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L’ignoranza può uccidere il mondo più delle emissioni

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Da 30 anni, vittime di presuntuosi modelli informatici, abbiamo deciso che il clima dipende solo dalla CO2 che immettiamo in atmosfera con la nostra attività. Sarebbe controverso e discutibile. E, al contrario di ciò che si vuol far credere, moltissimi scienziati contestano questo dogma. Ma diamo pure per buona la tesi. Sono le conseguenze che se ne traggono che stanno diventando una trappola inquietante e raccapricciante.

Mettiamo pure che la de-carbonizzazione sia un obiettivo da perseguire. Intanto sarebbe da precisare, per i ragazzi cui si fa credere che il carbone (atmosferico) sia un mostro inquinante, che è ciò che rende possibile la vita: il suo ciclo alimenta le piante e produce l’ossigeno che ci fa respirare. Non è inquinante, dunque. È un gas serra: trattiene parte della radiazione solare che la terra riemette e la trasforma in calore. È grazie a questo effetto serra che la Terra non è come Marte. Che avendo, per assenza di gas serra, una temperatura media di -63 gradi non ha la vita. Grazie ai gas serra (di cui la CO2 è il minore) la Terra ha una temperatura media di 18 gradi. È la sua specificità nel sistema solare: quello che la rende, come si dice, un pianeta abitabile. Però, si dice, oggi è troppa. C’è un eccesso di CO2 di natura antropica che potrebbe elevare, nel 2050, di 2 gradi la temperatura media della Terra.

E qui vengono i problemi. Si è trasformata questa ipotesi (che, tra l’altro, per ammissione degli stessi che avanzano tale tesi, non è detto che si avveri) in una premonizione di apocalisse. Un assurdo: la Terra ha conosciuto ben altri livelli di temperatura media, anche durante i 10.000 anni di civiltà dell’uomo e, perfino, negli ultimi mille anni. Si è sempre adattata. Anzi: nei periodi caldi, la civiltà progredisce. In quelli freddi si verificano, storicamente, le estinzioni. Nelle scuole, invece di invitare i ragazzini a scioperare per il clima, come fanno i ministri irresponsabili di questo governo, bisognerebbe introdurre corsi di storia del clima, di conoscenza della chimica e della fisica della nostra atmosfera, di studio della specificità terrestre nel sistema solare, del perché da noi c’è vita e su Marte o sulla Luna no. Detto tutto questo: affidarsi al gretismo per trattare la de-carbonizzazione è l’ipocrisia criminogena di adulti truffatori. Che non dicono la verità. Cosa dice la ragazzina? Fate qualcosa e fate presto. Greta, poverina, crede che ci sia  una data della fine del mondo, che l’assassino sia la CO2, che l’uomo avrebbe le soluzioni, che non le usa perché  i ricchi sono avidi e cattivi. Fosse vero! Elimineremmo i ricchi e saremmo salvi. De-carbonizzate. Tutto qui il Verbo. E adulti ipocriti giù ad applaudire. Tacendo al mondo, che assiste allarmato, la verità. Qual è la verità? Primo: non è vero che non si fa niente. Sono 30 anni, dovrebbero dire a Greta, che si tenta di ridurre le emissioni di CO2 senza riuscirci. Le emissioni, purtroppo, calano solo quando cala il ciclo economico (consumi, investimenti, ecc.). Per ridurre le emissioni, nei prossimi 20 anni, del 50% di quelle attuali come chiedono i catastrofisti, bisognerebbe augurarsi una recessione mondiale senza precedenti: un calo dei consumi di energia (il vero indice dello sviluppo economico) a livelli precedenti la civilizzazione umana. Una catastrofe assai peggiore (e reale) del riscaldamento che si vorrebbe combattere. Ma adulti idioti questo non lo dicono ai ragazzini. Non basta che smettiamo di emettere del tutto (e non potremmo farlo) noi ricchi. Se non si ferma lo sviluppo in India, in Cina, in America Latina, in Africa (dove non dovrebbe neppure cominciare) non abbatteremmo del 50% le emissioni del mondo (il clima è globale). C’è un solo modo per de-carbonizzare senza morire per inedia e carestia: affidarsi alla tecnologia. Bisognerebbe uscire dall’ansia del 2050. Dire la verità: non moriremo tutti a quella data. Liberati dal millenarismo apocalittico, che crea solo ansia e paralizza i comportamenti, l’umanità dovrebbe dedicarsi al tema vero: de-carbonizzare senza morire. Con gradualità, senza catastrofismo, senza compromettere la crescita mondiale ( soprattutto per i popoli in via di sviluppo), con la tecnologia ( le rinnovabili, ditelo a Di Maio, da sole non bastano, non sono sostitutive delle fonti fossili come lo è, ad esempio l’energia nucleare). La vera catastrofe non sono le emissioni di CO2. È l’ignoranza e il catastrofismo che ci stanno rendendo ebeti.

Umberto Minopoli

(martedì 24 settembre 2019)

5 thoughts on “L’ignoranza può uccidere il mondo più delle emissioni”

  1. Massimo Colombo ha detto:
    Settembre 24, 2019 alle 11:35 pm

    Sono assolutamente d’accordo. Divulgherò l’articolo a tutti i miei contatti. Intelligenti e no. Grazie!

    Rispondi
  2. Franca ha detto:
    Settembre 25, 2019 alle 6:42 am

    Ci sarà del vero anche nella tesi di Minopoli ma fare il possibile x migliorare la vita sul ns pianeta è un dovere: creare zone verdi, vivere con energie rinnovabili e prestare attenzione al consumo di acqua e suolo è imperativo.

    Rispondi
    1. Luigi Corbani ha detto:
      Settembre 25, 2019 alle 7:31 am

      Sono d’accordo. Ma quello che bisogna evitare è un catastrofismo impotente. e non cogliere i progressi dell’umanità. Nonostante gli ostacoli, più di cinque milioni di bambini all’anno possono sorridere e guardare al futuro: il numero assoluto dei decessi nella fascia di età tra 0 e 5 anni è più che dimezzato negli ultimi decenni, passando dai 12,6 milioni del 1990 ai 5,4 milioni del 2017. La mortalità infantile era già passata da 104×1000 nel periodo 1965/1970 a 56×1000 nel periodo 2000-2005.
      Negli ultimi 25 anni, oltre un miliardo di persone è uscito dalla povertà estrema e il tasso di povertà globale ora è più basso che mai.

      Rispondi
  3. Nucci Padovese ha detto:
    Settembre 25, 2019 alle 7:28 am

    Condivido, ma della plastica cosa ne facciamo?

    Rispondi
  4. Faust Boioli ha detto:
    Settembre 27, 2019 alle 8:25 am

    Stavo x uscire dal gruppo, ma l’aver ricevuto un articolo colto ( e coraggioso ) mi ha fatto cambiare idea…

    Rispondi

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