Confesso che mi ha preso una tristezza profonda nel vedere che sui giornaloni, nelle istituzioni e nel PD ( e c’è qualcuno che si ostina a dire che sono gli eredi dei comunisti!) ieri è passato sotto silenzio il quarantesimo anniversario della morte di Giorgio Amendola (Roma, 21 novembre 1907- Roma 5 giugno 1980), uno che ha fondato la Repubblica italiana, che ha contributo a costruire la democrazia nel nostro Paese, che ha operato per tutta la sua vita per migliorare l’esistenza dei lavoratori italiani. Il comunista che veniva da una famiglia liberale e antifascista.
Ai giovani, magari anche a quelli che nel PD si definiscono riformisti ma si dimenticano e forse non sanno neanche chi sia stato Amendola, consiglierei di leggere due libri “Una scelta di vita” (1976) e “Un’isola” (1980). Qui, per il momento, voglio solo ricordare una vicenda, a mio parere, decisiva nella storia del PCI.
Giorgio Amendola scrisse un articolo per “Rinascita” (n. 43, 9 novembre 1979, pp. 13-16), che fece molto discutere, ma che è un punto fondamentale di riflessione sul ruolo del PCI. Siamo negli anni di piombo e il 1979 è un anno di svolta nella storia del Paese, la fine del governo di “solidarietà nazionale”, costituitosi nel giorno del sequestro Moro e della strage di via Fani (16 marzo 1978). A mio parere, il 1979 segna l’inizio della discesa, della caduta del ruolo dei comunisti nel Paese. Fino ad allora il PCI era governato da un gruppo dirigente di centro-destra, facendo riferimento alla geografia politica interna. Con il 1979 si sposta l’asse di governo interno, si va a una maggioranza, di fatto, di centro sinistra, che porta ad accentuare i tratti operaistici e movimentistici del partito comunista.
E per avere un quadro del momento in cui si colloca l’articolo di Amendola, ecco la cronologia del 1979, con alcuni eventi del 1978.
Luigi Corbani
16 marzo 1978 Alle 10 è previsto l’inizio del dibattito parlamentare sul nuovo governo. Alle 9.03 in via Fani a Roma, un commando delle Brigate rosse sequestra il presidente della DC, Aldo Moro. Nell’agguato i brigatisti uccidono tutti gli uomini della scorta : Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino, l’unico che è riuscito a metter mano alla pistola, e Francesco Zizzi. Rapida l’approvazione dei due rami del Parlamento del IV governo Andreotti. Nel pomeriggio più di 200 mila persone aderiscono all’ appello lanciato da CGIL- CSIL – UIL contro il terrorismo. Un imponente corteo attraversa la città e si conclude a piazza San Giovanni . Sventolano insieme bandiere del PCI e della DC.
Alla Camera dei deputati, presidente Pietro Ingrao, la mozione di fiducia, presentata da Piccoli, ottiene 545 voti favorevoli su 578 votanti, 30 voti contrari e 3 astenuti. Al Senato della Repubblica, presidente Amintore Fanfani presidente del Senato, la mozione di fiducia presentata da Bartolomei, Cipellini, Perna, Ariosto, Spadolini ottiene 267 voti favorevoli su 272, con 5 voti contrari.
9 maggio 1978 La mattina direzione della DC A Roma in via Michelangelo Caetani, tra Botteghe Oscure, sede del PCI e Piazza del Gesù, sede della DC , nel bagagliaio di una Renault 4 rossa viene trovato il cadavere di Aldo Moro. È stato ucciso dalle BR con una raffica al cuore: nel suo corpo almeno undici colpi d’arma da fuoco.
La famiglia Moro diffonde un comunicato: «La famiglia desidera che sia pienamente rispettata dalle autorità dello Stato e di partito la precisa volontà di Aldo Moro. Ciò vuol dire: nessuna manifestazione pubblica o cerimonia o discorso; nessun lutto nazionale, né funerali di Stato o medaglia alla memoria. La famiglia si chiude nel silenzio e chiede silenzio. Sulla vita e sulla morte di Aldo Moro giudicherà la storia».
