Si deve sostenere con forza la richiesta di una sentenza urgente della Corte Costituzionale che abroghi le norme del decreto sicurezza in palese violazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo e dei nostri principi costituzionali. Oltre alla presa di posizione del Sindaco di Palermo, mi sembrano significativi gli argomenti del Presidente della Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché, che alla radio ha anche ricordato che i siciliani nel mondo sono 55 milioni, una terra quindi che deve essere sensibile al tema dei migranti: “Il Mediterraneo è la nuova frontiera geopolitica di flussi migratori che oggi assumono proporzioni epocali, segnate anche da nuove schiavitù e dalle tratte di essere umani. Una sfida complessa e inedita che richiede un approfondimento culturale e scientifico e una conseguente risposta politica e istituzionale, all’insegna del rispetto della dignità della persona come statuiti dalla Carta dei diritti umani e dalla nostra Costituzione. La Sicilia, che è al centro di queste vicende storiche e naturali, è sollecitata ad assumere un ruolo mediterraneo ed europeo come ponte di dialogo, modello di integrazione nella sicurezza di tutti, promozione della pace nella giustizia tra popoli e individui. La presa di posizione di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, di fronte all’applicazione del decreto sicurezza pone la politica tutta di fronte ad un dibattito che è divenuto assolutamente necessario“.
A tutti i cittadini bisogna far conoscere l‘infame inganno che la demagogia e la sbruffoneria del Bauscia sta producendo. Si bloccano 49 persone in mare, si bloccano i porti: ma solo il 13% degli immigrati arriva con i barconi. Gli altri (ucraini, moldavi, filippini, peruviani, ecc) arrivano con i visti turistici in aereo. E che dire delle migliaia e migliaia di immigrati sfruttati dal caporalato per raccogliere arance, mandarini, ortaggi e frutta varia, e che vivono in baraccopoli indegne di un paese civile, in Calabria, Puglia, Campania, Lombardia ecc.
Doveva rimpatriare 600.000 immigrati clandestini: la media dei rimpatri mensili del governo giallo nero (da giugno a novembre 2018) è di 463 persone, il 20 % in meno dello stesso periodo del 2017 (577persone), con il governo Gentiloni.
Dal decreto sicurezza in poi la protezione umanitaria è stata concessa al 12& dei casi esaminati nell’ottobre 2018, e al 5% nel mese di novembre 2018. La media era del 21% nel 2016 e del 25% nel 2017.
Con questa politica del Bauscia ci sarà un aumento di migliaia e migliaia di irregolari, così come la negazione della residenza anagrafica impedisce un lavoro legale e l’assistenza sanitaria e fa aumentare l’illegalità. Neanche ai condannati detenuti, nei Paesi civili, si applicano delle norme come quelle previste dal cosiddetto “decreto sicurezza”.
Ora, in particolare nei quartieri popolari e fra i ceti meno abbienti, in presenza anche di situazioni di illegalità e di irregolarità, attecchiscono atteggiamenti di xenofobia. Per questo è necessario, da qui alle elezioni europee, un lavoro attento in quei quartieri e in quelle situazioni, qui al nord, dove riecheggiano i discorsi degli anni 50 e 60 contro i terroni: “per colpa loro aumentano i reati, non rispettano le leggi e le regole, sono sporchi, ecc. per cui non si affittano le case ai terroni.” Tutti temi che il Bauscia ha cavalcato in modo spregiudicato e becero (ci sono video, a conferma) finché doveva prendere i voti come “Lega Nord”. Adesso che la Lega è diventata nazional-populista, ecco che il nemico è il “negher”, “grande e grosso, in buona salute”, l’immigrato, contro cui scatenare i sentimenti popolari. “È finita la pacchia”
Credo anche che nello scorcio di fine legislatura, sarebbe bene che il Parlamento europeo fosse chiamato a fare proprio, con un voto politico, il “Global compact for Migration” a cui, con varie menzogne sui contenuti del documento, si è sottratta l’Italia giallo nera e il Parlamento italiano, con buona pace delle anime candide della “foglia di Fico” e dell’errabondo per il Centro-America.
Luigi Corbani