Il Migliorista
Menu
  • Europa / Valori
  • Lombardia / Milano
  • Politica / Economia
  • Cultura
  • Fandonie
  • Documenti
  • Cookie Policy (UE)
Menu

La luna del 1969, la terra del 2019

Posted on by

Nel cinquantesimo del primo allunaggio, si sono ricostruite quelle giornate nella memoria collettiva e in quella individuale. Nel 1969 sono successe molte cose che hanno cambiato l’Italia e il mondo: si aprì con la morte di Jan Palach, che a Praga si diede fuoco contro l’occupazione sovietica, e con l’insediamento di Richard Nixon alla Casa Bianca;  si chiuse con la strage di Piazza Fontana, 17 morti e 88 feriti. La guerra nel Vietnam, la morte di Ho Chi Minh e l’ascesa al potere di Gheddafi e tanti altri eventi fecero da contrappunto al «That’s one small step for man, one giant leap for mankind.»

In cinquant’anni la popolazione è più che raddoppiata: da 3,6 a 7,7 miliardi. L’Italia è solo aumentata del 12% (da 53,5 a 60 milioni). In media, nel mondo,  ogni donna faceva quasi 5 figli, oggi il tasso di fertilità si è dimezzato: 2,4 figli. La speranza di vita è aumentata del 24%, da 58,1  a 72 anni..

 “Nell’anno del luglio lunare, l’Italia comincia ad apprezzare la velocità anche sui treni di lusso: il Settebello, elettrotreno rapido nonché orgoglio delle Ferrovie, raggiunge i 200 km all’ora e ai passeggeri viene dato un comfort in più, il poggiatesta sulle poltrone. L’Italia del 1969 ha 53 milioni di abitanti, quelli sotto i 35 anni sono il 53% della popolazione (contro il 34% di oggi), i bambini nati nell’anno sono 949 mila (contro i 439mila di oggi), gli stranieri residenti sono 121 mila (oggi sono oltre 5 milioni), i laureati 883mila (contro i 7 milioni 644mila di oggi), i matrimoni 384 mila (oggi 191mila), la speranza di vita dei maschi 69 anni, quella delle donne 74,9 anni, il debito pubblico è il 31% del pil, mentre gli omicidi sono 490 (contro i 368 di oggi). Un litro di latte costa 123 lire, un chilo di pane 172 lire, un chilo di carne 1.940 lire: il cibo sta già diventando un piacere, anche per i bambini.” (Valentina Desalvo su “Repubblica”)

In Europa ci sono oggi  più foreste che all’inizio del Novecento. A Milano c’è meno inquinamento che nel 1950:  è sparito lo smog che avvolgeva di una cappa grigia nera  la città per l’uso del carbone, della legna e della nafta per il riscaldamento.

Viviamo quindi più a lungo e le disuguaglianze nel mondo si sono ridotte, ma certo non si è sconfitta la povertà e rimangono ancora zone sottosviluppate e squilibri. Ma quello che bisogna evitare è un catastrofismo impotente e non cogliere i progressi dell’umanità per vedere bene i problemi da affrontare. Nonostante gli ostacoli, più di cinque milioni di bambini all’anno possono sorridere e guardare al futuro: la mortalità infantile è passata da 104×1000 nel periodo 1965/1970 a 56×1000 nel periodo 2000-2005.
Negli ultimi 25 anni, oltre un miliardo di persone è uscito dalla povertà estrema e il tasso di povertà globale ora è più basso che mai: nel 1969 c’erano quasi 2 miliardi di persone sotto la soglia della povertà su 5 miliardi, oggi sono poco più di 700 milioni su 7 miliardi. Circa la metà dei paesi del mondo ora ha il tasso di povertà sotto il 3%, ma la Banca Mondiale afferma che il mondo è ancora lontano dallo scopo prestabilito, il quale prevedeva di avere, entro il 2030, meno del 3% della popolazione mondiale in estrema povertà.

Mentre il prodotto interno lordo mondiale pro capite è raddoppiato (2,12 volte rispetto al 1969), quello dei paesi più poveri si è incrementato di quasi quattro volte (grazie in particolare al boom dell’Asia e del Pacifico), mentre permane la debolezza dell’Africa subsahariana (solo un incremento del 1,3). Di fatto, i paesi più arretrati avevano un PIL pro capite pari al 26% di quello mondiale, nel 2019 era pari al 44%.

Pesano gli sviluppi sensazionali della Cina, dell’India, dell’Indonesia  che sono entrati in maniera prepotente nel novero delle dieci maggiori economie mondiali; insieme al Giappone, fanno oltre 3 miliardi di abitanti, quasi la metà della popolazione mondiale. Tra le prime venti economie mondiali entrano altri paesi asiatici come la Corea del Sud, la Thailandia e l’Iran. Nel Pacifico, l’Australia, con appena 25 milioni di abitanti, si conferma tra i primi venti Paesi. Agli Usa e al Canada si affiancano Brasile e Messico. Il Pil della Russia è ormai vicino a quello della Germania e superiore a quello del Regno Unito. Nel Medio Oriente emerge la forza economica dell’Arabia Saudita. Nel Mediterraneo, dopo la Francia ci sono la Turchia, l’Italia e la Spagna.

