Adesso per distrarre l’attenzione dal RussiaLega, non pago della riunione della Lega, occupando una sede istituzionale, come abbiamo scritto ieri, Salvini ha lanciato il censimento degli insediamenti rom. E buona parte degli italiani saranno felici e plaudenti. Certo, la presenza sotto casa di un insediamento rom dà qualche fastidio, diciamolo pure, e anche qualche apprensione: e per carità, quando delinquono, bisogna perseguire i colpevoli con fermezza, non c’è alcun dubbio E la situazione dei campi bisogna sistemarla, senza fare campi super affollati e tenendo sotto controllo, sicurezza, pulizia e igiene, a salvaguardia, in particolar modo, dei bambini. Ma l’idea che si insinua è che il male del Paese è la presenza dei rom, lisciando così il pelo degli italiani.
A questo proposito, vale la pena riportare qui un articolo di Mattia Feltri su “La Stampa”: “Poi tocca sentire il dispiacere di Salvini perché dobbiamo tenerci «i rom italiani» (prima gli italiani purché non siano rom; e si offende se gli si dà del razzista: basterebbe non fare discorsi razzisti)” “In quanto italiani dobbiamo tenerci gli italiani tutti, compresi quelli che hanno raccolto vestiti e giocattoli per i bambini terremotati e li hanno rivenduti su internet, compresi quelli che smerciano ai gonzi app con cui prevedere le scosse sismiche, compreso quello che aveva nascosto la madre uccisa da una trave per riscuoterne la pensione, compresi quelli che si sono presi tende di cui non avevano diritto per andarci in campeggio, compresi quelli che si sono dichiarati senza tetto per rimediare una roulotte e filarsela in villeggiatura, comprese le migliaia di pataccari che regolarmente cercano di farsi risarcire danni mai subiti, bestie mai morte, lavori mai eseguiti. Ladri, imbecilli, cattivi come faine, e senza nemmeno la scusa di essere rom, immigrati o parlamentari.
“Questa storia che gli italiani sono ladri e geniali ha davvero scocciato. Perché ladri sì, parecchio, ma geniali no, anzi piuttosto imbecilli. Oltre che cattivi come faine. Ne hanno beccati centoventi nel Maceratese che intascavano un contributo mensile per la casa distrutta dal terremoto. Poi è saltato fuori che abitano altrove: la casa era quella delle vacanze. Altri invece ci abitano davvero, e continuano ad abitarci per l’amabile motivo che la casa sta benone. Era già successo ad Amatrice, all’Aquila, in Emilia, in Umbria e così via, terremoto dopo terremoto, ogni volta la stessa logora rapina a cadaveri caldi e calcinacci fumanti.”
Aveva ragione Indro Montanelli, nella sua “Storia d’Italia”, quando affermava che “Fare gli italiani doveva rivelarsi impresa molto più difficile che fare l’Italia. Tant’è vero che vi siamo ancora impegnati.” Sì, di certo, ma mi sembra che ci mettiamo scarso impegno. Ne sono un esempio i ragazzotti che hanno preso a sassate i braccianti africani che andavano nei campi del foggiano a raccogliere la verdura per gli italiani.
È di questi giorni la scoperta di un arsenale di armi di guerra detenute da un cittadino italiano, filo nazista; fra l’altro, qualcuno dovrebbe rispondere ad una domanda semplice: come ha fatto un missile aria-aria di quattro metri e di 250 chili ad arrivare dal Qatar a Rivanazzano Terme, Pavia ? OK, le navi dell’ONG e 42 profughi mettono a repentaglio la sicurezza nazionale, secondo la narrazione del Nembo Kid padano, e chi dice il contrario è un buonista, che vuole aprire il Paese a tutti.
Ma forse un missile che entra illegalmente in Italia, non è proprio un esempio di controllo dei confini nazionali: o forse l’ha portato la Sea Watch! Ah, dice Salvini che era per fare un attentato a Salvini medesimo, ma, opps, si scusa “la bomba non era destinata a me”. “Il mio staff, a volte, dà i numeri”
Il Ministro dell’Interno non porta a casa neanche un risultato delle tante promesse fatte, ed è sempre impegnato in campagna elettorale, in tv, in twitter (anche sbagliati) e se va al Viminale è solo per farne un uso di partito.
Il Ministro dell’Interno dovrebbe dedicarsi al compito istituzionale per cui – come dice lui, con la finezza che lo contraddistingue – “è pagato”. Incominci magari a fare il censimento delle sedi in cui la Polizia è in affitto, onde evitare quello che è successo a Vittoria, Ragusa, in cui il commissariato di Polizia è stato posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza perché l’immobile, per il 50 per cento, era di proprietà di una famiglia mafiosa, a cui la polizia stessa – ignara – pagava 105 mila euro di affitto all’anno. Ma forse, anche in quel caso, c’erano di mezzo i rom: i giornali sono di parte, sono in mano a buonisti e comunisti. Gli italiani quelle cose non le farebbero mai.
Iside Corniola
(martedì 16 luglio 2019)