11-12 giugno 1978 Elezioni referendarie. Confermate con due diverse maggioranze entrambe le leggi sottoposte al referendum. L’abolizione della legge Reale ottiene 76,5% di No, 23,5% Sì. Il finanziamento pubblico ai partiti, il 56,4% di No e il 43,6% di Sì.
15 giugno 1978 Si dimette il presidente della Repubblica Giovanni Leone. «Corriere della sera», 4 novembre 1998. “Leone, 90 anni con un regalo: le scuse dei vecchi nemici (compreso Pannella)” “Non capita a tutti di veder trionfare la verità dei fatti mentre si è ancora in vita”
29 giugno – 8 luglio 1978 Votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica.
8 luglio 1978 Al 16° scrutinio viene eletto Sandro Pertini con 832 voti su 995, la più larga maggioranza della storia repubblicana.
9 luglio 1978 Pertini presta giuramento.
7 dicembre 1978 Nonostante le esitazioni di Andreotti la Comunità europea decide di anticipare al 1° gennaio 1979 l’entrata in vigore del Sistema monetario europeo. Il Pci ha già annunciato la sua contrarietà. Le pressioni repubblicane e della destra DC costringono Andreotti a decidere. Il 7 dicembre inizia la discussione in Parlamento, il 12 dicembre i comunisti votano contro. Il PSI si astiene. A favore PRI, PSDI e PLI. La risoluzione presentata dalla Dc è approvata con 270 voti, 228 contrari e 53 astenuti.
17 gennaio 1979 PCI – Direzione : Per Berlinguer si tratta ormai di decidere i tempi e le modalità dell’ uscita dalla maggioranza. Il gruppo dirigente si divide. Contrari Chiaromonte, Macaluso, Perna, Trivelli, Bufalini e Napolitano.
24 gennaio 1979 Genova, le Brigate rosse uccidono l’operaio comunista Guido Rossa.
26 gennaio 1979 Vertice dei partiti della maggioranza – Berlinguer illustra il documento approvato dalla direzione e annuncia l’uscita del Pci dalla maggioranza.
29 gennaio 1979 Milano: un commando di Prima Linea uccide il giudice Emilio Alessandrini, si stava occupando della pista nera per la strage di Piazza Fontana e dei servizi deviati ed era impegnato nelle indagini su Roberto Calvi e la vicenda del Banco Ambrosiano.
29 gennaio 1979 Andreotti si presenta alla Camera. Un bilancio dell’azione di governo e cita i principali provvedimenti del triennio : la riforma sanitaria, i decreti di attuazione dell’ordinamento regionale, l’equo canone, la riconversione industriale, la legge sull’occupazione giovanile. Natta motiva le ragioni dell’uscita del PCI dalla maggioranza. Concluso il dibattito, Andreotti si dimette.
3 febbraio 1979 Il capo dello Stato conferisce un nuovo incarico ad Andreotti
21 febbraio 1979 DC – La Direzione invita Andreotti a rinunciare all’incarico. Nel pomeriggio il comunicato del Quirinale informa della rinuncia del presidente incaricato e annuncia che, per le 11 del giorno dopo, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini ha convocato l’on. La Malfa.
22 febbraio 1979 Il presidente Pertini incarica Ugo La Malfa. Dopo Ferruccio Parri è la prima volta che un laico assume l’incarico di formare un governo
2 marzo 1979 Di fronte alle difficoltà incontrate e al rifiuto della sua proposta da parte del PCI, La Malfa rinuncia all’incarico.
7 marzo 1979 Pertini cerca di scongiurare il voto anticipato , convoca Saragat, La Malfa e Andreotti. Si delinea un governo presieduto da Saragat e due vicepresidenti. Saragat rifiuta, a quanto scrive Andreotti: «subordinò il suo assenso alla partecipazione degli indipendenti di sinistra e al conseguente voto favorevole del Pci» . Accettano Andreotti e La Malfa. Al primo la presidenza, al secondo la vicepresidenza del consiglio.
