Giovedì in un noto ristorante di Roma, zona Senato della Repubblica, giacevano felicemente attovagliati all’ora di pranzo noti esponenti della nuova corrente del PD “Base riformista”. C’erano Lotti (capotavola), Guerini, Romano, Marcucci e altri. Pare si tratti di una corrente (post) renziana a trazione Lotti. Si presenterà a Montecatini il 5, 6 e 7 luglio. Forse abbisognano di cure termali dopo tanto stress lavorativo.
Ora, a parte che “Base” era una correntona della vecchia DC (ci sono o ci fanno?), la domanda è: serve una (nuova) corrente nel PD?
Già abbiamo la curiosa e del tutto singolare iniziativa di Carlo Calenda che si fa eleggere europarlamentare con il PD e il giorno dopo annuncia l’idea di fondare un suo partito, magari a “destra” del PD per prendere voti e consensi dei moderati. Perché, ai moderati fa schifo votare PD? Serve un partitino per intercettare voti in libera uscita che il PD potrebbe benissimo attirare su di sé se solo fosse in grado di proporsi adeguatamente a costoro?
Cosa nascondono tutte queste agitazioni?
Carrierismo personalistico? O un grande vuoto di leadership e di proposta politica?
Gli elettori del PD sono sicuramente vittime di queste iniziative che, anziché promuovere sicurezza nel presente e nel futuro del partito, alimentano solo uno straziante horror vacui.
Intanto, la destra, la destra estrema, la destra reazionaria, la destra pericolosa, la destra collegata movimenti transnazionali si afferma e si consolida nelle amministrazioni, nelle istituzioni, nelle menti. Sdogana la violenza come metodo di lotta politica, si arma di teorie complottistiche e alimenta l’odio e la paura. Occupa la RAI, inquina il sistema dei media tradizionali, invade il web e i social media con la disinformazione.
Mentre tutto questo accade, visibilmente, inesorabilmente, inarrestabilmente (in apparenza), il PD si sfibra con una estenuante attività che definiremmo autoreferenziale o, meglio, onanistica. Una soddisfazione effimera e solitaria che non ti fa uscire di casa per cercare nuovi stimoli e nuove conoscenze.
Ecco, vedere attovagliati quei signori ci ha fatto una certa impressione.
Sarà populista, ma l’idea che certe élite già così deboli e insignificanti, anche così estranee al mondo reale e alla vita dei cittadini che pur li votano, siano anche superflue e dannose comincia a solleticare anche noi…
Pepito Sbazzeguti
(sabato 1 giugno 2019)