Ieri non ci hanno dato informazioni sul modo di viaggiare della compagnia Casaleggio s.r.l.: come sono andati a Parigi? biglietto aereo turistico? viaggio in macchina? Nessuna diretta facebook. Mistero, che mi ha lasciato affranto e costernato.
Dopo la televendita del sussidio di cittadinanza ( e siamo a quattro, quante ci toccano ancora ?), il vicepremier, con Dibà e altri al loro primo impiego al Parlamento europeo, sono andati a trovare i ”gilets jaunes”. Alla ricerca di disperate alleanze in Europa, vanno a incontrare un sovversivo, uno dei capi di un movimento, per fortuna, in discesa di consensi. Fatti loro, si potrebbe dire. Se non fosse per la presenza del vicepremier, ovvero il numero due (a pari merito) del governo italiano. La cosa che a me pare grave (ma appartengo alla schiera della “vecchia” politica, come dicono oggi ) che si confondano i ruoli di governo con quelli di partito, perché il giallo e il nero fanno anche i capi dei loro partiti e movimenti.
Nel contempo, l’altro scappato di casa, che è a questo punto persino imbarazzante per le 5S, consegna i documenti sulla TAV alla Francia e non al Parlamento italiano e neanche al compagno di merende di Dibì: come risponde l’altro compagno di merende, è degno dell’asilo. Ma lasciamo stare.
Ora, che il vicepremier del governo italiano vada a incontrare uno che vuole far fuori, anche con la guerra civile, il Presidente della Repubblica francese, mi sembra fuori dal mondo e forse il Presidente della Repubblica italiana, con il garbo e la discrezione che lo contraddistinguono, dovrebbe fargli notare, che è un comportamento inopportuno. Che lo facciano le 5S è politicamente discutibile, ma lecito. Un rappresentante del governo no. È anche fuori luogo che l’altro vicepremier vada a fare i comizi elettorali con la divisa della Polizia, per citare l’ultimo dei comportamenti disdicevoli dovuti ad un palese conflitto di ruoli.
Tuttavia non vedo una reazione della stampa tale da rivendicare il rispetto della distinzione tra ruoli istituzionali e politici. E’ anche vero che un altro aveva il doppio incarico, di segretario di partito e di primo ministro, e pochi avevano storto il naso, secondo un vecchio principio: una cosa che fa la sinistra è buona, ma, se la stessa cosa, la fa la destra è cattiva, è conflitto di interesse, di potere, lottizzazione (parola scomparsa dal vocabolario politico), ecc.
La televendita 3 era organizzata dalle 5Stelle, quella in cui veniva annunciato Lino Banfi all’Unesco: una nomina pubblica annunciata in una sede privata. Vi è un bellissimo articolo di Salvatore Merlo su “Il Foglio” che racconta quella manifestazione (23 gennaio): molto divertente.
La televendita 4 era organizzata (4 febbraio) dal Ministero dello Sviluppo economico, all’Auditorium dell’Enel (una volta si scriveva “gentilmente concesso”, a meno che abbiano pagato un affitto) e Conte e Di Maio presentano la Card, del tutto simile alla Social Card di Tremonti, solo con un po’ più di soldi e per più persone: Tremonti dovrebbe chiedere i diritti d’autore.
Vi ricordate “stiamo stampando le tessere”, “sì, no, forse, ma non ve lo diciamo” . Invece era vero che stavano stampando o riciclando le tessere delle Poste: con quale atto, gara o appalto è lecito sapere? Ma forse il Parlamento lo sa, ma non lo dice. Ora speriamo che le fatture dei due eventi siano mandate ai giusti indirizzi e che non facciano confusione sui committenti.
Ma la cosa che forse una stampa libera dovrebbe rimarcare, diciamo un po’ di più, è che il decreto sul reddito di cittadinanza e su quota cento non è ancora stato approvato dal Parlamento, che teoricamente potrebbe anche cambiarlo.
Ops, scusate la mia ingenuità: in verità, di questi tempi, il Parlamento è lì solo per prendere atto, con voto di fiducia e senza discutere, ci mancherebbe altro; e che cavolo, stiamo a discutere gli emendamenti in commissione ? Con le elezioni europee alle porte? Non sia mai. Confesso che sono vecchio, sono per la democrazia rappresentativa, non sono aggiornato.
Oggi c’è la democrazia diretta dalla Casaleggio s,r.l. per quanto di sua competenza. Per l’altra competenza la democrazia è diretta dalla “Lega Salvini Premier ” (di sui sono soci fondatori il ministro Lorenzo Fontana, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, il tesoriere on. Giulio Centemero e il vicepresidente del Senato. Sen. Roberto Calderoli, oltre ovviamente all’ineffabile segretario). E l’indirizzo è “via privata delle Stelline 1”.
Lo dico per quelli della Rai di Roma che continuano a mandare le immagini della “Lega Nord per la indipendenza della Padania” di via Bellerio e poi, fate attenzione, anche il colore è cambiato: da verde a nero.
Luigi Corbani
Giusta l’osservazione finale sul colore che è cambiato. Non bisogna più scrivere di governo giallo verde bensì è ormai più corretto dare a questo governo del cambiamento il colore che si merita: giallo nero.
Caro Luigi, come non essere d’accordo con la tua sagacia e il tuo senso dello Stato?
Grazie, caro Paolo.