Ieri ho inviato questa lettera a Giangiacomo Schiavi, al Corriere della Sera.
Caro Schiavi,
come si dice a Milano “in temp da guera pusè bal che tèra”, ovvero nelle campagne elettorali si scatenano le promesse e le bizzarrie: si ricorda il tormentone della riapertura dei Navigli ? Poi con l’attuale sistema elettorale, si punta tutto sul voto utile, contro qualcuno piuttosto che a favore di qualcuno, delle sue idee e dei suoi programmi.
Parlo di persone, visto che i partiti sono entità immaginarie, irreali, chimeriche. Sui telegiornali locali poi sembra di assistere a comizi permanenti, in cui il giornalista pone il microfono e il candidato fa il suo comizietto, senza alcun contradditorio.
A me piacerebbe tanto che ci fosse qualcuno (come il Corriere) che ai candidati sindaci ponga domande secche e richieda risposte sintetiche (massimo tre righe). Pensa di realizzare le “case della salute”, ambulatori per visite generiche e specialistiche, nei municipi di Milano ed esattamente dove? Pensa di potenziare, come responsabile della salute dei cittadini milanesi, i servizi territoriali di prevenzione per bambini e anziani: quanti e dove?
Pensa di realizzare nuove attività culturali nelle periferie e negli scali ferroviari dismessi? Pensa che siano necessarie nuove biblioteche polifunzionali a Milano? Pensa di favorire le librerie e come? Pensa di investire (con ulteriori finanziamenti, in spesa corrente e in conto capitale) per le attività culturali, per teatri, per musei e per sale da concerto? Pensa di creare un sistema di collaborazione tra Comune e Università per fornire tutti i servizi utili per sviluppare la presenza di studenti stranieri (africani, e dei paesi del mediterraneo)?
Pensa di garantire la presenza dei 3.000 vigili urbani sul territorio, 24 ore su 24? Intende promuovere una maggiore sicurezza d’intesa con le forze dell’ordine, con l’apertura di presidi in tutte le municipalità? Intende abbattere San Siro? Intende far costruire il nuovo stadio con annessi e connessi interventi edilizi collaterali? Cosa intende fare delle aree di Città Studi, se vengono liberati da Istituto dei Tumori e Neurologico Besta, in seguito alla futura (?) realizzazione della “Città della Salute” a Sesto? Pensa di costruire parcheggi sotterranei per togliere auto e veicoli dalle strade? Pensa di continuare nella politica dell’inquinamento pagato, con le aree B e C? Pensa di costruire il nuovo passante ferroviario e di realizzare la cinta ferroviaria da ovest a sud?
Pensa di favorire l’incremento del trasporto ferroviario regionale per evitare ai pendolari l’uso del mezzo privato in direzione di Milano? Pensa di chiudere al traffico il centro di Milano e potenziare frequenza e durata dei servizi di trasporto pubblico?
Pensa di utilizzare la legge 167 e realizzare nuova edilizia economica e popolare per i giovani e le persone di origine straniera? Intende abbattere vecchi quartieri popolari, fatiscenti e degradati, e costruire nuove moderne ed efficienti residenze popolari con servizi connessi, utilizzando anche le aree ferroviarie dismesse?
Quanti parchi e di quali dimensioni intende realizzare nei prossimi cinque anni? Intende favorire la transizione ecologica con l’aumento del trasporto pubblico su rotaia, con la messa a norma termica e statica degli edifici pubblici? Quali direttive, come azionista di riferimento, intende dare alla A2A per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e dai rifiuti? Quali obiettivi di recupero di materia e di recupero di energia dai rifiuti ? Intende chiedere che le tariffe elettriche siano organizzate per fasce orarie ? Intende favorire la riorganizzazione della città, rimodulando gli orari di tutti i servizi pubblici e dei sistemi di trasporto di persone e merci ?
Da qui al voto, c’è tutto il tempo per chiedere ai candidati di rispondere su temi precisi, oggetto dei nostri quotidiani turbamenti e delle nostre speranze.
Con cordialità
Luigi Corbani
(Milano, 14 settembre 2021)
Bellissime domande! Magari il Corriere me ponesse?
Speriamo che Schiavi raccolga il suggerimento !
RISPOSTE ALLE DOMANDE DI LUIGI CORBANI SUL FUTURO DI MILANO
DELLA LISTA CIVICA “MILANO INIZIA QUI”
CHE CANDIDA A SINDACO DI MILANO BRYANT BIAVASCHI
1. La medicina di famiglia va potenziata nella sua forma attuale e integrata da alcune “Case della Salute” che coprano le necessità dei cittadini nei giorni e negli orari in cui il servizio è scoperto, in regime di sussidiarietà
2. Le stesse strutture possono negli altri orari esercitare attività di prevenzione sul territorio, primariamente per minori, anziani e donne.
