Ci mancava l’ultima trovata del geniale Ministro, che si fa ritrarre già con la maglietta dell’”assistente civico”, una maglietta azzurra con scritta in bianco. Si deve dire che è stato aiutato in quest’opera dal suo compagno di merende sindaco di Bari. Un combinato disposto per regalarci le “guardie civiche” come titola “La Repubblica”. Sentivamo infatti la mancanza di personale che senza alcun titolo (pubblico ufficiale, agente di polizia urbana, agente di pubblica sicurezza ?) va a sgridare le persone che rifiutano di seguire le direttive del distanziamento fisico con mascherina: ve li vedete voi andare a sgridare i giovanotti rumorosi della movida? Così la polizia e i carabinieri dovranno intervenire a difendere le “guardie civiche”. Bell’affare. Naturalmente una idea di questo genere viene annunciata prima che sia adottata. Come si sa Dio li fa poi li accoppia: allora il commercialista di Frosinone e il professore di Bisceglie fanno un bando per reclutare dei volontari, che “non costano niente”: “saranno «coperti» dall’Inail in caso di infortuni e avranno una polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi in caso di eventi che lo richiedano”. Ma l’Inail e l’assicurazione non sono dei costi ? Chi paga? E con un semplice bando, autorizzato in base a quale legge o norma?
Siamo in un Paese in cui i dati non sono attendibili, né quelli del Rt o R0, né quelli sui guariti, sui contagi, sui decessi : ieri la Lombardia non ha fornito dati, non ha detto che non ci sono decessi, non ha proprio fornito i dati. Ma sulla base di dati fasulli, non sulla base di dati certi, chiari, precisi e affidabili, si chiude la fase del contenimento. Invece di fare una seria e circonstanziata politica e una strategia adeguata per combattere il coronavirus, si inventano delle baggianate colossali.
Nel momento in cui allenti, e apri i bar della movida, e dici che il virus non è più così cattivo, il deterrente della paura scompare. Sì, perché il distanziamento fisico, fino a ieri, era basato più sulla paura diffusa del virus, che sul senso di responsabilità degli italiani. (quegli stessi che per il 50% non pagano le tasse per garantire un servizio sanitario pubblico e gratuito). Non parlate di distanziamento sociale, che è già avvenuto prima del coronavirus e si accentua dopo la pandemia.
La cosa tragica è che il governo e la Regione Lombardia invece di fare tesoro degli errori compiuti nella prima fase vanno avanti come se niente fosse, anche nella seconda fase. Apri e chiudi e in mezzo cosa c’è ? Niente! Non abbiamo neanche la modestia di imparare dagli altri e applicare le misure adottate in altri Paesi.
In Usa stanno assumendo centinaia di migliaia di persone: hanno imparato dal Kerala che ci vogliono i “contact tracers” ovvero gli agenti di un censimento sanitario, track-and-trace (individua e traccia)», che ricostruiscono tutto il percorso del contagio. Vale anche in questa fase, anzi più di prima, il modello delle tre T: trovare, testare, trattare.
Noi in Lombardia non abbiamo ancora capito la regola del Kerala “test, traccia, isolamento e supporto”. E i dati si commentano da sé.
Kerala (35 milioni di abitanti): 795 contagiati e 4 decessi. Lombardia (10 milioni ): attualmente positivi 25.614 e 15.840 decessi.
E il Kerala ha anche un problema di densità della popolazione : 860 abitanti per kmq contro 421 della Lombardia.
Dimenticavo di segnalare che questo Stato della costa sud occidentale dell’India è il più alfabetizzato (90%della popolazione) del continente indiano, è governato da una colazione, il “Fronte democratico di sinistra” composto da nove partiti guidati dal più forte che è il Partito Comunista dell’India (marxista) e il Ministro della Salute è una donna.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi”. Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
( lunedì 25 maggio 2020)