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“Non andrà tutto bene”

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Faccio quello che so fare: una fotografia. Non scritta questa volte con la luce ma con la lucidità di un pensiero libero con cui reagisco e scrivo ciò che vedo: non è coscienza osservare il governo, politici, presidenti di regioni, amministratori bagnarsi nella retorica del “sacrificio dei medici, del personale sanitario” che lavorano senza tregua al limite (ahimè spesso oltre) delle loro possibilità. Perché quello che resta di questa retorica passata al setaccio è una amara inespressa sensazione: i medici non riescono a fare abbastanza. Ma per colpa di chi, se non di quelli di cui sopra che plaudono il sacrificio di altri e che ci invitano a plaudire con loro?

Carichiamoci invece di consapevolezza, di rabbia, di forza contro chi per anni da sinistra a destra ha operato tagli alla Sanità (175 ospedali chiusi in dieci anni), alla ricerca, al personale medico. Che poi di tagli non si è trattato: piuttosto di dirottamenti di denaro pubblico fin nelle tasche di corrotti, corruttori, mercanti nascosti dentro una burocrazia creata e mantenuta ad hoc: fango di una palude dove il denaro pubblico affonda e sparisce. E dobbiamo essere pronti perché mentre ascoltiamo dagli stessi che esprimono gratitudine per il sacrificio dei medici (che dovrebbero poter fare il proprio lavoro senza il peso umanamente insopportabile di decidere chi vive e chi muore, morendo essi stessi) apprendiamo di miliardi e miliardi di Euro in aiuti dall’Europa e dal Governo. Ovvero osserviamo il crearsi e il gonfiarsi di una ennesima torta ancor più’ consistente e gustosa di quella sfornata per i terremotati (ricordiamo qui le parole loro ripetute dalle più alte cariche dello Stato: “Non vi lasceremo soli”).  E osserviamo ora insoliti percettibili silenzi e ritrosie dei politici, delle organizzazioni criminali, delle banche, della finanza camuffate dietro a “non è il momento di fare polemiche “..”dobbiamo restare uniti”..” il mondo dopo sarà migliore” .. fino ad “ andrà tutto bene”.  In realtà corrispondono in tutto e per tutto all’ apparente ritrarsi della fiera che raccoglie invece i muscoli nell’ordire l’agguato, per uno scatto maggiore feroce e letale al momento della caccia.

Questo abbiamo davanti ai nostri occhi, questa fotografia non deve essere nascosta in nome della paura né tantomeno dell’unità. Solidali, uniti ma consapevoli con il dito puntato, pronti a difendere quello che l’implosione del sistema democratico ha per ora risparmiato: il voto. Sistema democratico imploso che ha eletto mostri nel mondo perché non era prevista la mai così immane capacità  di manipolazione dell’elettorato operata dai gruppi di forza e potere locali e globali. Siamo cresciuti con le ombre delle clientele e della mafia, delle raccomandazioni e della compravendita dei voti. Bei tempi…

Quelli che abbiamo di fronte oggi sono interessi nemici globali che sanno usare la democrazia per imporsi sul mondo. Con anche il supporto dell’Europa, cinica coalizione che, per quanto ci riguarda, è atta solo a negare la Sovranità Nazionale del nostro ricco e meraviglioso Paese. Dove non siamo liberi di piantare quanti ulivi vogliamo, di allevare quante mucche vogliamo, di produrre quanto latte vogliamo… dove finiamo ad importare latte per produrre la nostra mozzarella…ma anche dove non è dato sapere come l’Italia abbia votato in commissione Europea sulla nuova agghiacciante normativa che regola l’uso dei pesticidi  anche sul nostro territorio. Europa di cui di parla solo (e ad arte) quando si tratta di migranti: un problema che distragga dagli altri fattori che impediscono la crescita e lo sviluppo dell’Italia.  E se volere che l’Italia abbia un sussulto per sputare il morso che la frena fosse sovranismo? Ma si può avere paura di una definizione?

Forza e coraggio dunque, strappiamo ai nostri politici il tavolino da ping pong su cui esprimono la piccolezza delle loro vedute, unico spazio dove sanno gestire il confronto più personale che politico.  Restiamo a casa non per passare solo ore sui telefonini, leggere, fare esercizi, deprimerci  e guardare la televisione. Restiamo in casa alzando lo sguardo per osservare questa fotografia e riflettere.

“Non andrà tutto bene”.

Non serve ottimismo né buonismo né pessimismo. Serve ricordare per riflettere su quello che conosciamo dell’opera dei Governi che si sono succeduti per decenni alla guida del nostro paese: l’Italia, grande nonostante loro!

