La azienda A2A per il 50% è pubblica, dei Comuni di Milano e di Brescia. Leggo che ha venduto, fra gli altri immobili, la sede storica di Corso di Porta Vittoria 4. Una domanda prioritaria: gli amministratori di A2A hanno informato il Sindaco di Milano di questa possibile vendita? Se non l’hanno fatto, è grave. Se l’hanno fatto e il Sindaco ha dato il suo consenso, la cosa è ancora più grave.
Ci lasceranno qualcosa? O la Giunta Sala sarà ricordata per aver venduto o distrutto il patrimonio comunale? L’elenco sarebbe lunghissimo, ma cito solo il grattacielo degli uffici Comunali (il Pirellino), adesso la sede storica dell’AEM in corso di Porta Vittoria 4 e poi la ipotesi della demolizione di San Siro per fare un favore alle società private di AC Milan spa e di FC Internazionale spa.
“E’ infatti del 1898 la decisione del Consiglio Comunale di Milano di affrontare la “questione elettrica” e di mettersi a produrre in proprio la nuova energia a fronte alle richieste considerate esagerate dell’allora “Comitato Edison”, gettando le basi per la nascita dell’AEM (Azienda Elettrica Municipale di Milano).” (così è scritto nel sito A2A).
Allora c’era un municipio che guardava al futuro dei cittadini milanesi, oggi il Consiglio Comunale non sa neanche che gli vendono la terra sotto i piedi e non sa neanche quale politica energetica fa la sua azienda e quali vantaggi procura o almeno dovrebbe procurare ai cittadini milanesi.
Il patrimonio pubblico: venduto!
Ma qualcuno ha presente che il patrimonio pubblico non si vende, se non per bancarotta del Comune? Qualcuno ha presente che il patrimonio pubblico non è nostro, degli amministratori pro tempore, ma è della città, delle generazioni passate, presenti e future e che non abbiamo nessun diritto di vendere questo patrimonio acquisito in più di un secolo di attività del Comune?
Ma qualcuno ha presente che il patrimonio deve essere incrementato per le generazioni che vengono dopo di noi? Ma qualcuno ha presente che il Comune non è una società per azioni che deve fare per forza un attivo di gestione? Ma qualcuno ha presente che il Comune deve fornire servizi?
Sembra di no, perché sulla città si è abbattuto l’uragano Tasca-Sala, (adesso integrato con un funzionario di Intesa San Paolo): praticamente dove sono passati o passano loro non vi è più traccia del patrimonio pubblico. E il Consiglio Comunale, con la sua maggioranza di “sinistra” ha accettato tutto questo.
Sede storica AEM, Porta Vittoria 4: venduta senza gara.
Sono davvero esterrefatto e mi chiedo ma che ci sta a fare il Consiglio Comunale di Milano? Che senso ha che il Consiglio Comunale di Milano non discuta e non decida mai di nulla? Fa tutto il Sindaco, la Giunta o le aziende del Comune, senza nessun controllo, nessuna verifica, nessun indirizzo deliberato dal Consiglio Comunale.
Ma chiedo, che senso ha vendere la sede storica dell’Aem di corso di Porta Vittoria? Per costruire un grattacielo a piazzale Trento, la Torre Faro, di 144 metri? Con lo smart working, con tutti gli uffici vuoti che ci sono, si va a vendere per costruire nuovi uffici? E invece di spendere per costruire grattacieli, una azienda pubblica non potrebbe fare qualcosa per le bollette degli utenti? Ma che senso ha? E una azienda pubblica non fa il bando, una asta? E poi vorrei sapere quali studi legali hanno seguito questa vicenda per conto di A2A ?
E il Consiglio Comunale che cosa sa?
Cerco sul sito della A2A la vendita degli immobili e non trovo traccia, sarà colpa mia mi dico, ma cerco e ricerco, e non trovo notizia. Invece sul sito di “Yard Reeaas” del 2 febbraio, trovo questa notizia:
“Henderson Park, gruppo di private equity con sede a Londra, ha acquisito da A2A un portafoglio costituito da tre asset a Milano del controvalore di 221 milioni di euro.
È la prima operazione per Henderson Park in Italia.
L’asset più ampio, un edificio direzionale che si estende su 18mila mq, si trova in Corso di Porta Vittoria 4.
Il secondo asset si trova in Via Balduccio da Pisa 15, in zona Porta Romana. Situato vicino a Symbiosis e al futuro Villaggio Olimpico, l’edificio si estende su 6.600 mq; la superficie potrebbe aumentare fino a 16mila mq. L’edificio potrebbe essere riconvertito a uso residenziale e a uso uffici.
L’ultimo asset del portafoglio si trova in Via Gonin 51 in zona San Cristoforo, Navigli, e presenta l’opportunità di realizzare 50mila mq di sviluppo residenziale dove arriverà la metro M4.