13 marzo 1979 Il sistema monetario europeo, detto anche SME, entra in vigore, sottoscritto dai paesi membri dell’allora Comunità europea (ad eccezione della Gran Bretagna entrata nel 1990) e cessato di esistere il 31 dicembre 1998 con la creazione dell’Unione economica e monetaria. Fu un accordo monetario europeo nato per il mantenimento di una parità di cambio prefissata (stabilita dagli Accordi di cambio europei), che poteva oscillare entro una fluttuazione del ±2,25%, (del ±6% per Italia, Gran Bretagna, Spagna e Portogallo), avendo a riferimento un’unità di conto comune (l’Ecu), determinata in rapporto al valore medio dei cambi del paniere delle divise dei paesi aderenti. (2-20 settembre 1992: la Lira italiana e la Sterlina inglese sono colpite da una tempesta valutaria che ne causa la grave svalutazione e l’uscita dal Sistema Monetario Europeo. Il governo italiano, retto da Amato, il 13 settembre decise di svalutare il cambio di riferimento della valuta nazionale complessivamente del 7%, in particolare la lira in sé fu svalutata del 3,5%, mentre le altre valute furono rivalutate del 3,5%. Il 16 settembre 1992 (giorno che sarebbe poi divenuto noto come “mercoledì nero”) il governo britannico decise di far uscire la moneta nazionale dallo SME. Il giorno dopo la medesima decisione fu presa dal governo italiano.)
20 marzo 1979 Dopo quarantanove giorni di crisi, Andreotti presenta il suo V governo. Un tripartito formato dalla Dc, Pri e Psdi. La Malfa vicepresidente. Esclusi dal governo Rinaldo Ossola e Romano Prodi (ministro dell’Industria dal 25 novembre 1978 al 20 marzo 1979), dentro i socialdemocratici Franco Nicolazzi ai Lavori pubblici e Luigi Preti ai Trasporti.
20 marzo 1979 E’ ucciso il giornalista Mino Pecorelli direttore di «Op». Quattro colpi sparati col silenziatore. La mattina dell’uccisione, si saprà il 23 marzo, il giornalista si è incontrato con il giudice Infelisi a cui ha rivelato informazioni sulla Sir di Rovelli e notizie, più o meno veritiere, sul ruolo avuto dalla Banca d’Italia.
24 marzo 1979 Ugo La Malfa è colpito da emorragia cerebrale, la morte sopraggiunge il 26 marzo.
28 marzo 1979 A Milano, oltre duecentomila metalmeccanici manifestano per il rinnovo contrattuale.
29-30-31 marzo 1979 Senato – Giulio Andreotti presenta il governo e si svolge la discussione sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio. La mozione di fiducia presentata da Bartolomei (DC), Pinto (PRI) , Schietroma (PSDI) è respinta con 149 voti a favore e 150 contrari.
30 marzo 2 aprile 1979 PCI – XV Congresso, Roma
2 aprile 1979 Il presidente della Repubblica Pertini scioglie le Camere.
7 aprile 1979 Una catena di arresti a Roma, Padova , Milano, Torino, Rovigo. Fra gli arrestati i leader dell’Autonomia Toni Negri, Oreste Scalzone. L’ imputazione: insurrezione contro lo Stato. E’ il cosiddetto «Teorema Calogero», il magistrato che ha condotto l’indagine. Immediata la solidarietà di «Lotta continua» e di Democrazia proletaria .
