Forza Italia ha già detto che darà una mano al segretario della Lega che ha chiesto soccorso ai senatori per evitare il processo davanti al Tribunale dei Ministri: non si chiede neanche perché Capitan Coniglio abbia cambiato repentinamente posizione, da “processatemi” a “il Senato mi salvi”. Ma come si giustifica l’atteggiamento di Forza Italia? Non credo che le Giunte regionali di centro destra o le intese per le prossime elezioni regionali siano un motivo valido per stendersi a tappetino: la Lega dove va senza Forza Italia? con le 5S? Se fosse così, dovrebbero dire alla Lega di accomodarsi.
Votano per salvare Capitan Coniglio, perché sono garantisti? Ora, nella vicenda, non è in discussione il mandato politico ed elettorale, è in discussione il modo di realizzarlo. “Il mandato politico si esplica attraverso la legge e non contro di essa – scrive giustamente Giuliano Ferrara sul “Foglio” – L’argomento del mandato elettorale fa ridere proprio. Essendo evidente che è in questione l’esercizio legale o illegale del mandato stesso”
Un Ministro risponde delle sue posizioni politiche in Parlamento e davanti agli elettori, mentre risponde alla magistratura (il Tribunale dei Ministri) se i suoi atti sono contro la legge o fuori della legge. Il Ministro dell’Interno non è insindacabile perché ha avuto il consenso popolare: questa tesi è molto pericolosa per il presente e per il futuro.
Politicamente il segretario della Lega può sostenere che nessun africano deve sbarcare in Italia, che bisogna riportare i naufraghi in Libia che è uno dei Paesi più accoglienti e sicuri del mondo, e che una nave militare italiana non possa attraccare in un porto italiano perché a bordo ha dei naufraghi africani.
Il Ministro dell’Interno, nell’esercizio del suo mandato, deve rispettare le leggi esistenti, e in primis la Carta costituzionale (art, 10) che prevede il diritto d’asilo. E secondo le convenzioni e i diritti internazionali, deve far sbarcare i naufraghi, procedere alla verifica, persona per persona, dei requisiti per lo status di rifugiato e solo dopo questa verifica può espellere chi non ha diritto di rimanere nel nostro Paese. Anche il sindaco di Riace era stato eletto dal popolo, ma è stato destituito dalla magistratura e dal Prefetto perché la sua politica di accoglienza violava, a loro dire, delle norme di legge.
Fra l’altro, non si tratta di condividere o meno le idee politiche di Capitan Coniglio: dando per scontato che ha agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico, si tratta di dare o meno alla magistratura il compito di accertare se nell’esercizio della funzione di governo abbia commesso qualche reato, come l’abuso di potere. La magistratura potrebbe anche accertare la completa innocenza. Respingere la richiesta della magistratura in questo caso significa dare un’idea di impunità e immunità che annulla tutta la procedura garantista e tutta la distinzione dei poteri: sarebbe come dire che un Ministro è comunque al di sopra della legge.
Alla strafottente arroganza del “me ne frego” è subentrata la piagnucolosa richiesta di insindacabilità del proprio agire, la richiesta di un “salvacondotto”. Ora, sarebbe un bene per la politica che il Senato desse alla magistratura la possibilità di procedere, anche per riacquistare quella fiducia che manca al sistema politico e istituzionale: per sfiducia nei confronti di tutto il sistema politico istituzionale, alle ultime elezioni non sono andati a votare 12 milioni e mezzo di elettori, che sono di più dei votanti del centro destra (prima coalizione del 4 marzo 2018). Per dirla con Cicerone, i buoni cittadini non possono tollerare un potere che pretenda di essere superiore alle leggi.
La situazione politica attuale richiederebbe una forza democratica liberale, che abbia per davvero una strategia politica per una immigrazione controllata e sicura, in Italia e in Europa, e si distingua dalla truce propaganda della “Lega Salvini premier”, che non ha affrontato e non affronta le situazioni di illegalità e di criminalità nelle città. Se invece le posizioni sono identiche, Forza Italia si consegna mani e piedi alla Lega, che è anche al Governo, e che quindi per gli elettori conta di più.
L’elettore tra la copia e l’originale sceglie sempre l’originale.
Costringendo Lega e 5S a votare insieme per negare il processo, non si compatta il governo, al contrario si aprono ulteriori contraddizioni tra i giallo neri, tra le 5S e il loro elettorato, tra il gruppo di comando delle 5S e i parlamentari stessi. A meno che l’opposizione di Forza Italia sia fittizia e non abbia princìpi politici ma solo interessi da difendere, e, come è stato nel caso della Rai e di altre situazioni, funzioni da stampella alla Lega.
Io credo piuttosto che “Quos vult Iupiter perdere, dementat prius”, che il buon Dio per prima cosa tolga la ragione a chi vuole perdere.
Luigi Corbani
Hai perfettamente ragione! Comunque Berlusconi pensa sempre prima di tutto alle sua aziende che sono minacciate e ricaattate da questo governo. Ha bisogno della protezione mafiosa della lega.