L’investimento Henderson Park, che ha gestito l’operazione in partnership con Maston Investment Management, rappresenta l’opportunità di posizionarsi in aree di Milano ad alto tasso di crescita, aree in via di rigenerazione urbana che nei prossimi anni vedranno aumentare il proprio valore.
Yard Reaas ha agito in qualità di advisor tecnico di Henderson Park Capital Partners”
Chi ha fatto l’operazione con A2A?
Naturalmente nel sito della Henderson (Londra), una società costituita nel 2016, c’è il comunicato (2 febbraio). con la foto qui pubblicata. Nel comunicato c’è anche la dichiarazione di Eddy Cosenza, Founding Partner of Maston, Naturalmente vado a vedere il sito di questa società ma trovo: “Stiamo effettuando dei lavori sul sito”. Allora cerco chi sia questo Eddy Cosenza e si trova un sito Eurotekna, (anche qui “Il sito web è attualmente in fase di costruzione”) ma riesco a sapere che Eurotekna è stata fondata da Livio Cosenza nel 1967, a Pozzuoli. Giulia Cosenza, figlia del fondatore della società Eurotekna, è stata parlamentare dal 2006 al 2013, prima per Alleanza Nazionale, poi per il Popolo delle Libertà, con un intermezzo in “Fini, Futuro e Libertà” con Italo Bocchino e Giulia Bongiorno.
Ovviamente, la A2A. o i suoi legali che hanno curato tutta la vendita (e ripeto, mi piacerebbe capire chi sono) sanno tutto dei loro interlocutori. Altra presenza in questa operazione è Yard Reaas, che presumo sia la stessa che ha fatto il “project management e piano economico finanziario” per la “Valorizzazione ambito San Siro”, presentato da AC Milan spa e da FC Internazionale Milano spa. Costoro hanno come ”advisor legale”, lo “Studio Ammlex – Amministrativisti Associati. Avv. Marta Spaini”. “Nel gennaio 2018 la compagine dei soci – scrivono nel sito di Amministrativisti Associati – si arricchisce di una figura di primaria importanza come l’avv. Ada Lucia De Cesaris, con un’approfondita conoscenza delle tematiche ambientali e urbanistiche, nuovamente in uno studio legale dopo essere stato Vice Sindaco di Milano e Assessore all’Urbanistica.” Ma tornando alla Yard, fra i suoi clienti, oltre a Inter e Milan, c’è la CDP, la CDP immobiliare, la CDP immobiliare sgr. la Cdp Investimenti sgr, Intesa San Paolo, Unicredit, Banca Generali, Banco BPM, Cbre (altro di San Siro), Hines e Coima, solo per citarne alcuni.
Sono bravi, con ottimi clienti, non c’è dubbio, e a dirigere questa grande azienda c’è Alessandro Pasquarelli, che si definisce “founder e ceo”, che – dice nel suo curriculum – “dal 2003 al 2015, in qualità di Amministratore Delegato di Euro Milano S.p.A., segue diversi progetti di riqualificazione Parco Certosa, Bovisa Politecnico, Cascina Merlata, Arese (aree ex Alfa Romeo), tanto per citarne.”
La città è piccola, ci si conosce tutti.
I nomi ricorrono. Anche perché, cosa volete, la città è piccola, i salotti sono pochi, ci si conosce e quindi certe relazioni sono inevitabili. Ma mi viene un dubbio, non è che in questi anni se la sono davvero bevuta tutta, questa Milano? Sì, perché prima o poi, qualcuno ci spiegherà perché e come AEM è stata quotata in Borsa e come è stata fusa con Brescia e quali vantaggi ha tratto il cittadino milanese o bresciano. Poi magari, prima o poi, il Consiglio Comunale di Milano e di Brescia, azionisti di A2A, diranno qualcosa sulla transizione ecologica.
Saxa Gres e la cassa integrazione
E forse qualcuno saprà anche spiegare perché A2A ha comprato il 27,7% del capitale di Saxa Gres (7 milioni?). Per l’economia circolare poiché è una azienda “che recupera materiali provenienti dal ciclo dei rifiuti, come ad esempio le ceneri prodotte dai termovalorizzatori, e il loro riutilizzo per la realizzazione di un nuovo prodotto” ? Pensate se l’avesse fatto una “municipalizzata”! Adesso è una spa con licenza di fare tutto.
Il presidente di Saxa Gres Francesco Borgomeo, mi è simpatico: uno che, nel suo profilo LInkedin, come informazione, mette una frase (senza dire che è di Brecht) “Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati”. Forse si riferisce al fatto che è stato della Margherita, dell’Udeur, capo della segreteria di Mastella, allievo di Prodi e nel comitato scientifico di Nomisma.
Ma la cosa che ha dell’incredibile è che – leggo dal “Messaggero” . a gennaio 2022, per i “costi energetici troppo alti, la Saxa Gres spegne i forni per un mese e manda in cassa integrazione i dipendenti degli stabilimenti di Anagni e Roccasecca, circa 350 lavoratori, fino alla fine di gennaio.” Non è una barzelletta.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(mercoledì 9 febbraio 2022)