3 giugno 1979 Elezioni politiche. Il PCI è il principale sconfitto, alla Camera si ferma al 30,38 %, sono lontani i trionfali successi delle amministrative del 1975 e delle politiche 1976. Perde circa il 4%, quasi un milione e mezzo di elettori. Passa da 227 a 201 seggi. Inizia un lento declino elettorale, politico e organizzativo. La Dc col 38,3% arretra di mezzo punto percentuale, da 263 a 262 seggi. IL PSI passa dal 9,6% al 9,8%. Passa da 57 a 62 seggi. Rinnovati al 50% i suoi gruppi parlamentari. Il PRI si attesta al 3%. Aumentano leggermente il PLI che passa dall’1,3% all’1,9% , da 5 a 9 seggi e il PSDI, dal 3,4% al 3,8%, da 15 a 20 seggi. Il PDUP si ferma all’1,4 %. Tenendo conto della scissione un buon risultato. Rispetto al Listone del 1976, passa da 4 deputati a 6. Nessun quoziente per il movimento di Democrazia proletaria . La grande sorpresa è il Partito radicale. Alla Camera dall’1, 07 % raggiunge il 3,45 %, conquistando 18 parlamentari rispetto ai 4 del 1976. Al Senato passa dallo 0,8% all’1,3 %, eleggendo 2 senatori.
10 giugno 1979 Per la prima volta si vota per il Parlamento europeo. Rispetto al 4 giugno in flessione la DC e il PCI . Aumentano, anche se di poco, PSI e partiti minori , continua l’affermazione del Partito radicale. La DC 29 seggi, il PCI 24, il PSI 9, il PSDI e il MSI 4, il Partito radicale e il PLI 3, il PRI 2 , il PDUP 1.
17- 18 giugno 1979 Elezioni regionali in Sardegna. Il PCI cala di 5 punti sulle elezioni politiche
18 giugno 1979 PCI – La direzione conferma la richiesta che ad un esponente comunista spetti la presidenza di una delle due Camere. Pietro Ingrao rinuncia a ricandidarsi.
19 giugno 1979 Sciopero generale indetto dalla Federazione unitaria CGIL-CISL-UIL per i contratti.
20 giugno 1979 Si insedia la VIII legislatura. Alla presidenza della Camera viene eletta Nilde Iotti (PCI). Amintore Fanfani è confermato presidente del Senato
4 luglio 1979 Sciopero nazionale dei metalmeccanici. In tutta Italia cortei e blocchi stradali.
11 luglio 1979 A Milano tre killer uccidono l’avvocato Giorgio Ambrosoli, dal settembre 1974 curatore fallimentare della Banca privata italiana di Sindona.
13 luglio 1979 A Roma un commando delle Brigate rosse uccide il tenente colonnello dei carabinieri Antonio Varisco.
16 luglio 1979 Dopo una lotta durata 6 mesi , al Ministero del Lavoro , CGIL-CSIL-UIL, Federmeccanica e Intersind firmano il nuovo contratto dei metalmeccanici.
17 luglio 1979 Si svolge a Strasburgo la prima sessione del Parlamento europeo. Simone Veil , alla seconda votazione, è eletta presidente con i voti del blocco comprendente i liberali, i democristiani, i conservatori inglesi e parte dei gollisti. Per i democristiani un voto sofferto in quanto Simone Veil è favorevole all’aborto.
18 luglio 1979 Torino – Un commando di Prima linea uccide Carmine Civitate, titolare del bar “dell’Angelo” accusato , erroneamente dal gruppo, di aver segnalato il 28 febbraio 1979, alla polizia la presenza nel locale di Matteo Caggegi e Barbara Azzaroni, militanti dell’organizzazione, rimasti uccisi nello scontro a fuoco con le forze dell’ordine.
21 luglio 1979 Palermo la mafia uccide il capo della squadra mobile e vicequestore Boris Giuliano.
24 luglio 1979 Conferenza stampa di “Lotta Continua”. Per la prima volta reso pubblico un documento interno dell’organizzazione delle BR, recapitato al giornale “Lotta Continua”.
28 luglio 1979 Il CIP, Comitato interministeriale prezzi, sulla base delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, aumenta di 50 lire la benzina, nono ritocco dalla crisi petrolifera del 1973, e di 27 lire il gasolio.
