Le vuole mangiare, dice. Anche quelle!
Dopo essersi divorato i “grilli”. E pensa ad ogni mezzo possibile: dai gatti ai tonni. Ma un uomo senza regole come lui, almeno in questo caso, rispetta la catena biologica, anche se alla fine è al suo stomaco vorace che, nelle sue intenzioni, sono destinate. Certo sono tante, le sardine, ma uno come lui che è sempre a mangiare, in giro per sagre di ogni tipo, ha sicuramente uno stomaco da far invidia ai vecchi “forchettoni”.
C’è un rischio però che lui sottovaluta: quello della lisca.
La voracità potrebbe fare un brutto scherzo, proprio con la lisca che, se non si fa attenzione, si può infilare in gola, o più giù, e fare davvero male.
Anche perché le sardine dicono, a voce alta, che in quello stomaco maleodorante lì, proprio non ci vogliono finire.
E quello che è bello, è che ci spiegano anche tutte le ragioni di questo rifiuto. E lo fanno scendendo in piazza con allegra fantasia. “Si gioca con la fantasia? Sì, ma senza questo gioco, non si è mai creata un’opera d’arte” dice Freud. E questa delle sardine, è una sorta di ’”opera d’arte”… Ed ecco le ragioni.
Non sopportano la spudorata propaganda con le menzogne, che oggi si chiamano “fake news” e che la sua “bestia” produce in quantità…industriale. Ogni giorno. E che poi sono anche l’altra faccia degli imbrogli, a cominciare dai dati sui suoi “successi” contro i poveri e gli immigrati. O quel “poltronismo”, ripetuto fino alla noia di cui accusano gli altri, e da cui, lui si sa, è verginalmente…esente! Come non sopportano il furto e l’accattonaggio, per le finanze del suo partito. Dai 49 milioni (nostri) di cui si sono appropriati a quelli richiesti a Putin in cambio, lui sovranista, della nostra sovranità o a Parnasi in cambio di favori inconfessabili…solo l’ultimo, questo, che si conosca.
Un vero “stile” di comportamento, antico e sistematico, della peggiore tradizione.
Ma anche la propaganda su odio, razzismo, xenofobia che ricorda i tempi bui e violenti, della nostra storia recente, che anche loro, i giovani, come tanti di noi, non vorrebbero rivivere.
E cosa propongono questi splendidi ragazzi? Una società pacifica, intanto senza odio. Allegra, per quanto possibile, e con una politica pulita, che costruisca il loro futuro in una società davvero comunitaria, che rifiuti divisioni e conflitti strumentali. Inclusiva e non discriminatoria per la pelle, la religione, le opinioni politiche. Che abbia riguardo ai meno fortunati. Che persegua davvero l’interesse comune, che è l’ontologia della politica, e che implica proprio l’idea della comunità, che non può esserci nell’odio e nelle divisioni che lui quotidianamente predica. Il “razzista a sua insaputa”. “Cos’è il razzismo” infatti si domandava alcuni giorni fa, lui che, così religioso, la domenica invece di andare al rito della messa, va al rito pagano degli stadi, dove le manifestazioni razziste dei suoi amici e sodali, non mancano mai. Non è un’opinione. È un fatto. Certificato.
E comunque, lui, il Nostro, cerca di esorcizzare con qualche battuta, questa energia positiva che è così improvvisamente esplosa da quello splendido mare, sotto un arcobaleno, che lui, obnubilato dalle oscure ossessioni del demone del male, non poteva vedere. Ma è solo paura, la sua. La paura che questa energia diventi troppo contagiosa, facendo pensare, e scoprire, alla gente l’esistenza di una alternativa, a quell’idea truce di società, che ci viene propinata ogni giorno, da lui e la sua “bestia”, con il linguaggio anch’esso truce, e una totale povertà di pensiero e di proposta sui problemi.
Osservate bene le interviste, se ce la fate. Quelle che fa a ripetizione, che sono diventate ormai una vera violenza su tutti noi, complici quei leccac… di tanti giornalisti. Tantopiù se si aggiunge a quella penosa e talvolta esilarante, del suo ex sodale nostalgico Di Maio.
Dice sempre gli stessi slogan. Non elabora mai un concetto, un discorso logico di mezzo minuto, con uno straccio di pensiero.
Si sottrae, sempre, alle domande di qualche raro giornalista meno compiacente, sulle cose che si proporrebbe di fare con i “pieni poteri”, limitandosi a contestare ciò che fanno o si propongono di fare gli altri. Il tutto condito di bugie e affermazioni “fake”, con la tecnica alla Goebbels, che se ripetute diventano una verità, e che sono, ormai, la sua cifra preferita.
Una maschera truce e falsa, insomma.
I “ragazzi della pescheria” lo stanno smascherando, e così polarizzano un’attenzione e un interesse assolutamente sorprendenti. Un ostacolo al suo sogno egemonico, del tutto imprevisto. Un fatto, tuttavia, molto indicativo, perché ci dice che, nella nostra comunità sociale, ci sono tante persone che sentono il bisogno di essere rappresentate da voci diverse, rispetto a quella sarabanda sconcia dei talk show televisivi, a tutte le ore, ogni giorno, domenica compresa. Un’alluvione di chiacchiere, banalità e luoghi comuni che si giocano solo sui “contro”, senza riuscire ad elevare minimamente il livello culturale, morale, valoriale della politica, come dovrebbe essere in qualsiasi dibattito serio e onesto.
E così tanti “teledipendenti e telestufi”, spengono il televisore, e scendono in piazza con questi ragazzi. E lo fanno col sorriso. Testimoniando e divertendosi. Questa è la vera rivoluzione che sta accadendo. Sociale prima ancora che politica! Che duri!
È la storia, bellezza! Bizzarra, fantasiosa, sorprendente. Che ci fa scoprire come ci siano sempre più possibilità di quelle che crediamo
Proviamo a pensare, in modo nuovo, a quel 35% di astensioni che abbiamo ad ogni tornata elettorale. Disinteresse? Protesta?
O rifiuto di tutta questa spazzatura a cominciare da quella prodotta da questo pifferaio, oggi dominus della scena pubblica.
La nostra società, si sa, è malata di senilità galoppante, purtroppo anche, e soprattutto, in politica. La Lega è il partito più vecchio; Salvini stesso ha più anni di militanza politica della… sua età; in vita sua, poveretto non ha fatto altro (che esistenza povera!); i cosiddetti “nuovisti rivoluzionari” come sono arrivati al potere, sono invecchiati subito, con una rapidità stupefacente. E oggi sono penosamente decrepiti e afasici.
Ebbene una ventata di aria fresca, come quella che portano questi ragazzi, è un inaspettato dono del buon Dio.
Ci ridanno la speranza, che è la più dinamica delle virtù.
Ci ridanno l’allegria. Hanno valori positivi. Sono pacifici, tolleranti, rispettosi. Ma che vogliamo di più? Avanti popolo…dei millenials, alla riscossa. Avete tutto il nostro affetto, la nostra simpatia, la nostra gratitudine di nonni!
Benito Boschetto
(mercoledì 4 dicembre 2019)