Sembra persino incredibile che il Ministro Bellanova debba minacciare le dimissioni per far passare una misura di assoluto buon senso. Ho già scritto, un mese fa, sul “Migliorista”, che non sono mai stato per la immigrazione incontrollata e indiscriminata, che mi sarei aspettato che il governo “progressista”, guidato dal capo dei progressisti (secondo il duo Fasano, Zingaretti-Bettini), cambiasse i decreti sicurezza di salviniana memoria, e adottasse, vista l’emergenza sanitaria, le norme prese dal Portogallo per una sanatoria per i richiedenti asilo e per gli stranieri senza permesso di soggiorno. Fra l’altro per risolvere il problema della mano d’opera nelle campagne, oltre agli extra comunitari, si possono impiegare i percettori del reddito di cittadinanza, i disoccupati, quelli che hanno dei lavori in nero. Forse i voucher (inutilmente aboliti su pressione della CGIL) farebbero comodo in questo momento, anche per far emergere il nero e lo sfruttamento.
Tutte ipotesi, inutili, perché il governo si muove senza nessun piano, se non quello di distribuire soldi a tutti: è l’occasione per un bel “reddito universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi”. Anzi, hanno in testa di dare il reddito “d’emergenza” anche a quelli che percepiscono già il “reddito di cittadinanza”: cioè, sussidi per tutti.
I redditi sono un’altra cosa. Per il lavoro e la produzione, c’è tempo. Infatti, vengono puniti quelli che lavorano, italiani e stranieri, che lavorano in nero, in condizioni di semi schiavitù, costretti a dormire in situazioni indecenti dal punto di vista sanitario e umano. Molti di costoro non votano e quindi le 5S non hanno nessun interesse a sostenere una misura che risponde anche, e direi quasi, soprattutto all’interesse del Paese. Per le 5S è più importante seguire l’onda di chi non vuole gli immigrati, di chi preferisce tenere la gente in condizioni disumane, piuttosto che abbassarsi a riconoscere i diritti di chi raccoglie frutta e verdura per loro e per noi.
Con un doppio danno per il Paese. Ovviamente, in caso di malattia, per ragioni umanitarie, che nessuno può negare, lo Stato deve provvedere ad assicurare i servizi sanitari necessari e adeguati per la salvaguardia della persona. E ciò evidentemente ha un costo, che ricade su tutti i contribuenti. Tra questi contribuenti, non ci sono i redditi di cittadinanza e gli “illegali”, quelli in nero, che quindi non versano contributi, imposte e tasse.
Per cui, lo Stato italiano ci perde due volte: ha i costi senza avere i ricavi contributivi e fiscali dell’attività di lavoro di chi sostituisce gli italiani, che non vogliono più fare certi lavori. Non solo perché la terra è bassa e si fa fatica, ma anche perché tutte le attività nell’assistenza alle persone, nei lavori domestici, nelle pulizie (anche delle strutture sanitarie), nell’edilizia, nel turismo (ristoranti, alberghi) non sono ambite dagli italiani. Non conosco colf o badanti italiane. Persino, negli ospedali, ormai molto personale infermieristico o para infermieristico è extracomunitario.
Capisco che molti lavori non sono adeguati ai titoli di studio, e che molti preferiscono il “posto fisso” nella pubblica amministrazione, ma deduco anche che ci sono tanti “ammortizzatori” (magari anche familiari) per cavarsela: come dimostrano gli extra comunitari “illegali”, di fronte alla fame, si accettano anche i lavori più pericolosi e faticosi. Ma in molte zone del Paese, non solo al Sud, non è così: persino nella Brianza, si preferisce aspettare al bar l’arrivo di un posto fisso piuttosto che imparare a fare il falegname.
Spero proprio che il Ministro Bellanova riesca a realizzare una misura di civiltà, economicamente utile al Paese: spero che la ragione e gli interessi generali del Paese prevalgano sulla stupidità politica di parte. Ma forse non mi sono accorto che la proposta della Bellanova è una trama contro il governo, e, come ha spiegato un emerito cretino, le trame contro il governo Conte sono politicamente e moralmente inaccettabili.
Paolino Casamari
(mercoledì 6 maggio 2020)
Concordo su tutto. Aggiungerei che abbiamo visto arrestare i caporali che sfruttano gli immigrati reclutati, guarda un po’, nei centri di accoglienza… ma questi nuovi schiavi, per chi lavoravano? I caporali li mandavano a lavorare nei loro vigneti o in quelli di viticoltori italiani con pochi scrupoli che guardano dall’altra parte?
Regolarizzare migranti e italiani che lavorano in agricoltura rappresenta un provvedimento di buon senso ma anche una sacrosanta soluzione di un problema di giustizia sociale. Mi auguro che la Ministra Bellanova non rassegni le dimissioni e che insieme al Ministro Provenzano continuino la battaglia per piegare il leghista della peggior specie di nome Di Maio e inserire il provvedimento nel prossimo decreto. Regolarizzare e contrattualizzare chi lavora nei campi dove vengono coltivati e raccolti i cibi che consumiamo sulle nostre tavole e contestualmente applicare la legge del 1960 N°1676: “Norme per la costruzione di abitazioni per i lavoratori agricoli”. Lavoro legale e abitazione sono diritti primari che oggi, come ai tempi del giovane Di Vittorio sono calpestati i tante parti del nostro Paese. Vorrei tanto dare una mano a coloro che si stanno impegnando in questa battaglia ma non so come e questo mi rende triste.