29 luglio 1979 Muore a Bonn il filosofo Herbert Marcuse. I suoi scritti, in particolare «L’uomo a una dimensione» e «Eros e civiltà», hanno avuto un ruolo decisivo nelle culture dei movimenti studenteschi .
2 agosto 1979 Dopo i vani tentativi di Andreotti, Craxi, Forlani e Pandolfi, il presidente della Repubblica Pertini affida l’incarico di formare il governo a Francesco Cossiga (DC) , già ministro degli Interni nella VII Legislatura e dimessosi dopo l’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse.
3 agosto 1979 Con la collaborazione della mafia americana Michele Sindona organizza un falso sequestro.
5 agosto 1979 Giura il nuovo governo un tripartito , formato da DC- PSDI-PLI. Il PRI, dopo una travagliata Direzione, decide di non partecipare al nuovo esecutivo e limitarsi all’ astensione. Anche il PSI si pronuncia per l’astensione a quello che considera un «governo di tregua»: fra i ministri due tecnici di area socialista, Franco Reviglio e Massimo Severo Giannini rispettivamente alle Finanze e alla Funzione pubblica. Per consentire la partecipazione di tutte le correnti DC, quattro ministri in più rispetto al precedente governo
9-11 agosto 1979 Camera – Si svolge la discussione sulle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio. La mozione di fiducia presentata da Gerardo Bianco (DC), Bozzi (PLI), Reggiani (PSDI) e Riz (Misto) è approvata con 278 voti a favore e 242 contrari. Si astengono il PSI e il PRI.
11-13 agosto 1979 Senato – Si svolge la discussione sulle dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio. La mozione di fiducia presentata da Bartolomei (DC), Schietroma (PSDI), Malagodi (PLI) Brugger ( Misto), Fosson ( Misto) è approvata con 153 voti a favore e 118 contrari.
12 settembre 1979 Sciopero degli statali in lotta per la scala mobile nel pubblico impiego
18 settembre 1979 Franco Piperno, leader di Autonomia operaia, arrestato a Parigi ed estradato in Italia.
20 settembre 1979 PCI-PSI – Si svolge a Montecitorio l’incontro fra le delegazioni dei due partiti. L’incontro era stato sollecitato da Berlinguer con una lettera a Craxi all’indomani del voto di fiducia al governo Cossiga. La riunione si protrae per l’intera giornata: al termine le dichiarazioni di Enrico Berlinguer e Bettino Craxi e un comunicato comune diffuso alla stampa in cui si sottolinea la utilità dell’incontro e l’impegno delle due forze di sinistra a rimuovere le pregiudiziali della DC nei confronti del PCI e dare basi sicure alla politica di solidarietà nazionale
20 settembre 1979 Paolo Baffi si dimette da Governatore della Banca d’Italia, al suo posto è nominato Carlo Azeglio Ciampi. Nomina che, per far fronte agli impegni internazionali, sarà operativa a fine ottobre.
21 settembre 1979 Torino – Prima linea uccide il responsabile del settore pianificazione della Fiat Carlo Ghiglieno.
22-23 settembre 1979 PRI – Consiglio nazionale. Giovanni Spadolini è eletto segretario e Bruno Visentini presidente del partito.
24 settembre 1979 A Roma, dopo un conflitto a fuoco con la polizia, vengono catturati i brigatisti Prospero Gallinari e Mara Nanni.
25 settembre 1979 A Palermo la mafia uccide il giudice Cesare Terranova e il suo autista Lenin Mancuso.
27 settembre 1979 Luigi Petroselli (PCI) è eletto sindaco di Roma
28 settembre 1979 Bettino Craxi pubblica sull’ Avanti! il saggio “Ottava Legislatura”. Il segretario lancia quella che definisce «La grande riforma» delle istituzioni.
2 ottobre 1979 Giovanni Paolo II interviene all’Assemblea dell’ONU.
