L’oggetto misterioso di queste elezioni del Parlamento Europeo è l’Europa: non solo se ne parla pochissimo, ma assistiamo ai paradossi per cui il faccione di Salvini chiede il voto al Parlamento Europeo per “più Italia, meno Europa”. E pensare che appena qualche anno fa, quando era al governo con le 5Stelle, il “Salvini premier” diceva di non essere mai stato contrario alla Unione Europea e adesso chiede il voto per andare al Parlamento europeo dove sarà sicura minoranza, inutile ma ben remunerata.
Ci sono poi quelli che si candidano come Meloni, Tajani, Schlein ed altri per essere eletti in un Parlamento in cui non andranno di sicuro.
Meloni poi ha chiesto il voto per “Giorgia”: vuole il plebiscito sul suo nome. E Meloni, appena insediata a Palazzo Chigi, ha subito chiesto la elezione popolare del premier, perché sia il popolo a decidere.
Intanto però si candida senza dire per quale Presidente della Commissione Europea il suo gruppo di destra (i Conservatori e Riformisti Europei) voterà nel Parlamento Europeo. Proprio una bella coerenza.
E vi è di più: Meloni dovrà prendere posizione nel Consiglio europeo, poiché proprio i capi di Stato e di Governo dovranno proporre al Parlamento Europeo il candidato o la candidata a Presidente della Commissione Europea, il quale o la quale deve raccogliere la maggioranza assoluta dei voti parlamentari.
E naturalmente, giornali e tv non incalzano Meloni a chiedere cosa farà lei stessa nel Consiglio Europeo e come voterà il gruppo di Fratelli d’Italia (Brothers of Italy) nell’aula di Strasburgo: voterà per la Ursula von der Leyen o no? Oppure ha un suo candidato, che proporrà nella sede del consiglio europeo? O per quale coalizione lavora nel Consiglio europeo? Abbia la cortesia di dirlo ai suoi elettori, è anche una questione di onestà politica e morale.
E sarebbe bene sapere anche cosa pensano i vari Tajani, Salvini, Renzi della prossima coalizione. Nel 2019 la coalizione “Ursula” ebbe solo 9 voti in più del quorum, poiché ci furono oltre settanta franchi tiratori tra i socialisti e i liberali, mentre il PPE votava per la sua candidata. Ricordo che allora le5Stelle furono decisive per la elezione della von der Leyen, mentre la Lega, alleata con i pentastellati nel governo Conte I, votò contro: si ripeterà la divisione tra i partiti di governo anche nel 2024?
Giovedì 23 maggio, dalle 15:00 alle 16:45, si svolgerà a Bruxelles il dibattito finale tra i principali candidati alla presidenza della Commissione europea. Il dibattito sull’Eurovision sarà trasmesso sui canali mediatici del servizio pubblico e sulle piattaforme online in tutta Europa e distribuito alle testate giornalistiche di tutto il mondo da Eurovision News e dal servizio Europe by Satellite del Parlamento europeo.
Si noti che il gruppo di “Identità e Democrazia” (Salvini, Le Pen, Alternative für Deutshland, ecc.) e quello di “Conservatori e Riformisti” (Fratelli d’Italia, Vox, Diritto e Giustizia polacco, ecc.) non hanno nominato i capilista, anche per divergenze interne.
E così il dibattito televisivo sarà tra Walter Baier (European Left), Sandro Gozi (Renew Europe Now), Ursula von der Leyen, (European People’s Party), Terry Reintke (European Greens), Nicolas Schmit (Party of European Socialists).
“The moderators of the debate will be public service media journalists Annelies Beck, from VRT in Belgium, and Martin Řezníček, from Czech TV in Czechia.”
Il dibattito dunque non sarà condotto da Bruno Vespa, con immenso dispiacere di tutti gli italiani, che non vedevano l’ora che il servizievole cardinale del “Palazzo romano” conducesse il confronto tra due che non andranno nel Parlamento europeo.
Confesso che mi dispiace parecchio, perché almeno per una volta non avremmo sentito giornalisti e analisti parlare al posto di politici eletti dal popolo. In questo Paese dell’antipolitica e della apolitica, siamo invasi da talk show con giornalisti, non eletti da nessuno e senza nessuna responsabilità, per di più magari di testate che perdono copie tutti i mesi, inesorabilmente, che però, con grande sicurezza e presunzione, ti spiegano la politica, interna, internazionale e planetaria. E mi viene un dubbio: non è che i talk show siano un potente strumento per allontanare la gente dalla politica e dal voto?
“La colpa, caro Bruto, non sta nelle stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(martedì 21 maggio 2024)
Bravo Luigi, sono d’accordo con quello che dici e aggiungo che trovo intollerabile che i maggiori partiti, Fdi e PD in testa, fanno campagna elettorale senza parlare di quale Europa vogliono.