Ho trovato sintomatico che il Corriere della Sera di oggi abbia praticamente detto che l’operazione San Siro si farà: con un trascurabile particolare, non hanno ancora deciso come fare lo stadio. Ma tutto il resto, la polpa, la sostanza per cui è nato il progetto, sì, è pronto, si tratta di mettersi d’accordo tra Sindaco (con il suo braccio destro, promosso assessore) e le squadre di calcio.
D’altra parte ieri, sempre sul “Corriere della Sera” nella pagina sportiva, un articolo di Arianna Ravelli diceva: “Tra tre anni il Milan di Elliott immagina se stesso con bilancio in pari e lo stadio di proprietà (assieme all’Inter) pronto….“Dobbiamo costruire un nuovo stadio di fianco al Meazza — ha spiegato il presidente Paolo Scaroni —, questo è certo e su questo possiamo andare veloci. Avremo tutto il tempo di definire il progetto di Real Estate che richiede, anche a noi, una revisione. Le esigenze, a seguito del Covid, dopo due anni sono cambiate». Una volta definiti gli indici di costruzione, sarà possibile discutere i dettagli del resto del progetto, con il Comune che naturalmente insiste per ampliare le aree verdi.”
Il Consiglio comunale esiste ancora o gli hanno fatto un abbonamento al Corriere per tenerli almeno informati? Sullo stadio e su tutta l’operazione il Consiglio Comunale si esprime solo con ordini del giorno? La decisione definitiva sul Meazza e sulle proposte delle società di calcio è solo della Giunta , o per meglio dire dell’uomo solo al comando, ovvero del Sindaco?
Ora, se uno stesse parlando di aree di sua proprietà, già avremmo da ridire. Se Il Milan e l’Inter si comprano delle aree (magari nell’area metropolitana) e si vogliono costruire lo stadio, passi. Ne è un esempio il mitico Old Trafford costruito dal Manchester United a Trafford nella Grande Manchester. Se una squadra vuole comprarsi il Meazza, e paga il Comune, discutiamone. Ne è un esempio il West Ham a Londra che ha preso in affitto per 99 anni, l’ Olympic Stadium, oggi denominato London Stadium. Se una squadra vuole farsi del proprio stadio, uno stadio-business, bene. L’esempio è il Real Madrid.
Ma qui si sta parlando di aree pubbliche e sembra dato per scontato che il Sindaco abbia già dato il suo assenso: si tratta solo di definire gli indici di costruzione e il verde. Cioè si fa un complesso di edilizia residenziale, commerciale e ricettiva con annesso uno stadio: il tutto purché sia remunerativo per il fondo americano e la proprietà cinese. E certamente la parte a verde sarà minoritaria rispetto alla superfice edificata.
Quindi il Sindaco ha già venduto la pelle dell’orso, sta solo trattando sul prezzo, poiché aveva già fatto deliberare dalla Giunta il “pubblico interesse”. È un fatto molto significativo e rappresentativo che il sindaco abbia fatto assessore alla “rigenerazione urbana” (ironia voluta?) il funzionario dell’urbanistica che seguiva l’affare “nuovo stadio”. E in campagna elettorale ha fatto lo gnorri: nessun giornalista è andato a fargli le pulci su questo argomento. Anzi, il Sindaco ha glissato persino sull’intervento dei “Riformisti per Sala”, di D’Alfonso e Scalpelli, in cui si andava giù pesante: “Ora, sia chiaro, appare del tutto legittimo l‘obiettivo delle società di blindare il loro impegno finanziario, puntando sull‘immagine di un nuovo stadio e sfruttando un piano di sviluppo immobiliare per mettere il meno possibile mano al portafogli, ma non ci si può nascondere che fino ad ora sono stati compiuti errori seri, che probabilmente proseguirebbero – come la cattiva gestione dei brand e del merchandising, lasciato in mano all‘abusivismo, privandosi così di una enorme fonte di guadagno. Si possono sostenere molte parti in commedia, ciò che proprio non si può fare è far scontare le conseguenza alla città.”
Ed hanno ragione: lo stadio di proprietà non risolve i problemi finanziari di una società, come dimostra anche l’ultimo bilancio della Juventus.
Non è detto che all’estero siano più bravi o più furbi degli “italiani”, ma non è vero neanche il contrario, che i proprietari americani e cinesi dell’Inter e del Milan siano i più avveduti.
A Madrid, la società di calcio Real Madrid ha approntato il rifacimento del mitico Stadio Bernabeu, con un prestito di quasi 800 milioni che restituirà alle banche dal 2023 al 2049, e, poiché a causa della pandemia nell’ultimo anno e mezzo si è giocato a porte chiuse, il club ha giocato al centro sportivo di Valdebebas, in modo da rendere più agevoli (e rapidi) i lavori per avere il nuovo stadio totalmente finito nel 2022. Intanto domenica per il “Clasico” hanno aperto a 30.000 persone.
“Sono passati poco più di venti giorni dalle elezioni, quando il Sindaco Sala, incontrando Mariani, Paragone e il sottoscritto a RAI3, si mostrava perplesso, che già la sorte dello stadio Meazza è segnata. Ora sembrerebbe che per il sindaco il problema non sia il nuovo stadio o la riqualificazione del vecchio, ma solo la qualità e quantità delle contropartite offerte dai privati. –ha dichiarato Giorgio Goggi – Il fatto che il Meazza sia una pregevole opera di architettura, il fatto che, come ha dimostrato il progetto dell’ing. Aceti, il terzo anello sia già predisposto per ospitare nuove funzioni (albergo, manifestazioni sportive ed altro), non avrebbe nessuna rilevanza. Neppure che si demolisca e si faccia spazio ai grattacieli e al centro commerciale, corredati da un nuovo stadio. Il tutto in attesa dello scoppio della bolla immobiliare prossima futura.”
Mi sarà sfuggita ma la consegna di non disturbare il manovratore di Palazzo Marino ha colpito ancora: nessuno ha parlato di questa dichiarazione di Goggi. Ma esistono ancora i quotidiani “indipendenti” d’informazione?
Adesso mi piacerebbe vedere cosa pensano di questa ennesima cementificazione, i sostenitori del Sindaco, i verdi europei (non solo Monguzzi) e il PD: sono propenso a credere che né la nuova presidente del Consiglio Comunale né i gruppi consiliari chiederanno che sia il Consiglio a decidere.
“La colpa, caro Bruto, non sta nelle nostre stelle, ma in noi stessi” “Buona notte, e buona fortuna”
Luigi Corbani
(giovedì 28 ottobre 2021)
Caro Luigi, tutto come da copione !
In campagna elettorale silenzio stampa , oggi l’annuncio del Sindaco !
San Siro si fa !!
I Verdi nostrani, o europei , non si capisce che Verdi sono .. concordano. Solo il Monguzzi recitando una parte da pseudo leader del movimento ,dichiara il suo dissenso senza però ritirare la delegazione dalla Giunta.
Brutta pagina della storia politica della nostra Città.
Il Consiglio Comunale sembra essere inesistente e questo è ancor più grave poiché sembra che dobbiamo prendere atto dell’inutilità della capacità di rappresentanza dei nostri eletti!
Al di là di San Siro , questo è il problema grave che dobbiamo con forza affrontare , Palazzo Marino la casa dei milanesi da sempre davvero li rappresenta?
Mi pare un omaggio al “pallone” con tutto ciò che questo comporta.
Un piegarsi ai tempi del business ed al panem et circenses.
Tutto si tiene fino … alla prossima bolla (o balla).
E se fosse l’ultima?