Gli ultimi sondaggi confermano che “Più Europa” sta crescendo e che riesce a superare la soglia del 4 %. Ma non bisogna abbassare la guardia, dato l’alto numero di incerti e di astenuti ancora presente. Del resto è dimostrato che più di un quarto degli elettori decide per chi votare nell’ultima settimana.
Bisogna chiarire che, in termini strategici, quello a “Più Europa” è l’unico voto veramente utile sia in sede Europea, sia, in prospettiva, rispetto alla situazione politica italiana. Infatti in Europa occorre rafforzare la massimo i liberali dell’Alde per togliere qualsiasi tentazione ai popolari ( nel cui gruppo figurano sia Orban che Berlusconi ) di fare un’alleanza con le destre guidate da Salvini e dalla Le Pen. Per contro una maggioranza nel Parlamento Europeo con i liberali del’Alde sarebbe la vera garanzia per un rafforzamento della UE nei settori tipo immigrazione e politica della sicurezza che oggi sono appannaggio esclusivo dei governi nazionali ed è proprio per questo che hanno funzionato male.
In Italia l’affermazione di una forza realmente liberale e democratica, quale non c’è mai stata in questo Paese, sarebbe la vera novità, capace di far passare la sbornia populista e sovranista, dopo che l’attuale governo sta provocando veri e propri disastri. Del resto senza un nucleo di centro progressista, veramente attrattivo dei tanti elettori ancora indecisi, il PD , ammesso che riesca ad avere un discreto risultato alle elezioni politiche italiane, non avrebbe altra possibilità che quella di allearsi con i 5 Stelle o con una loro parte più di sinistra. E questo sarebbe un dramma perché farebbe emergere la parte peggiore del PD, quella più tradizionale, mettendo definitivamente nell’angolo il piccolo gruppo dei riformisti guidato da Calenda. Come potrebbe il PD opporsi al reddito di cittadinanza, al salario minimo nelle assurde modalità previste dai grillini, alla patrimoniale che viene già invocata a gran voce da Landini ?
Il PD sta cercando di recuperare un pò di voti a sinistra dai sindacati e dalle altre istanze sociali. Ed io mi auguro che riescano a fare qualcosa di positivo. Ma dopo, sia in Europa e soprattutto in Italia , cosa potranno fare ? Allearsi con i 5 Stelle che ora si stanno dando una nuova veste di sinistra ? Sarebbe una cosa disastrosa per il Paese. Quanto alla mancata alleanza tra “Più Europa” e PD la questione è molto semplice. Il PD non la voleva proprio per non snaturare la sua voglia di recuperare a sinistra, mentre per “Più Europa” si trattava di recuperare elettori liberali che si sarebbero trovati a disagio a votare gli ex Leu e tutti quelli schierati per il NO al referendum costituzionale. In un sistema proporzionale, infine, le alleanze si fanno dopo il voto e “Più Europa” è l’unico strumento che abbiamo per evitare di essere stritolati tra tre mali : la prosecuzione dell’attuale governo, o la formazione di due maggioranze dominate dagli estremisti : PD e 5 Stelle, oppure Lega e Forza Italia. Magari da sola non è sufficiente. Ma deve poter vivere per costituire un punto aggregante di altre forze che non vogliono avere nulla a che fare con il nazionalismo populista. Non solo ma di fronte all’affermazione di un vero centro riformista anche Forza Italia si spaccherebbe. Alcuni andranno a fare gli scudieri di Salvini, ma altri guarderanno con maggior favore verso una componente liberale e riformista. Insomma per battere le estreme ci vuole un centro forte in modo da ridurre il tasso di demagogia populista che sta portandoci non solo verso la crisi dell’economia, ma soprattutto sta isolandoci rispetto agli altri paesi europei che sono i nostri tradizionali alleati e con i quali ( a parte qualche inevitabile divergenza ) abbiamo costruito gli ultimi settant’anni di pace e prosperità.
Ernesto Auci
(14 maggio 2019)
Si ok, ma resta il.problema del 4 per cento e del voto utile….
A parte i sondaggi (tre su quattro) che danno “+Europa” oltre il 4, è ben strano il ragionamento, perché se non la votiamo, è certo che non passa il 4%. Se la votiamo, ha la possibilità di passare. A parte il ragionamento politico, il sistema proporzionale, anche con lo sbarramento, è il sistema per eccellenza che consente di votare la lista che più mi rappresenta.
Ma la tesi “aritmetica” si basa su un altro “imbroglio” politico: i voti a “+Europa”, se non fa il quorum, favoriscono la Lega e le 5S. Se fosse vero, sarebbe vero anche il contrario: i voti a “+Europa” puniscono Lega e 5S.