Ho sentito al TG2 un’intervista all’on. Orlando del PD che mi ha detto cose che non sapevo: “La Lega e le 5S litigano su tutto”. Oibò, non me n’ero accorto, e poi penso sempre che siano come i due ladri di Pisa, rubano di notte e litigano di giorno. Che Salvini dica che la Raggi deve andare a casa è una cosa che non ha nessun effetto pratico: è solo una provocazione nei confronti delle 5S; dovrebbe dirlo il PD, ma dopo aver regalato il Campidoglio alle 5S, forse non si è ancora ripreso e non ha ancora capito dove si trova. Che Di Maio dica che Siri deve dimettersi è un’altra cosa propagandistica: come l’impeachment di Mattarella, sono disposti a rimangiarsi tutto, e già adesso dicono con Conte “discutiamone”. Se ci fosse un’opposizione ( e non parlo solo del PD) sarebbe già stata presentata una mozione di sfiducia nei confronti di Siri: che ci sta a fare un sottosegretario senza deleghe? Ma è chiedere troppo, visto che l’on. Orlando ci ha detto che “il PD è l’alternativa a questo governo”. E vai! Adesso sono sicuro che per i prossimi quattro anni ci teniamo un governo di incapaci, di pasticcioni, di irresponsabili, attaccati alle poltrone con il vinavil. Intanto il Paese va a rotoli, ma prima o poi il PD prenderà la maggioranza assoluta e sarà, lui da solo, l’alternativa al governo giallo nero.
Se avesse detto che litigano e bisogna mandarli a casa subito, mi sarei preoccupato: magari poi dice che bisogna andare alle elezioni anticipate. Non sia mai, con questi sondaggi non se ne parla e poi ci sono le elezioni europee: meglio aspettare che sfascino il Paese e poi magari gli italiani diranno al Pd che in fondo il Pd era meglio dei giallo neri e gli daranno il 50% o il 40% dei voti.
Se invece avesse detto “basta con questo governo” per i disastri che combina, e che il PD sarebbe pronto a dare una mano per evitare sciagure, danni, rovine peggiori, sarei rimasto interdetto: significa che vogliono fare politica e questo comporta pensiero, azione, impegno e iniziativa. Non sia mai, magari ti tocca parlare anche con Forza Italia, con le 5S, con la Lega, con +Europa. Ci mancherebbe altro ! Meglio stare fermi e pensare che forse il 19-20% degli elettori rimane con te. Fare politica non è come a dirlo: la propaganda è più facile.
Sulla Tav non dovresti solo dire che fai il referendum (quando ? mah?!), bisognerebbe organizzare mozioni e dibattiti in tutti i consigli comunali e regionali del Nord, snidare la Lega; organizzare presidi e banchetti in tutte le piazze del Paese per rivendicare investimenti e opere pubbliche (TAV compresa). Ops, dimenticavo che forse qualcuno del PD non è d’accordo.
Sulle autonomie differenziate, previste da una riforma costituzionale – fatta dal centrosinistra, e l’unica approvata dal popolo referendario – che la Lega ha agitato nel Nord, bisognerebbe chiedere conto, in queste regioni, del blocco di questo provvedimento che non piace alle 5S e che Salvini ha abbandonato per raccattare qualche voto al Sud; i Sindaci di Milano, Bergamo, ecc., che hanno sostenuto il referendum della Lega, dovrebbero incalzare la Giunta della Lombardia e le 5 S che hanno votato la spesa (50 milioni !) per quel referendum; il Pd in Parlamento dovrebbe fare il diavolo a quattro, invece di lasciare solo, soletto il Presidente dell’Emilia Romagna che ha presentato, insieme alle istituzioni locali e alle organizzazioni produttive della sua regione un bel progetto. Ah, dimenticavo che nel PD sono contrari alle “autonomie differenziate costituzionali”, sono per le “autonomie differenziate reali”, quelle che comportano che lo Stato centrale metta i soldi per ripianare il deficit di 12 miliardi di Roma e della sanità della Calabria.
Sul regime democratico dei partiti, di fronte alla palese violazione delle regole da parte delle 5S e della Casaleggio s.r.l., il PD potrebbe presentare una legge in applicazione dell’articolo 49 della Costituzione. D’altra parte sarebbe ora anche di regolare la rappresentanza sindacale come previsto dall’articolo 39 della carta fondamentale.
Così del resto sarebbe ora che il PD con coraggio dicesse a chiare lettere che nessun imputato è colpevole senza una sentenza definitiva che lo dichiari colpevole. È il contrario della aberrante dichiarazione del vicepremier: “L’innocenza la decidono i giudici”; così il PD, lo ripeto per l’ennesima volta, dovrebbe avanzare un proposta di legge che imponga ai giudici inquirenti, nel caso di procedimento contro pubblici amministratori, di chiedere il rinvio a giudizio o il proscioglimento entro tre mesi dall’inizio dell’azione giudiziaria, in modo di accelerare i processi: ciò a tutela degli elettori che debbono sapere per tempo se hanno votato una persona per bene o un mascalzone; il voto popolare deve essere tutelato contro possibili errori giudiziari o contro sentenze mediatiche.
Ma forse è davvero troppo chiedere di fare politica.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi”. Buona Pasqua, e buona fortuna.
Luigi Corbani