Questa vicenda del Ministro dell’Interno sul caso della nave “Diciotti” sta diventando tanto patetica quanto tragica. Ogni giorno una balla: il barone di Münchhausen dice che lui l’ha fatto per la difesa nazionale. Ridicolo.
Il Presidente della Repubblica intervenne sul premier per sbloccare la vicenda che stava diventando imbarazzante e di conseguenza il ministro dei Trasporti affermò che “La nave Diciotti attraccherà a Catania. I valorosi uomini della Guardia costiera hanno compiuto il proprio dovere salvando vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l’Europa faccia in fretta la propria parte”. Peccato che il governo giallo nero il 28 giugno 2018 avesse contribuito ad affossare la riforma del regolamento di Dublino, votata dal Parlamento Europeo, che prevedeva la redistribuzione dei profughi tra tutti i Paesi dell’Unione Europea e la negazione dei contributi comunitari a quei Paesi che non avessero accettato quella ripartizione.
I fallimenti del governo italiano sono scritti nero su bianco in alcuni passaggi delle conclusioni di quel Consiglio europeo del 28 giugno 2018, che“Il Foglio” l’altro giorno ha riportato : “L’Ue accrescerà il suo sostegno a favore di rimpatri umanitari volontari, della cooperazione con altri paesi di origine e di transito, nonché di reinsediamenti volontari. Nel territorio dell’Ue coloro che vengono salvati dovrebbero essere trasferiti in centri sorvegliati istituiti negli stati membri, unicamente su base volontaria. Tutte le misure nel contesto di questi centri sorvegliati, ricollocazione e reinsediamento compresi, saranno attuate su base volontaria, lasciando impregiudicata la riforma di Dublino”.
E i primi a non rispondere alla richiesta del “celoduro” e del governo giallo nero, di ricollocazione degli immigrati, erano i loro amici ungheresi, cechi, slovacchi, polacchi e austriaci. Il Primo ministro della Spagna, qualche giorno fa, ha richiesto di nuovo che non si diano i contributi a quei Paesi che rifiutano gli immigrati: silenzio del governo giallo nero.
D’altra parte, il baùscia preferisce le comparsate televisive, i twitter o i post alle trattative politiche e agli incontri in sede europea: l’on. Lia Quartapelle ha ricordato che su otto incontri dei Ministri degli Interni dei 28 Paesi Europei, il nostro bullo non ci è andato neanche ad uno. In linea con la sua attività di parlamentare europeo, dove in quattordici anni di mandato ha brillato per le sue assenze, lui e i suoi della Lega che hanno mancato anche a 22 riunioni in due anni sulla riforma del regolamento di Dublino.
“Credo davvero che affrontare il tema dell’immigrazione come stiamo facendo in questi giorni, sia un inganno innanzitutto per il Paese. Dico subito che la lotta contro i trafficanti di esseri umani, contro gli scafisti va portata avanti senza pietà, deve essere una priorità assoluta, ma non la si combatte, rendendo prigioniere le loro vittime. La si porta avanti con gli strumenti della legge, con le forze dell’ordine, con l’intelligence, con i nuovi strumenti della tecnologia (dai droni alle intercettazioni). La si porta avanti giocando un ruolo vero, serio in Libia e in Europa. Prendersela con il più piccolo, il più debole del cortile è da codardi, da vigliacchi; uno Stato forte non lo fa, lo fa uno Stato debole che ha bisogno di farlo, ha bisogno di mostrare i muscoli proprio perché debole. Uno Stato forte ripulisce i nostri quartieri, le nostre strade, le nostre stazioni che sono ostaggio della immigrazione clandestina e della microcriminalità, mettendo alla porta subito chi non ha diritto di restare nel nostro Paese, Uno Stato forte combatte il racket dello spaccio di droga, della prostituzione, della contraffazione, del commercio abusivo, assicurando in galera i criminali.” Parole sacrosante di Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, che si riferisce al caso della Sea Watch, una nave delle odiate Ong. Parole assolutamente condivisibili, e ancora più condivisibili perché, nel caso all’esame del Senato, siamo in presenza di una nave militare italiana con personale militare a bordo, sequestrato anch’esso per giorni e giorni.
“Ma per caso vi sembra che sia cambiato qualcosa nelle nostre città negli ultimi mesi? C’è o non c’è chi rovista nell’immondizia sotto casa ? C’è o non c’è il clandestino all’angolo della strada che chiede l’elemosina ? Vi sentite sicuri quando le vostre figlie tornano a casa la sera tardi da sole ? o vi sentite sicuri quando prendete la metropolitana ? A chi in questi giorni non ha condiviso e ha criticato le mie posizioni sull’immigrazione, voglio dire che è su questo che dovremmo concentrare la nostra attenzione, ma soprattutto la nostra indignazione, perché penso che chi cerca di farvi voltare lo sguardo da un’altra parte, semplicemente vi stia ingannando” è sempre Mara Carfagna che parla.
Peccato, che poi il suo gruppo, Forza Italia, non sia conseguente e si appresti a salvare un Ministro che ha abusato del suo ruolo, finalizzato a raccogliere consensi sulla “linea dura” contro l’immigrazione, perseguita non con gli strumenti dello stato di diritto e con la forma propria di atti formali di governo.
Paolino Casamari