Mi è capitato di vedere il sondaggio del Parlamento europeo sulle prossime elezioni del 26 maggio. E dopo, mi sono letto gli articoli dei giornali italiani. Un titolo diceva “i sovranisti volano”. E allora ho riguardato bene il sondaggio, e considerati per buoni i dati, mi sono chiesto se certi titoli si fanno per insipienza, per incapacità o per moda. Siccome non voglio pensare male, ritengo che tutto ciò avvenga per non fare fatica e così si accettano i luoghi comuni, per stare nell’onda mediatica del momento. Ma così non si fa una corretta informazione e si fa la pubblicità a forze politiche che non conterranno nulla in Europa.
E’ diffusa l’opinione che vinca la destra “sovranista”, a partire dalla Lega in Italia. Ma il voto alla Lega per le Europee è un voto a perdere, poiché anche con l’alleanza di tutta la destra europea non sarà più del 21,70% dei seggi parlamentari, secondo questo sondaggio.
E dove volano? Oggi, mettendo insieme ENF (Le Pen, Lega e FPO austriaca, ecc), EFDO (UKIP, 5S, AFD tedesca, ecc.) e ECR (conservatori inglesi e altri) sono al 20,40%: quindi l’incremento del fronte “sovranista”, di destra, è dell’1,30%.
Infatti, nel sondaggio, l’ENF passa da 37 seggi a 59, l’EFDO da 41 a 43 e l’ECR da 75 a 51: in totale quindi 153 seggi nel 2014 ( su 750 totali) e 153 nel 2019 ( su 705, poiché non ci sono più gli inglesi).
E con questi dati, secondo voi, si possono sparare i titoli di cui parlavo?
A prescindere, direbbe Totò, dal fatto che tutti quei partiti si muovono per fini propri, in primo luogo alla ricerca di fondi per i propri Paesi, l’unica cosa che forse li accomuna è la politica anti immigrazione, che danneggia però tutti i Paesi del Mediterraneo (Portogallo, Spagna, Francia, Italia e Grecia).
Registro anche che i tre gruppi “sovranisti”, messi insieme, fanno 153 deputati contro i 184 dei popolari.
Ma dove volano i sovranisti ? Da nessuna parte: nel vuoto della loro politica nazionalistica. È vero che popolari (da 217 a 184) e socialisti (da 186 a 135) scendono dal 54 % al 45%, e quindi non hanno la maggioranza assoluta. Si tenga però conto che la famiglia europea liberal – democratica invece incrementa la sua presenza (da 68 a 75).
Quindi, per chi non abbia intenzione di votare PD, il voto utile è quello a “+Europa” che appartiene al gruppo dell’ALDE, il cui capogruppo Guy Verhofstadt è diventato famoso per il discorso in occasione della presenza dell’”Arlecchino servitore di due padroni” ( ma forse il termine “burattino” è più appropriato) al semi deserto Parlamento europeo.
Infatti le tre famiglie europee, popolari, socialisti e liberali fanno il 56 % del Parlamento.
Se poi consideriamo le forze della Sinistra e dei Verdi vediamo che l’80% del Parlamento è contro i “sovranisti”. Sono disposto anche a credere che tutti insieme da qui al 26 maggio i sovranisti incrementino di 10 punti il loro consenso. Rimane il fatto che il loro peso parlamentare, ammesso che siano e rimangano uniti, è insufficiente a determinare una svolta “sovranista”, che poi sarebbe “tutti a casa loro” come gli inglesi. Sai che vantaggio per tutti i Paesi europei che hanno utilizzato meglio dell’Italia i fondi europei? Basta andare in Portogallo a vedere cosa hanno fatto con i fondi dell’Unione europea e come hanno sistemato i loro conti pubblici e la loro economia.
La verità è che il voto alla Lega e alle 5S al 26 maggio è un voto a perdere, tanto più che il prestigio dell’Italia grazie al loro governo del “cambiamento in peggio” è finito sotto il tavolo.
Basti pensare che, a novembre 2017, due terzi del Parlamento europeo (senza alcun contributo della Lega e delle 5S, anzi con il voto contrario e l’astensione) avevano votato la riforma del regolamento di Dublino, nel senso di prevedere l’obbligatorietà della distribuzione dei migranti e la cancellazione dei fondi europei per quei Paesi che rifiutavano le quote di ospitalità: il governo italiano a giugno 2018 ha fatto saltare quella riforma, in modo che tuttora l’ospitalità è su base puramente volontaria, Dopo di che, si sequestrano i profughi, per costringere i Paesi europei a fare quello che al tavolo negoziale l’Italia non era riuscita ad ottenere. Ma questo, non importa, tanto la campagna elettorale contro gli immigrati africani (beninteso, africani) è salva.
Ci vorrà quindi una buona dose di iniziativa e di fantasia politica all’Italia per recuperare il terreno perduto e il suo ruolo di fondatore dell’Unione europea. E solo un dialogo tra le grandi famiglie politiche europee, al di là delle nazionalità e contro i nazionalismi, solo dall’intesa di tutte le forze europeiste sarà possibile rilanciare il ruolo sociale, economico e politico dell’Europa, reinterpretando il sogno dei padri fondatori, che ha fatto comunque dei grandi passi in avanti, dalla Comunità europea del carbone e dell’acciaio alla Comunità europea di difesa, dalla Comunità economica europea e infine all’Unione europea.
Luigi Corbani
Ineccepibile !