“Non andrà tutto bene”, andrà come la faremo andare perché tutti quelli che sono stati e sono lì ce li abbiamo messi noi, con questo sistema democratico non più adatto a garantire equità e giustizia, diritti e doveri, nell’epoca della manipolazione globale.

E diciamolo su’!!! Tanto, lo sappiamo già tutti.

Riappropriamoci della libertà  di sfogo. La paura di dire le cose come stanno o come le crediamo è quello che determina oggi la mancanza di idee, visione, leadership. Lasciamo perdere e andiamo avanti! E ricordiamo che la memoria non si può  inculcare, che i giovani non possono avere memoria di quello che non hanno vissuto. Possono peroò studiarlo. Rispettiamo ed aiutiamoli ad avere una memoria propria del tempo che vivono. Almeno essendo noi sinceri.

Abbiamo l’occasione unica non di voltare pagina, ma di comprare un quaderno nuovo. Quello vecchio buttiamolo via.

L’Italia deve ricordare prima l’egemonia che può e deve avere sul  mondo, già “colonizzato” con tanti nostri cervelli, con i nostri prodotti, con la nostra cultura.  Nessun altro Paese può spargere questi semi. Nessuno. Non sprechiamo energie per cercare di contare di più in un’Europa che non vuole vederci crescere: crediamo e lavoriamo per rafforzare la nostra egemonia culturale, la nostra creazione industrializzata, il nostro territorio testimone di storia e bellezza, nel mondo. L’Europa seguirà. Rispettiamoci, o nessuno ci rispetterà. Accettare subalternità lamentandosene pure è da stupidi. O da corrotti. Vergogna. Su la testa!

Fabrizio Ferri

(sabato 28 marzo 2020)

9 thoughts on ““Non andrà tutto bene””

  1. Riccardo dei Pianetti ha detto:
    Marzo 28, 2020 alle 4:10 pm

    Una ventata di verità e consapevolezza

    Rispondi
  2. Giovina Santini ha detto:
    Marzo 28, 2020 alle 4:47 pm

    Hai Perfettamente ragione, Fabrizio, speriamo che il cervello di alcuni torni a funzionare.

    Rispondi
  3. Giacomo ha detto:
    Marzo 29, 2020 alle 8:25 am

    Ricordiamoci anche che non è stata Europa maligna a tagliare sul SSN, a trascurare scuola ed università, a pasticciare Ilva, a salvare Alitalia, a buttare risorse nel reddito di cittadinanza e centoquota….

    Rispondi
  4. enrica ha detto:
    Marzo 29, 2020 alle 10:23 am

    bravo Fabrizio! hai urlato ! e noi urliamo con te.

    Rispondi
  5. Riccardo ha detto:
    Marzo 29, 2020 alle 11:25 am

    Io vorrei solo aggiungere una cosa sperando che vada tutto bene Riprendiamoci il paese più bello e importante del mondo 🌍

    Rispondi
  6. Claudia Tempesta ha detto:
    Marzo 29, 2020 alle 12:17 pm

    Mi indigna la raccolta fondi per la Protezione Civile
    Borsa senza fondo…..
    Aiutiamo Caritas, parroco o il vicino

    Rispondi
  7. Alberto Pantelleriaia ha detto:
    Marzo 29, 2020 alle 2:39 pm

    E’una unica e tragica occasione che ci si presenta per buttar via il quaderno vecchio e consunto e iniziarne uno nuovo. Utilizziamo il tempo che abbiamo per scriverne il titolo.

    Rispondi
  8. Danilo ha detto:
    Marzo 30, 2020 alle 4:59 pm

    Caro Fabrizio, hai scritto quello che noi Italiani abbiamo nel cuore ma che molti non hanno il coraggio di farlo uscire. Hai fotografato una realtà VERA, che ci fa male riconoscere ma è sacrosanta. Tutti i politici rubano da sempre, destra o sinistra ognuno arricchisce le proprie tasche. Anche questa volta sono arrivati milioni e milioni di fondi da Privati, ma dove sono? Ora vogliono dare 600 euro a liberi professionisti, pazzesco oltre che vergognoso. Ma quando arriveranno?
    È ora di alzare la testa e far valere il diritto del popolo. Grazie

    Rispondi
  9. giammarco brenelli ha detto:
    Aprile 5, 2020 alle 6:36 pm

    completamente d’accordo. personaggi che non hanno mai prodotto un reddito personale, privi di cultura, cultura politica e di economia si preparano a ulteriori condotte assistenziali senza pensare a come salvare la struttura produttiva

    Rispondi

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