Fa pensare tutta questa mobilitazione perché Draghi ci ripensi e stia a Palazzo Chigi. Lo stesso fervore non l’ho visto per Draghi alla Presidenza della Repubblica, cosa che non gli deve essere piaciuta molto.
Ora non è il caso di citare Brecht (il Galileo de “sventurata la terra che ha bisogno di eroi”), ma tutto questo invocare il “salvatore della patria” è il segno del fallimento dei “partiti” del centrosinistra. Si invoca Draghi perché da soli non si è capaci di affrontare i problemi del Paese, e non si ha una strategia, e sia detto chiaramente, si ha paura del flop alle elezioni, se si andasse a votare con il Rosatellum a settembre.
Il fatto politico è che Lega e Forza Italia hanno almeno due opzioni: un governo senza le 5S o le elezioni anticipate. Qui, dalle parti del centrosinistra, si invoca Draghi a continuare anche con uno scampolo di 5S: i “responsabili delle 5S”.
Questo è lo stato dell’arte per il PD: un vero capolavoro tattico e strategico del PD, che in questi anni di partecipazione al governo non ha avuto una politica in grado di costruire un fronte riformista e di dividere la destra, di scompaginarla in moderati, conservatori e reazionari e di isolare e contenere gli eredi del MSI. Non si batte la destra reazionaria, invocando la “vocazione maggioritaria” del PD, ma praticando una politica economica e sociale, che combatta le ingiustizie sociali in aumento e introduca veri elementi di solidarietà sociale verso i meno abbienti o le persone in stato di povertà, non favorendo il lavoro nero (come accade in buona parte con il sistema del reddito di cittadinanza).
Mi ha stupito che Macron sia stato il solo a dichiarare come indecenti gli stipendi 2021 dell’amministratore delegato Tavares (19,1 milioni) e del presidente di Stellantis John Elkan (7,8 milioni), ovvero di un gruppo automobilistico Peugeot-Fiat che ha ancora stabilimenti in Italia. Tanto per dare un parametro, questi stipendi sono equivalenti rispettivamente a 1.200 volte e a 500 volte il salario orario minimo europeo!
D’altra parte si continua a ragionare di geometria, anziché di politica, (destra, sinistra, centro, campo largo, ecc), il che non porta tanto lontano. Basta vedere questo “centro” che ha poche galline e tanti galli, e galli anche con personalismi esasperati, a cui si aggiungono velleità politiche nuove e inconsistenti, anche di chi dovrebbe cercare di fare il Sindaco ( ma non ne ha voglia) ma si crede un genio della politica. O il PD pensa davvero che “insieme per il futuro di Di Maio” sia una sponda elettorale? Temo che alla fine il PD darà spazio nelle proprie liste a questi profughi del “Conte la vendetta”, che nel giro di due anni da “capo dei progressisti” è diventato l’”Attila delle Istituzioni”.
Non credo che Draghi ripeta l’errore di Monti (mal consigliato da tanti, anche dalla curia vaticana) di dar luogo a una forza politica nel suo nome: capisco che è la speranza, il salvagente a cui molti moderati o riformisti pensano. Per il momento si può pensare, accantonate ipotesi di più lungo periodo, a cartelli elettorali che almeno servano a conservare una presenza nel Parlamento italiano, di moderati, di liberali, repubblicani, e socialisti
Invece del sindaco d’Italia, abbiamo bisogno del Presidente della Commissione europea, eletto direttamente dai cittadini europei (almeno di quella Europa che è disposta a dare potere e sovranità a una entità sovranazionale). Questo perché forse, oltre alle conseguenze dell’aggressione russa e della guerra in Ucraina, dell’inflazione, e del covid (siamo il secondo Paese, dopo gli USA, ad avere superato i 20 milioni di contagiati), dovremmo anche capire cosa sta succedendo negli equilibri mondiali.
Il dollaro ha raggiunto, dopo 20 anni, la parità con l’euro. Da gennaio l’euro ha perso il 12% di valore sul dollaro. E come stiamo con il franco svizzero e lo yen? Un anno fa compravano, con un euro, 7,65 yuan cinesi, adesso 6,81. Il 16 luglio 2021 compravano 87,44 rubli con un euro, adesso 57,46.
E come scrive Giampiero Galli sul Foglio (15 luglio 2022) l’inflazione non c’entra né con la guerra né con le sanzioni: “Ancora all’inizio del 2020 il prezzo del gas era di 12 euro/MWh. Il 23 febbraio 2022 era già salito a 88 (un aumento di oltre 7 volte!). Dall’inizio della guerra si sono viste oscillazioni paurose e adesso il prezzo è schizzato sino 176. Tuttavia in media, nel periodo dal 24 febbraio a oggi, il prezzo è stato di 109, con un aumento dunque del 24 per cento, che a confronto con gli aumenti precedenti appare moderato.”
E a proposito del costo del gas scriveva Sissi Bellomo sul Sole 24 ore ad aprile “il gas Usa costa 34,5 euro per Megawattora (11 $/MMBtu) e quello russo costa 22,6 €/MWh (7,2/MMBtu)”.
Ora, noi europei dobbiamo fare sacrifici per la indipendenza della Ucraina, ma perché non devono farli anche gli americani, con un tetto al prezzo del loro GNL? A noi che stiamo pagando le importazioni di materie prime, di petrolio, di gas naturale liquefatto in dollari. cosa succederà ? E quando l’Europa dovrà sostituire tutti i 155 miliardi di mc di gas acquistati fino a ieri dalla Russia, visto l’aumento della domanda, di quanto aumenteranno i prezzi del GNL sul mercato internazionale ? E agli altri Paesi del mondo, più poveri dell’Europa, cosa succederà quando vedranno aumentare vertiginosamente i prezzi rispetto ad oggi?
E perché l’Italia non avvia finalmente le trivelle del gas sul proprio suolo o nell’Adriatico, dove ci sono almeno 90 miliardi di mc, a un costo che è un decimo di quello pagato per le importazioni? Ah, dimenticavo non lo vogliono le 5S ed Emiliano, che vorrebbero fare andare le acciaierie con l’eolico e il solare. Peraltro a Piombino li abbiamo visti tutti uniti (5S, PD, sinistra, verdi, ecc) contro il rigassificatore.
Se la energia non diventa un tema di sovranità europea, noi da soli non ne usciremo. Come non usciremo dalla situazione del Sud Italia, senza che diventi materia di intervento diretto dell’Europa.
Una Unione Europea, autorevole, guidata da persona con largo consenso popolare, è la sola speranza per l’Italia di uscire dal declino. Il resto è rumore.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(martedì 19 luglio 2022)