4 ottobre 1979 Torino – Le Brigate Rosse gambizzano Cesare Varetto, responsabile delle relazioni sindacali alla Carrozzeria Mirafiori. Già l’11 ottobre 1977 era stato colpito dalle Brigate rosse il suo predecessore Rinaldo Camaiori.
5 ottobre 1979 Intervista a Lamberto Dini nuovo direttore della Banca d’Italia.
7 ottobre 1979 Torino: vi è una riunione dei dirigenti comunisti delle sezioni di fabbrica. Articolo del 8 ottobre 1979 di Massimo Cavallini sull’ Unità. “L’Unità ha scritto che in Carrozzerìa, per l’attentato a Cesare Varetto, ha scioperato il 70 per cento degli operai ». E in effetti questa era la cifra uscita dal sindacato. « Beh, non è vero. Ed è una bugia che non ci serve. Dobbiamo dire con chiarezza che la percentuale era molto, molto inferiore». Piero Fassino, il responsabile dell’ufficio fabbriche della Federazione del PCI di Torino, ha appena ultimato la sua relazione. Al microfono è ora salito il segretario della cellula della sezione Carrozzeria di Mirafiori. Non usa mezze parole. «I lavoratori — dice — hanno scioperato poco e male. Intere linee non sì sono fermate. Se davvero vogliamo capire quel che c’è da fare contro il terrorismo, è da qui che dobbiamo partire». Doveva essere, quella convocata dal PCI torinese, una riunione « fuori dai denti ». E così è stato. Fuori dai denti si è parlato soprattutto di ciò che non va, del molto che resta da fare, da due anni — da quando cioè a Mirafiori fallì lo sciopero per l’attentato a Carlo Casalegno — a Torino si è discusso e fatto molto. Più, forse, che in ogni altra città d’Italia. Ma oggi nessuno è venuto per rimirarsi allo specchio, per elencare meriti e successi. Un morto e due feriti in meno di quindici giorni: il terrorismo è tornato ad aggredire la fabbrica e la risposta operaia evidenzia ampie zone di passività e di indifferenza. Il presente incombe.
I segretari delle organizzazioni di fabbrica di tutta la provincia riempiono quasi per intero la sala del federale. Al tavolo della presidenza Ugo Pecchioli, della Direzione del partito, il segretario provinciale Renzo Gianotti, il senatore Ugo Spagnoli, il presidente del Consiglio regionale Dino Sanlorenzo e Luciano Violante.” Sindaco di Torino è Diego Novelli, alla FIOM la direzione è di Sergio Garavini e alla CGIL regionale piemontese vi è Fausto Bertinotti.
9 ottobre 1979 Le banche portano il tasso di interesse al 16,5%.
9 ottobre 1979 Torino – vengono licenziati 61 persone dalla FIAT, accusati di comportamenti violenti all’interno della fabbrica.
23 ottobre 1979 Torino, fallisce lo sciopero alla Fiat, titola l’Unità “Lo sciopero sui licenziamenti è riuscito solo a metà. Fiat, un’altra giornata difficile”. Scrive Pier Giorgio Betti “Il sindacato parla di una partecipazione attorno al 40 45 per cento. La direzione Fiat presenta dati al ribasso e si attesta su valori di poco superiori al 30 per cento. Ma. al di là di queste solite differenze. quel che emerge è la grave difficoltà — riconosciuta anche nel comunicato sindacale — di esprimere una risposta adeguata in una situazione obiettivamente complicata e contraddittoria.”
4 novembre 1979 Teheran, studenti seguaci di Khomeini occupano l’ambasciata USA. Presi in ostaggio 55 membri del corpo diplomatico americano. 13 ostaggi sono liberati dopo qualche giorno. Per gli altri il sequestro dura oltre un anno.
8 novembre 1979 La commissione Finanze e Tesoro della Camera approva, in sede legislativa, il progetto di legge che istituisce la Commissione di inchiesta sul caso Sindona. Il disegno di legge sarà approvato dal Senato il 14 maggio 1980 ( L. 22 maggio 1980, n. 204) . La relazione conclusiva sarà presentata il 24 marzo 1982, le relazioni di minoranza il 15 aprile 1982.
