Di questi tempi non bisogna temere solo il contagio da virus influenzale, ma anche quello dal vizio dei bot.
Non parliamo dei Buoni Ordinari del Tesoro, ma dei falsi account che nei social media (in particolare twitter) replicano potenzialmente all’infinito fake news e messaggi, quasi sempre ostili. E quando non sono ostili (raramente), sono inutili o stupidi.
Bot è l’abbreviazione di robot, poiché si tratta di account movimentati da sistemi automatici computerizzati e governati da algoritmi.
Ci sono bot di tutti i tipi: social bot, news bot, spam bot, pay bot, financial bot, etc.
Per smascherarli sono nate professioni specialistiche che praticano il bot spotting e vanno a caccia di falsi account, dei sistemi di botnet (reti di collegamento tra di essi) e delle fake news che costoro mettono in circolazione sul web.
Per non farci mancare proprio niente, ieri sono nati anche gli zinga bot, cioè i bot che – stando alla denuncia di vari osservatori – fanno campagna per Nicola Zingaretti alla competizione per le primarie che dovranno designare il nuovo segretario del PD.
Il fenomeno è stato denunciato con un post su Facebook ieri da Ivan Scalfarotto (che fa campagna per Roberto Giachetti) che ha pubblicato diversi post di account apparentemente diversi ma con unico identico testo: “Giachetti mi sembra molto arrogante, di Martina non capisco bene la linea politica. Per un nuovo orizzonte progressista al gazebo #VotoZingaretti” oppure “Il #M5S mi ha molto deluso. Domenica ai gazebo #VotoZingaretti”..
I post facevano riferimento al confronto televisivo di ieri su SkyTV.
La denuncia è stata ripresa sempre ieri sera da “Open Online” e rilanciata in un post su Facebook dello stesso Enrico Mentana.
David Puente, il più noto debunker attivo in Italia, sempre su “Open Online” e poi sul suo account twitter ha approfondito l’analisi del fenomeno e l’ha definita “la botnet più ridicola che abbia mai visto”.
I post sono scomparsi durante la notte.
Oggi è un rincorrersi di accuse e controaccuse sui social media da parte dei vari protagonisti della campagna per le primarie. Debbo dire, a onor del vero, che Maurizio Martina signorilmente si astiene da questa polemica.
Qualche maligno utilizza questo episodio per convincersi ulteriormente della vicinanza di Zingaretti al Movimento 5 Stelle (o a parte di esso): stesso stile, stessi metodi e stessa maldestrezza.
Difficile dire che cosa sia vero e che cosa sia falso. E questo è appunto il segno di questi tempi di disinformazione digitale, nonché l’obiettivo della propaganda a colpi di fake news. Potrebbe trattarsi di un’abilissima manovra di intossicazione degli avversari di Zingaretti (di uno in particolare) o di una sciaguratissima cazzata dello stesso Zingaretti (e di chi lavora per lui). Non si sa. Occorrerebbe un’attività di bot spotting per scoprirlo e rimando al profilo di David Puente per questo. Ma se l’istinto non inganna (“a pensà mal, se fà maal, ma se sbaglia mai” si dice a MIlano, ovvero ” a pensare male, si fa male, ma non si sbaglia mai”), sembrerebbe più probabile la seconda ipotesi.
Resta da segnalare il livello basso al quale è giunta la vita politica e la competizione (anche) all’interno del PD.
Non che i partiti siano mai stati collegi di educande, ma questi comportamenti confermano sempre di più i militanti e gli elettori delusi nella loro convinzione di stare lontano dall’impegno politico.
Ma quel che non si può perdonare, non è tanto la spregiudicata spietatezza comportamentale (la politica, come la rivoluzione, non è un pranzo di gala), bensì l’inettitudine. L’insolente, arrogante e sciatta inettitudine.
Astenersi incompetenti, prego. Ne abbiamo già troppi.
Pepito Sbazzeguti
Caro Pepito le tue considerazioni sono giuste ma certamente non dimentichi che la Casaleggio e associati con le fake news ha fondato un movimento che, i 5s, purtroppo governa l’Italia.