3. La cultura è elemento fondamentale del nostro programma: sia la “grande cultura” (che va potenziata (pensiamo ai Teatri come il Piccolo, alla Scala, ai musei milanesi, alla Verdi) sia come cultura periferica, certamente non meno importante (ancora attività teatrali, musicali, di danza, di arti figurative …)
4. La presenza di cittadini con culture e origini differenti può e deve costituire uno stimolo per la reciproca conoscenza e l’incremento culturale.
5. Su queste iniziative è necessario prevedere finanziamenti in conto capitale
6. La polizia locale deve sfuggire alla burocratizzazione e all’utilizzo dei vigili come impiegati, ma deve essere adeguata come numero di agenti e rientrare sul territorio a tutela della sicurezza del cittadino: la centralità della persona è nel nostro programma un cardine fondante della nostra visione politico-amministrativa
7. La viabilità milanese e la nuova politica sottrazione di veicoli inquinanti sono di interesse fondamentale di “Milano Inizia Qui”: comprendono anche aree di parcheggio e di corrispondenza esterne per i pendolari che dovevano essere realizzate con i fondi europei per i “jumbo tram”, poi destinati a occupare le vie rotabili interne alla città.
8. La nuova edilizia del comune deve prevedere di realizzare abitazioni decorose e non ghettizzanti destinate sia ai giovani, sia alle famiglie con maggiori difficoltà, sia agli immigrati, nell’assoluto rispetto delle leggi e delle normative, con spazi per i bambini, luoghi di incontro, aree per attività sportive.
9. L’obbiettivo di una città che si rivolge a una reale rivoluzione ecologica deve comprendere sia i criteri di produzione energetica (da fonti rinnovabili) sia la crescita e la vivibilità armonica degli spazi verdi a disposizione dei cittadini, con particolare attenzione ai bambini
Il nostro programma, qui esposto sommariamente, intende ricreare una “Milano bella”, una Milano realmente sicura, attenta alla persona che ci vive, ci lavora, che viene a visitarla.
Il nostro manifesto politico è descritto analiticamente in http://www.milanoiniziaqui.it dove descriviamo in 50 punti, nati da incontri con i cittadini effettuati in questi mesi, la città che vogliamo: una Milano sicura e accogliente per le fasce deboli, per le donne, i bambini, gli anziani ma anche gli animali.
Una Milano che si rilanci nel mondo culturale e artistico, ma anche sotto il profilo lavorativo e che ritorni ad essere attraente sotto il profilo turistico non solo per la moda e il design, ma anche per far riscoprire (anche ai milanesi) le bellezze storiche e artistiche di una città fra le più belle e più “a misura d’uomo” al mondo.
Una Milano che non sia “la locomotiva” della Lombardia e dell’Italia, ma un vero Treno ad alta velocità, moderno, rispettoso dell’ambiente.
È un sogno? Forse, ma ci crediamo e per questo chiediamo il voto sul nostro programma e sulle nostre persone.
Maurizio Bruni
Responsabile politico e addetto ai rapporti con la stampa di
“Milano Inizia Qui”
RISPOSTE ALLE DOMANDA DI LUIGI CORBANI
Da Giorgio Goggi
A me piacerebbe tanto che ci fosse qualcuno (come il Corriere) che ai candidati sindaci ponga domande secche e richieda risposte sintetiche (massimo tre righe).
Pensa di realizzare le “case della salute”, ambulatori per visite generiche e specialistiche, nei municipi di Milano ed esattamente dove? Pensa di potenziare, come responsabile della salute dei cittadini milanesi, i servizi territoriali di prevenzione per bambini e anziani: quanti e dove?
La realizzazione delle Case della salute è auspicabile e obbligata dalla legge. Le recenti vendite di immobili comunali hanno ridotto gli spazi disponibili. Si potrebbero vincolare, a tale scopo, anche spazi nelle aree di scalo ferroviario devolute a FS Real Estate.
Sarà necessario anche ripristinare i medici scolastici.
Pensa di realizzare nuove attività culturali nelle periferie e negli scali ferroviari dismessi? Pensa che siano necessarie nuove biblioteche polifunzionali a Milano? Pensa di favorire le librerie e come? Pensa di investire (con ulteriori finanziamenti, in spesa corrente e in conto capitale) per le attività culturali, per teatri, per musei e per sale da concerto? Pensa di creare un sistema di collaborazione tra Comune e Università per fornire tutti i servizi utili per sviluppare la presenza di studenti stranieri (africani, e dei paesi del mediterraneo)?
Le attività culturali vanno portate anche nelle periferie, sia come stabili sia come itineranti. Gli scali, ancorché ceduti a FS Real Estate e quindi privati, sono comunque pianificabili come qualsiasi area privata.
Se vi sarà la disponibilità le attività culturali vanno robustamente finanziate, in mancanza, almeno con garanzie sui mutui contratti.
Per gli studenti stranieri non solo con le università ma anche con le Scuole Civiche che sono importantissime e vanno sviluppate di nuovo. Non dimentichiamo il ruolo dell’Umanitaria.