9 novembre 1979 A Roma le Brigate rosse uccidono un agente di polizia, Michele Granato.
9 novembre 1979 Articolo su “Rinascita” di Giorgio Amendola sul caso Fiat. (L’anno dopo arrivò la resa dei conti con i 35 giorni di Mirafiori e la marcia dei quarantamila quadri FIAT, tenutasi a Torino il 14 ottobre 1980).
11 novembre 1979 Roma, Enrico Berlinguer, intervenendo a Roma in occasione della campagna per il tesseramento, replica alle osservazioni critiche mosse da Giorgio Amendola nel suo articolo su «Rinascita», citando l’ABC del marxismo.
14 novembre 1979 La commissione Affari interni della Camera approva in sede legislativa la proposta di legge, già deliberata dal Senato il 18 ottobre, che istituisce la Commissione parlamentare di inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l’assassinio del deputato Aldo Moro e sul terrorismo in Italia ( L. 23 novembre 1979, n. 597). La relazione di maggioranza e le relazioni di minoranza saranno presentate il 29 giugno 1983.
16-17 novembre 1979 vi è la resa dei conti al Comitato centrale del PCI
21 novembre 1979 Genova: uccisi dalle BR due carabinieri; il maresciallo Vittorio Battaglini e il carabiniere scelto Mario Tosa.
27 novembre e il 7 dicembre 1979 , di nuovo a Roma, uccisi due marescialli di polizia, Domenico Taverna e Mariano Romiti.
4 dicembre 1979 Le squadracce di Autonomia devastano Padova. “Sembrava il ‘22”
6 dicembre 1979 Camera – Discussione sulle comunicazioni del Governo e sulle mozioni concernenti installazioni missilistiche in Europa. Al termine del dibattito è approvata, a scrutinio segreto, la risoluzione presentata da Gerardo Bianco (DC) che autorizza l’installazione dei missili Pershing sul territorio italiano la disponibilità dell’Italia all’installazione sul suo territorio dei missili Pershing e Cruise.
7 dicembre 1979 Giorgio Mazzanti sospeso dall’incarico di presidente dell’Eni, in seguito allo scandalo Eni-Petronim. L’ente petrolifero nazionale, commissariato, affidato a Egidio Egidi.
10 dicembre 1979 Il Senato approva in via definitiva la disponibilità dell’Italia all’installazione sul suo territorio dei missili Pershing e Cruise.
11 dicembre 1979 Torino: Prima linea assalta a Scuola di amministrazione aziendale: feriti alle gambe cinque docenti e cinque studenti.
14 dicembre 1979 Torino; è ucciso in un conflitto a fuoco un attivista di Prima linea, Alberto Patuasso
14 dicembre 1979 Il governo vara una serie di misure antiterrorismo: estensione a 48 ore della durata del fermo di polizia con possibilità di interrogatorio, inasprimento delle pene, introduzione di particolari benefici di legge e sconti di pena per i «terroristi pentiti» che forniscano informazioni utili per le indagini e per lo smantellamento delle organizzazioni eversive
15 dicembre 1979 Sviluppi dello scandalo Eni-Petronim. Coinvolti vari esponenti del Partito socialista. Alcuni intellettuali e collaboratori della rivista «Mondoperaio» tra cui Giuliano Amato, Franco Bassanini e Norberto Bobbio firmano un appello con il quale denunciano le «forme degradanti» a cui è giunto il dibattito interno al Psi .
17 dicembre 1979 Un gruppo di neofascisti uccide a Roma lo studente di sinistra Antonio Leandri.
24 dicembre 1979 Muore ad Aarhus in Danimarca Rudi Dutschke , il leader della contestazione studentesca in Germania.
26-27 dicembre 1979 Le truppe sovietiche invadono l’Afghanistan.
Cronologia elaborata da http://www.dellarepubblica.it/