In questi giorni, il Comune di Milano prosegue nella vendita degli immobili di sua proprietà in centro, in Largo Treves (zona Brera), in via San Tommaso (pieno centro), vicino alla stazione Centrale, per un totale di oltre diecimila metri quadri e una base d’asta di 49,5 milioni: una media di quattromila ottocento euro al metro quadro.
Ora, non sono solo le cifre a base d’asta che mi impressionano, e so già le obiezioni: “ma abbiamo venduto il Pirellino e il suo parcheggio (base d’asta 106 milioni) a una cifra record, 194 milioni”. Certo, in questo caso, l’acquirente ambiva, a tutti i costi, ad avere il monopolio della zona, per farne una “exclave”del Qatar. Ma in altri casi le cose come sono andate? Prendiamo la vendita del Palazzo dello Sport in piazza Sei Febbraio. Progettato dall’arch. Paolo Vietti Violi e realizzato nel 1923 con funzione di palazzetto dello sport e di attività culturali (ad esempio la “Sei giorni di ciclismo” od usato per la Scala ), il Palazzo era stato accorpato alla Fiera ed è stato uno dei pochi elementi salvati dalla dismissione della Fiera. Per inciso, e fra l’altro, mi chiedo perché la Sovrintendenza non è intervenuta a difendere un esempio di architettura contemporanea, del 1951, come il Padiglione della Meccanica progettato dall’arch. Riccardo Morandi.
Il Comune mette in vendita il “Palazzetto dello Sport” a 14,2 milioni, e, considerando che sono 20.000 mq, la base d’asta dunque è di 710 euro al mq : avete letto bene, 710 euro. Nel Palazzo sono previste anche 2.550 mq di spazi commerciali, per cui se lo valutassimo solo per gli spazi commerciali. il suo valore ad asta è di 5.600 euro al mq.. Cifra ridicola. Qui la concorrenza è tra Generali e Allianz, che hanno realizzato due grattacieli di City Life (come la metteranno con lo smart working?): alla fine vince Generali che si assicura il tutto per 30,1 milioni. Il che tradotto vuol dire, 1.500 euro al mq. e se calcolassimo solo la parte commerciale (per il tutto) sarebbero meno di dodicimila euro al mq.. Non mi sembra una grande “valorizzazione”, per usare il termine della coppia Sala-Tasca. Pensate alle precedenti amministrazioni di Milano, che hanno fatto di tutto per lasciare un patrimonio per le generazioni future, come si sentono “valorizzate”.
Insomma vendere il più possibile è il motto dell’amministrazione Sala-Tasca: e per che cosa? e per quale disegno della città? e per quali funzioni pubbliche? Vi è un impellente esigenza di bilancio ?
Si consideri che lo Stato, da gennaio 2020, si è accollato una parte dei debiti dei Comuni italiani, dopo quello di Roma, e quindi anche Milano avrà un beneficio. L’Anci calcola che i Comuni risparmieranno quasi 900 milioni e quindi anche il Comune di Milano avrà un vantaggio.
E allora perché questa smania di vendere, anche a pochi mesi dalle elezioni? È questo il modello di rapporto pubblico-privato? Cioè, il Comune vende e il privato fa affari? Sì, perché vendere il Pirellino per andare in tre edifici di periferia (costo di acquisto 105 milioni), senza un piano organizzativo, senza un serio progetto di smart working e senza calcolare gli eventuali disagi dei cittadini per uffici comunali sparpagliati nel territorio, non mi pare una idea brillante. Vendere sedi nel centro per fare che cosa? Genericamente, “migliorare i servizi ai cittadini”: quali e dove? Vendere e indicare contestualmente la destinazione dei fondi sarebbe una cosa da politico e da amministratore pubblico. E invece si vende, ma senza una benché minima idea di città. Per esempio nelle due aree di maggiore intervento edilizio (una volta si sarebbe detto di speculazione edilizia, ma sono altri tempi, oggi è di moda lo “skyline”), Porta Nuova e City Life, non c’è una struttura culturale pubblica, una biblioteca, un museo, un teatro. Niente. Uffici, centri commerciali, residenze superlusso. Di pubblico, c’è solo l’inutile mastodonte della Regione. Il Comune, che ha fatto arrivare le metropolitane in queste aree di sua proprietà o di proprietà pubblica, si è ritirato. Forse è questa la svolta ecologista, verde, la transizione ecologica, annunciata sui giornali dal Sindaco.
Xenia
(venerdì 19 marzo2021)