I rapporti mondiali sono dunque cambiati e di fatto l’asse dello sviluppo è il Pacifico, che vede emergere anche nuovi Paesi, dalla Malaysia, al Vietnam, alle Filippine. E l’Asia (senza considerare la vasta dimensione geografica asiatica della Russia) è il continente di maggiore consistenza economica: di qui a vent’anni alcuni ipotizzano che l’India supererà il PIL degli Usa.

Di fronte a scenari del tutto diversi, dunque, appare miope e scellerata una politica di chiusura nazionalistica. Il futuro dell’Italia non può che essere nell’Europa, nella Unione Europea con un Parlamento con piena sovranità e con un governo europeo. Ogni ritardo in questa direzione non fa che aumentare la riduzione del peso degli attuali stati nazionali e delle loro economie nazionali. Solo una Europa unita può raccogliere la sfida mondiale che ci è davanti. E per l’Italia non c’è alcun futuro senza lo sviluppo di una politica di collaborazione tra Europa e stati del Mediterraneo, tra Europa e Medio Oriente, tra Unione Europea e  Unione Africana (Ua). Si fa ancora più urgente una iniziativa continuativa verso l’Africa   dopo l’avvio operativo dell’Accordo continentale africano di libero scambio (AfCFTA).

Ciò vale per anche per impostare una corretta politica, legale e controllata, dell’immigrazione e anche per formare una classe dirigente africana e medio- orientale, che veda l’Europa come un alleato sicuro e leale.  Ed è bene ricordare che Milano era all’avanguardia in questo: con Finafrica e con le borse di studio della Cariplo, intitolate a Giordano Dell’Amore, oltre 3.000 studenti provenienti da paesi in via di sviluppo dapprima dell’Africa e dal Sud America, dall’Asia, dalla Cina e dai paesi dell’Europa orientale, hanno seguito  corsi di carattere economico e bancario a Milano

Forse è il caso di sviluppare  una sana tradizione, in modo intensivo, per il bene dell’Italia e dell’Africa. Frenare l’immigrazione illegale va bene, ma è una colpa grave non vedere che, senza  una politica per l’Africa e l’immigrazione, saremo travolti da una pressione demografica ed economica insostenibile.

Così ieri è stata una splendida giornata in cui milioni di giovani e giovanissimi “sono scesi in piazza per manifestare contro altra gente che però era d’accordo coi manifestanti” ha scritto Mattia Feltri su “La Stampa” “Poi, forse, un giorno qualche adulto spiegherà ai ragazzi che d’accordo, tocca fare qualcosa tutti insieme, ma il progresso ha inquinato il mondo e ha anche raddoppiato l’aspettativa di vita e quasi annullato la mortalità infantile, e che grandi potenze come la Cina e l’India, non solo i malvagissimi Stati Uniti, non rinunciano al progresso ora che ci sono appena arrivate, nemmeno in parte. Insomma, è una questione maledettamente complicata, e non era ieri il giorno delle complicazioni.”

 Yanez de Gomera

(sabato 28 settembre 2019)

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Musica e Film

  • Cookie Policy (UE)
  • Film del mese
  • Libro del mese
  • Musica del mese
  • Privacy Policy

Articoli recenti

  • Difendere il patrimonio dei Licei Artistici e ricostruire il rapporto con l’Artigianato
  • 300 (trecento) milioni per inquinare il centro della città
  • Dopo il comizio di Catania, non voglio più pagare le imposte, né tantomeno il “pizzo” alla Rai
  • Il glicine della Resistenza
  • Le morti sul lavoro, la Rai, la sinistra e il Corriere

Categorie

  • Cultura
  • Documenti
  • Europa / Valori
  • Fandonie
  • Lombardia / Milano
  • Politica / Economia

Archivi

  • Giugno 2023
  • Maggio 2023
  • Aprile 2023
  • Marzo 2023
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Agosto 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Dicembre 2021
  • Novembre 2021
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Agosto 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Settembre 2020
  • Agosto 2020
  • Luglio 2020
  • Giugno 2020
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Gennaio 2020
  • Dicembre 2019
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Settembre 2019
  • Agosto 2019
  • Luglio 2019
  • Giugno 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018

Firma la petizione per Abolire il Senato e ridurre i deputati a 315

Change Logo

Il migliorista

Contatti

info@ilmigliorista.eu

Newsletter il Migliorista

Credits

Grafica: Andrea Lancellotti

Web: Parkmedia

@2018 il Migliorista info@ilmigliorista.eu
Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}