Vi sono molte prestazioni sociali agevolate, come indica l’elenco proposto da un Caf: l’ erogazione del Reddito di inclusione REI, l’erogazione dell’assegno di maternità, l’erogazione dell’assegno per il nucleo familiare, gli asili nido e altri servizi per l’infanzia, bonus bebé, le prestazioni scolastiche (mensa, trasporto, libri di testo, borse di studio ecc.), le agevolazioni per le tasse universitarie, i servizi socio sanitari domiciliari, le agevolazioni per servizi di pubblica utilità (sconti su bollette di luce, gas, acqua), il conto corrente a zero spese.
Adesso ci sarà il reddito di cittadinanza.
Per godere di queste prestazioni agevolate, e sembra anche quella del reddito di cittadinanza, occorre avere un bilancio economico familiare che risponda a determinati requisiti. Si ricorre dunque a uno strumento, l’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) per valutare i requisiti utili per la prestazione o la riduzione dei costi del servizio.
Di solito, si ricorre ai CAF per la compilazione dell’ISEE e i documenti richiesti sono le dichiarazioni dei redditi, del patrimonio mobiliare e immobiliare, e di proprietà di autoveicoli e imbarcazioni.
Ora, la cosa interessante. che mi ha segnalato un compagno, è un articolo del 1 dicembre u.s, a firma di Umberto Mancini, sul “Messaggero”. Secondo questo articolo, mai smentito, la Guardia di Finanza ha consegnato un dossier al Vicepresidente del Consiglio e Ministro del Lavoro, Dibì: ogni dieci verifiche hanno scovato sei finti poveri, che non avevano diritto alle prestazioni sociali agevolate o ai ticket sanitari gratuiti.
“Gli interventi effettuati dalla G.d.F. evidenziano un tasso di irregolarità che per il settore delle prestazioni sociali agevolate oscilla tra il 40 e il 50%, mentre per i ticket (con l’indebita esenzione dal pagamento) si attesta sopra il 90%. L’operazione-anti furbetti è quindi complessa. Per quanto mirati, i controlli eseguiti negli ultimi anni dalla Guardia di Finanza hanno coperto, più o meno, lo 0,5% dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza.”
Da tutto ciò, si evince che la lotta contro il nero, il sommerso e i furbetti è molto difficile. Impossibile? No, non impossibile, ma bisogna mettere in campo una attività molto complessa tra Inps, ispettorati del lavoro, Guardia di Finanza, Comuni. Ma soprattutto, come si diceva una volta, occorre una forte volontà politica, decisa e ben orientata. Ma chi è disposto a correre il rischio di perdere voti? “noi chiudiamo un occhio e tu ci voti”: ma non sono voti di scambio? Mah?!
E viene anche una domanda: ma a chi ha falsificato l’ISEE, cosa succede? E al CAF che ha aiutato nella compilazione delle dichiarazioni ISEE false, cosa succede? Viene multato? Viene chiuso? Oppure si prende atto che, come diceva la canzone, in Italia è tutta colpa del bajon.
Luigi Corbani
Tutto vero Corbani ma il punto è che i controlli di chi è preposto sono pochi e sì che le leggi e norme non mancano. Ciò che manca è la volontà e in particolare il senso dello Stato. Oramai non c’è nessun rispetto delle regole, dal codice della strada per esempio sino al senso del proprio dovere. Quante volte ciascuno di noi avrà detto di fronte ad episodi di malcostume “ma i vigili dove sono?” o “ma dove sono le forze di polizia?”. Certo non si tratta di generalizzare ma in molti episodi di arroganza e di abuso, nel pubblico ma anche nel privato, il senso di impotenza e rassegnazione ti assale. E se poi passa la ” filosofia grillina che uno vale uno” e che l’importante non è dire la verità ma ciò che importa è che la gente ci creda, ecco che in molti credono che l’importante non sia il lavoro e lo studio e nemmeno avere uno Stato che favorisca gli investimenti e lo sviluppo del Paese ma che sia molto meglio avere l’illusione del reddito di cittadinanza.