Debbo ringraziare il “Corriere della sera” perché ieri ci ha dato la dimensione della pochezza del dibattito sull’Europa dei politici giallo neri con l’aggiunta di un “maÎtre à penser”, almeno così lo considera il “Corriere”.
Vi pare normale che il facente funzione di premier possa dire “Basta vedere la mia foto con Angela Merkel per dire che non siamo isolati in Europa”? Il pensiero è corso a De Gasperi che, con grande intuito, per il futuro dell’Italia ha fatto in modo che l’Italia fosse dentro la “Comunità europea del carbone e dell’acciaio” del 1951, che in realtà era un accordo franco-tedesco. Perché in politica, e anche in quella estera, quello che conta sono l’iniziativa, le proposte, la presenza attiva. fatta di progetti politici e istituzionali. Che senso ha prendersela con “la retorica europeista che nasconde il perseguimento di interessi nazionali”, a proposito dell’accordo di Aquisgrana tra Francia e Germania ? L’Italia in questi mesi dov’era, anzi dov’è adesso ? Non ha portato avanti l’accordo con la Francia, fatto da Gentiloni, già pronto, o sbaglio? Se lasci spazio, gli altri vanno avanti su una strada sgombrata da interlocutori, che non fanno altro che attaccare Francia e Germania, e adesso anche l’Olanda. E a proposito del seggio all’Onu, non ha senso dire no alla Germania, se non hai il coraggio e la volontà politica di dire che tutti gli stati europei devono affidare la politica estera (e secondo me, anche quella della difesa interna ed esterna) all’Europa, in modo che ci sia una sola politica estera europea. Perché solo se fai una scelta di questo tipo, europeista per davvero, diventa più forte la rivendicazione di un seggio permanente alle Nazioni Unite affidato alla Unione Europea.
Ed è davvero penoso pensare che gli altri Paesi europei debbano prenderti in considerazione perché “a Matera la gente mi ha accolto in modo così caloroso che quasi mi ha strappato i vestiti”. Se non fosse scritto, non ci crederei, e non ci crederei neanche alla ripetuta bufala del governo voluto dagli italiani. “Non siamo i parenti poveri poiché abbiamo il 60 % degli italiani; in Europa non c’è nessun governo che ha il gradimento del nostro governo”. Gli italiani hanno votato per il 33% le 5S e per il 17% la Lega, che si insultavano a sangue e che spergiuravano che non avrebbero mai fatto un governo insieme. A conferma delle parole del facente premier, provino a fare una lista unica alle europee ! Del resto, sono un governo talmente unito sul Venezuela che uno va con Trump, l’altro, per non dare ragione esplicitamente a Putin, dice che “il principio di non ingerenza è sacro”. Sic! E giustamente Renzo Canciani su Twitter gli chiede “che cosa era, se non una ingerenza negli affari di un altro Paese l’attacco a Macron e il sostegno ai “gilets jaunes”. D’altra parte le 5S hanno solide convinzioni in politica estera, frutto delle frequentazioni moscovite: riescono a far scomparire le dichiarazioni del comico pro Maduro, ma rimangono in rete quelle di Dibì e Dibà che chiedevano a Cuba e Venezuela di fare da mediatori in Libia. Non scherzo, han detto così. E in presenza delle divisioni interne del governo giallonero italiano e di una Europa incapace di fare una politica estera unitaria, di mediazione fra le opposte fazioni, interne ed internazionali, non ci rimane che sperare nell’intervento di Papa Francesco perchè la situazione non precipiti in un bagno di sangue interno e in un disastro internazionale.
Ma ecco che, per far luce sullo scenario internazionale, viene in soccorso il professore, il quale afferma, in sintesi, che la Francia è responsabile della mancata politica europea verso l’Africa per la sua presenza neocolonialista e che la Germania condiziona l’Europa sui rapporti con la Russia. Non si chiede come mai l’Italia è fuori dai giochi: o è solo perchè la Francia e la Germania sono brutte e cattive e non ci fanno giocare le due partite (Africa e Russia)? Aggiunge: “Nessun Paese nella Unione europea gode di situazioni geopolitiche lontanamente simili alla Francia e alla Germania”. Poveri noi ! L’Italia, che sta al centro del Mediterraneo e dell’asse nord-sud, non ha una situazione geopolitica importante? Non potrebbe avere una funzione e un ruolo più importante nella Unione europea se facesse una politica unitaria nel Mediterraneo e tra Mediterraneo, Africa ed Europa? È vero che alcuni “maître à penser” non ne azzeccano una, ma lo fanno con una tale sicumera che possono fare danni.
Luigi Corbani