Conte ha annunciato il super-ministero, senza che il Parlamento ne sapesse qualcosa, nella undicesima conferenza stampa del duo Conte-Casalino. Poi abbiamo assistito a uno show per conto delle 5S. Non ha detto nulla della lotta contro il coronavirus, ma ha spiegato che lui non firmerà mai un accordo europeo che contenga il MES. Se Conte dice che il Mes non va bene per l’Italia, sposa le tesi di Crimi e Di Maio e dà spazio al duo di centrodestra, Salvini e Meloni: hanno ragione i giornali stranieri a dire che è uno scontro tra sovranisti italiani. Poteva benissimo andare in Parlamento a fare quella polemica.
Ha fatto invece una timida difesa dell’operato di Gualtieri, non una parola di apprezzamento per l’operato di Gentiloni e neanche la valorizzazione di quanto ha fatto l’Europa. Il presidente del consiglio di un Paese, straindebitato che dipende dai mercati internazionali e dall’Europa, ha il dovere di dire che l’Europa ci sta aiutando, eccome ! Altrimenti è un sovranista come e quanto Salvini e la Meloni.
L’Europa ha deciso lo stop al patto di stabilità, (così possiamo andare al 150% di rapporto debito /Pil); nessun vincolo agli aiuti di Stato (così ci accolliamo l’Alitalia); 750 miliardi di “pandemic emergency purchase programme” della BCE, oltre ai 240 annuali (così ci comprano i titoli del nostro debito); 200 miliardi della Banca Europea degli Investimenti; i 100 miliardi del Sure per la cassa integrazione dalla Commissione Europea; e ieri l’accordo su altri fondi, per un totale di stanziamenti di quasi duemila miliardi.
All’Italia potrebbero arrivare tra 80-100 miliardi, oltre agli acquisti del nostro debito da parte della BCE: in sostanza, dall’Europa ci arriva un contributo pari al 12% del nostro PIL. Ma Crimi e le 5S non vogliono il MES per le spese sanitarie ? Un partito serio risponde che l’accordo a cui hanno partecipato Gentiloni e Gualtieri non si tocca, punto. Da qui si parte per varare nuovi strumenti comunitari, e sottolineo, comunitari, ovvero gestiti insieme dai 27 Paesi dell’Unione europea. Io mi sarei aspettato che l’Italia chiedesse di creare un centro unico di politica sanitaria anti epidemica, per il presente e per il futuro, finanziato su progetti unitari comuni. Ma la questione principale per Conte e le 5S non è l’Europa. E se Conte dice che non firmerà nulla che non contenga gli eurobonds, non fa gli interessi dell’Italia: fa solo propaganda per le 5s.
Di fronte alla gestione Conte, ci vorrebbe un partito autonomo, capace di contrastare una deriva personalistica e mediatica. Ma purtroppo il PD non esiste e, quando vuole apparire, è un disastro su tutta la linea. E adesso, tanto per perdere quel pò di consenso che ancora gli rimane, il PD si lancia nella proposta, per il 2020 e il 2021, di un contributo di solidarietà ai redditi da 80.000 in su, ovvero a chi fa la dichiarazione dei redditi e già paga le tasse. Una proposta per 1,3 miliardi, avete letto bene, per 1,3 miliardi. E tutto ciò per ricevere un no da alleati e avversari e mentre Conte dichiara di non volere 34 miliardi del MES. C’è da rimanere allibiti, e sconfortati.
Ma il PD vuole proporre quella tassa ulteriore per che cosa? Per la produzione industriale o per il “reddito di emergenza”? Per chi assalta i supermercati o assalta il pronto soccorso ? Sì, perché bisogna evitare la “rivolta sociale” del Sud, ci spiegano. E allora bisogna allargare il reddito di cittadinanza: “Rivedendo i vincoli patrimoniali, poiché chi ha una casa familiare o dei risparmi in banca che non vuole intaccare, oggi non può accedervi”. Testuali parole di Provenzano!
La soluzione del PD è quella di prendere a chi già fa il suo dovere pagando le tasse. Non il “prestito nazionale” come da più parti sostenuto per la ricostruzione del Paese: proposto da uno schieramento largo, da Giovanni Bazoli, da Ferruccio De Bortoli, da Giulio Tremonti. Che dire? “Quos vult Deus perdere, dementat prius.“
Dio fa impazzire quelli che vuol perdere.
Paolino Casamari
(lunedì 13 aprile 2020)