L’internazionale dei sovranisti è un ossimoro.
Ciascuno è sovranista a casa propria e guarda in cagnesco gli altri sovranisti.
In particolare, i sovranisti della prima ora ungheresi, austriaci, polacchi e del nord Europa sono e resteranno convinti della vocazione italica allo sperpero, alla inefficienza e allo stile da cicala per i quali ci hanno sempre accusato.
Vengono a Milano a gridare “viva Salvini” ma in cuor loro ci guardano con la curiosità dell’entomologo.
Per questo appare di straordinaria ingenuità l’illusione esibita da Matteo Salvini che possa esistere una sorta di “Internazionale sovranista”, magari a guida italiana.
Parliamo di ingenuità perché non può esserci calcolo politico razionale dietro un disegno del genere. Quanti voti davvero ha generato la manifestazione di sabato scorso in una quasi deserta piazza del Duomo?
Certo, la politica sovranista portata all’eccesso è pericolosa, come lo sono i nazionalismi esasperati. Ma, prima ancora, essa è stupida e masochista.
Fa male all’Italia che si troverebbe isolata in Europa e aggredita anche dai presunti “fratelli” sovranisti.
La competizione per la spartizione dei posti chiave, prima, e delle risorse comunitarie, dopo, sarà selvaggia e spietata. E non scorgo istinti di generosità verso l’Italia negli occhi di un Orban (per citarne solo uno).
L’Italia ha bisogno di più Europa, di una migliore Europa, altrimenti sarà condannata al declino e all’irrilevanza.
Pepito Sbazzeguti
(venerdì 24 maggio 2019)