimenti, sulla durata della carcerazione preventiva, sul numero di errori giudiziari e di ingiuste detenzioni e dei rimborsi dello Stato (650 milioni dal 1992).
Una volta che il PD ha le forze culturali, sociali e professionali dalla sua parte, che senso ha abbandonarli per Bonafede che definisce il processo a vita una “riforma di civiltà”? Si vogliono evitare a tutti i costi le elezioni ? Ma se le 5S vogliono andare alle elezioni politiche anticipate su questo tema, secondo me, non hanno che da accomodarsi. Ha senso rompere con Italia Viva per stare acquattati con Leu e le 5S? Per favore, il PD almeno non mandi Verini , a parlare di Renzi: si dovrebbe nascondere il responsabile del disastro umbro, quello che voleva il vincolo di mandato con multa di 30.000 euro per i consiglieri regionali.
Sono stato favorevole al governo 5S-PD creato ad agosto 2019 e capisco che non si poteva chiarire tutto nella fretta di evitare il governo Di Maio-Salvini. Comunque, rimango dell’opinione che si dovesse chiedere l’azzeramento di tutti i ministri precedenti e che quindi anche il Pd non dovesse mettere coloro che erano stati nel governo Gentiloni. Ma è prevalsa la logica di Franceschini e così ci siamo ritrovati Bonafede alla Giustizia e Di Maio agli esteri. Chi chiedeva, dentro e fuori il PD, discontinuità di uomini e di programmi con il precedente governo si è anche preso dell’idiota.
È ovvio che bisogna cercare le mediazioni possibili e necessarie, ma queste debbono essere reciproche. Ma non si può essere responsabili fino al punto di essere subalterni, perché alla fine paghi un costo salato non tanto come partito, ma come Paese. Infatti, la politica di questo governo non è proprio esaltante: si muove in maniera confusa, pasticciata, incerto su tutto, senza una precisa identità e incapace di mostrare un indirizzo generale chiaro e condivisibile da chi non voleva il truce dei “pieni poteri”. Non basta bloccare l’aumento dell’Iva, e destinare solo 3 miliardi alla riduzione del cuneo fiscale: mossa frutto di almeno quindici giravolte, incartati sulla “plastic tax” e sulla “sugar tax”.
Non metti in discussione i decreti sicurezza, non metti in discussione il reddito di cittadinanza e quota 100; accetti la riduzione delle “poltrone” (termine qualunquistico reazionario usato dalle 5S per definire il ruolo dei parlamentari e dei ministri, se non sono loro stessi) senza un disegno organico di riforma costituzionale. E poi sulla prescrizione in vigore dal 1 gennaio stai a cincischiare sul lodo Conte Giuseppe o Conte Federico ?
Ma adesso l’accordo tra Leu, 5S e Pd prevede che se uno è condannato in secondo grado è sospesa la prescrizione. Perché? Perché dopo il secondo grado, è quasi sicuro che sei colpevole e quindi non valgono le garanzie della costituzione ? La cosa più logica e più sensata era quella di rinviare di un anno l’entrata in vigore della legge Bonafede-Salvini e guadagnare un anno per partire dall’inizio, ovvero dal tema principale: la durata dei processi.
Ma c’è una questione democratica e istituzionale rilevante. Sento infatti parlare per l’ennesima volta di “decreto legge”. La materia non è questione di governo, è questione parlamentare: i diritti dei cittadini, in questo caso il diritto alla difesa, non possono essere oggetto di trattativa di governo, ma sono il risultato del libero esprimersi della coscienza dei deputati e dei senatori. E chissà che qualche parlamentare avanzi proposte che vanno nel senso di armonizzare e connettere, sia pure gradualmente, la nostra legislazione con quella della Germania e della Francia, per andare sulla strada di un codice e di una procedura penale europea ?
E il PD, oltre che per l‘interesse dei cittadini, si dovrebbe battere per tutelare la propria dignità e la propria fisionomia. Sarebbe cosa buona e giusta se si smettesse una volta per tutte di giocare sui temi della giustizia: da decenni si va avanti con affermazioni e pregiudizi demagogici e convenienze politiche di bottega: è il Parlamento, non l’esecutivo, il luogo della discussione e delle decisioni sulla giustizia. Senza decreti legge e voti di fiducia.
In realtà, in tutti questi anni, si è messo in discussione un pilastro dello stato democratico e delle libertà individuali, anche con l’uso abnorme della carcerazione preventiva: il diritto alla difesa del cittadino, che è imputato e non colpevole fino alla sentenza definitiva (che non è quella di secondo grado).
Per inciso, a proposito di tempi della giustizia, se non sbaglio, il Consiglio Superiore della Magistratura dal 9 maggio 2019 deve nominare il procuratore generale di Roma e dal 14 novembre 2019 il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma. Ma anche questo è colpa dei politici, ovviamente.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(venerdì 7 febbraio 2020)