Pensa di garantire la presenza dei 3.000 vigili urbani sul territorio, 24 ore su 24? Intende promuovere una maggiore sicurezza d’intesa con le forze dell’ordine, con l’apertura di presidi in tutte le municipalità?
In qualche modo, anche modificando vecchi accordi sindacali, la polizia locale va riportata sul territorio. La sicurezza è tornato ad essere un grande problema di Milano e va garantita in ogni modo, richiamando ai loro doveri anche polizia e carabinieri.
Intende abbattere San Siro? Intende far costruire il nuovo stadio con annessi e connessi interventi edilizi collaterali?
San Siro va mantenuto e riqualificato, gli interventi edilizi collaterali non hanno alcun senso, se non speculativo.
Cosa intende fare delle aree di Città Studi, se vengono liberati da Istituto dei Tumori e Neurologico Besta, in seguito alla futura (?) realizzazione della “Città della Salute” a Sesto?
A mio parere il posto della Città della Salute è nell’area ex-macello, soprastante al passante ferroviario.
Le aree di città studi consentirebbero non la demolizione, ma l’integrazione di Istituto dei Tumori e Neurologico Besta, altro modo, meno dispendioso per realizzare la Città della Salute, utilizzando le aree dismesse da Agraria.
Pensa di costruire parcheggi sotterranei per togliere auto e veicoli dalle strade?
Assolutamente sì, anche utilizzando sistemi si più recente tecnologia (es. piastre ad induzione per la carica di auto elettriche).
Pensa di continuare nella politica dell’inquinamento pagato, con le aree B e C?
L’area C non ha avuto alcun effetto sull’inquinamento, come hanno testimoniato gli epidemiologi.
Se ha solo lo scopo di limitare il traffico, il risultato può essere ottenuto con la M4, la riapertura dei Navigli e un nuovo sistema di circolazione. Quindi può essere eliminata.
L’area B va valutata nei suoi effetti sulla popolazione più debole: non tutti hanno la possibilità di cambiare l’auto e, vista la stasi dei progetti di collegamento con la regione urbana negli ultimi 15 anni, molti lavoratori hanno ancora il bisogno di usare l’automobile.
Pensa di costruire il nuovo passante ferroviario e di realizzare la cinta ferroviaria da ovest a sud?
Sicuramente.
Pensa di favorire l’incremento del trasporto ferroviario regionale per evitare ai pendolari l’uso del mezzo privato in direzione di Milano? Pensa di chiudere al traffico il centro di Milano e potenziare frequenza e durata dei servizi di trasporto pubblico?
Sicuramente. Tuttavia con M4, riapertura dei Navigli e nuovo sistema di circolazione i servizi possono essere molto aumentati senza necessariamente chiudere il centro
Pensa di utilizzare la legge 167 e realizzare nuova edilizia economica e popolare per i giovani e le persone di origine straniera?
Sicuramente e al più presto. Se non si vuole espropriare si possono usare le aree di proprietà del comune di Milano a riscatto a lungo termine.
Intende abbattere vecchi quartieri popolari, fatiscenti e degradati, e costruire nuove moderne ed efficienti residenze popolari con servizi connessi, utilizzando anche?
In molti casi sarà necessario. L’uso delle le aree ferroviarie dismesse dipenderà dalla, invero difficile, possibilità giuridica di rigettare o modificare l’accordo di programma.
Quanti parchi e di quali dimensioni intende realizzare nei prossimi cinque anni?
Mi sarebbe piaciuto trasformare in parco lo Scalo Romana.
Intende favorire la transizione ecologica con l’aumento del trasporto pubblico su rotaia, con la messa a norma termica e statica degli edifici pubblici?
Sicuramente il TPL su ferro. Ma importante sarà passare alle pompe di calore per il riscaldamento degli edifici, con ridotto costo di gestione e zero emissioni, alimentate dall’abbondanza di acqua nelle falda di Milano, oltre che dalla possibile riparatura del reticolo idrico minore.
Quali direttive, come azionista di riferimento, intende dare alla A2A per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e dai rifiuti?
Innanzitutto imporrei ad A2A di non cedere le proprie centrali al socio francese Adrian che si sono scelti (e che lo scelgano con gara) ma che si rivolgano al mercato bancario come fa Adrian stesso.
Intenderei prima verificare se non siano possibili altre centrali idroelettriche, perché i parchi solari deprimono l’agricoltura e il vento non è talmente forte e stabile in Lombardia.
Quali obiettivi di recupero di materia e di recupero di energia dai rifiuti ?
Sicuramente la produzione di energia elettrica da rifiuti, con i termovalorizzatori, va incrementata ove ci sia la possibilità.
Intende chiedere che le tariffe elettriche siano organizzate per fasce orarie?
Credevo che le fasce orarie per il consumo di energia fossero già in atto, altrimenti vanno adottate.
Intende favorire la riorganizzazione della città, rimodulando gli orari di tutti i servizi pubblici e dei sistemi di trasporto di persone e merci ?
Se ne parla da molti anni, ma non si è mai fatta una vera sperimentazione, vale la pena di riprovare.